Dal 2025 arriva la tariffa puntuale: paga chi inquina di più

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Dal 2025 arriva la tariffa puntuale: paga chi inquina di più

La TARI evolve: tra prescrizioni, diritti dei contribuenti e novità 2025. In arrivo la tariffa puntuale per una gestione più equa e sostenibile dei rifiuti.

RIFIUTI,
Photo By Pixabay

L’importanza della TARI va ben oltre il semplice pagamento di un tributo; rappresenta una delle principali fonti di finanziamento per la gestione dei rifiuti urbani. Questo tributo, imposto a livello comunale, colpisce proprietari e utilizzatori di immobili in grado di generare rifiuti, indipendentemente dall’uso concreto che viene fatto degli stessi.

Tempistiche e prescrizioni: quando l’orologio si ferma

Tassa come l’IMU e molti altri tributi locali, la TARI non sfugge al gioco del tempo. Un termine di prescrizione di cinque anni, fissato dalla normativa, stringe il nodo attorno ai conti comunali. Ma quando parte davvero questo countdown? Curiosamente, l’inizio del termine di prescrizione è posticipato al 1° gennaio dell’anno immediatamente successivo a quello in cui avrebbe dovuto avvenire il pagamento. Prendiamo ad esempio il 2018: per quest’anno, la prescrizione comincia il 1° gennaio 2019 e si estende fino al 1° gennaio 2024. Tuttavia, la pandemia da Covid-19 ha sparigliato le carte prolungando la scadenza al 26 marzo 2024.

Interruzioni e prolungamenti: quando il tempo si allunga

Il decorso della prescrizione è tutt’altro che blindato. Infatti, eventi come l’emissione di una cartella esattoriale da parte del Comune possono interromperlo, resettandolo e dandogli una nuova vita di cinque anni. È come premere un gigantesco pulsante di “reset”. E se cominciasse una disputa giudiziaria? In quel caso, una sentenza potrebbe estendere il tempo per la riscossione fino a un decennio, offrendo ai Comuni ulteriori possibilità di recupero. Anche le cartelle esattoriali si ritrovano sotto questo regime di interruzioni, regalando ulteriore respiro al tempo.

Quando la TARI diventa storia: diritti e azioni del contribuente

Una volta raggiunto il capolinea della prescrizione, i cittadini guadagnano il diritto di non pagare più la TARI arretrata. Però, tale diritto non si attiva automaticamente. In questo scenario, il tempismo si rivela cruciale. Bisogna inoltrare un’istanza di autotutela per chiedere lo sgravio. E cosa succede se il Comune resta in silenzio? Non tutto è perduto: il contribuente ha la facoltà di presentare un ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni. È un gioco di strategie, dove ogni mossa deve essere ponderata con cura.

Un nuovo capitolo per la TARI e l’ambiente

Il 2025 promette di essere un anno di svolta nella gestione dei rifiuti. Con l’arrivo della tariffa puntuale, i Comuni abbandoneranno progressivamente il vecchio metodo basato sulla superficie e sul numero di occupanti, spostandosi verso un sistema più equo e dettagliato. Verrà calcolato quanto ogni contribuente produce effettivamente in termini di rifiuti indifferenziati. Questa metamorfosi mira a incentivare una gestione più sostenibile: meno rifiuti indifferenziati significa meno spesa. Cassonetti intelligenti e tessere elettroniche si pongono al centro di questa significativa trasformazione, invitando i cittadini a diventare parte attiva nella catena del riciclo.

Il panorama della gestione dei rifiuti è destinato a cambiare radicalmente, all’insegna dell’innovazione e della responsabilità condivisa. Un viaggio affascinante nel futuro della sostenibilità: sarai dei nostri?