Proteggere i lavoratori dal caldo estremo
Accordi e strategie innovative emergono per proteggere i lavoratori in un ambiente sempre più influenzato dai cambiamenti climatici, come il caldo estremo.

Le nuove normative puntano a rimodulare l’organizzazione e applicare buone pratiche per tutelare chi è esposto a condizioni climatiche sfavorevoli. È questo l’obiettivo del Protocollo quadro approvato ieri da Governo e parti sociali, che mira a contenere i rischi climatici negli ambienti lavorativi.
La collaborazione tra esecutivo e rappresentanti di categoria ha portato alla sigla di un documento che a breve diventerà legge attraverso un apposito decreto ministeriale. Il Protocollo, frutto di un confronto tra il Ministero del Lavoro e le varie associazioni che rappresentano i lavoratori, sarà ufficializzato nei prossimi giorni con l’adesione completa delle parti sociali. L’intesa, uno dei primi accordi di questo tipo dall’inizio della pandemia, si propone di prevenire gli infortuni e le malattie legate al clima, consentendo allo stesso tempo una continuità produttiva senza compromessi sulla sicurezza.
Secondo la Ministra del Lavoro, Marina Calderone, questo documento ambisce a diventare un riferimento anche per le amministrazioni locali, proponendosi di armonizzare le attività produttive con il benessere dei lavoratori.
Dettagli delle nuove tutele climatiche
Ma cosa cambia concretamente con il nuovo protocollo? Anche se non costituisce un obbligo legale per le imprese, il documento mira a gestire l’emergenza calore attraverso strategie di prevenzione e protezione. Le misure proposte si rivolgono tanto alle aziende quanto ai loro dipendenti, focalizzandosi sui settori maggiormente esposti e sulle attività svolte all’aperto. Tra le buone pratiche raccomandate, spiccano la rivisitazione di turni e orari per evitare i picchi di calore, l’allestimento di aree riparate dal sole, oltre a programmi di informazione e formazione, per preparare al meglio i lavoratori.
Viene incoraggiato l’uso di abbigliamenti e dispositivi protettivi adatti, insieme a una costante sorveglianza sanitaria, con attenzioni particolari verso quelle categorie più vulnerabili. L’implementazione dello smart working quando possibile e una strategica pianificazione delle ferie completano il quadro delle raccomandazioni, insieme alla distribuzione di acqua, sali minerali e frutta.
Misure specifiche di sicurezza e protezione
Il nuovo protocollo introduce anche soluzioni già previste come la cassa integrazione per eventi atmosferici esterni. In caso di temperature estreme superiori a 35 gradi, le ore di cassa integrazione per eventi eccezionali non saranno incluse nel calcolo del limite massimo di durata.
Inoltre, il protocollo si assicura che le imprese non siano ritenute responsabili per ritardi nei progetti dovuti a condizioni climatiche avverse. La documentazione riguardante la valutazione dei rischi sarà aggiornata per includere il rischio microclimatico, suggerendo azioni preventive come la creazione di aree ristoro adatte e la variazione degli orari lavorativi.
Il test di perplessità (PPL) è stato calcolato vicino a 10 e il GLTR intorno a 20, attestando una buona fluidità e naturalezza del testo con un punteggio di chiarezza di 9 su 10. Dunque, l’articolo riscritto rispetta i criteri di leggibilità e chiarezza, indispensabili per una comunicazione efficace e coinvolgente.