Auto aziendali e sostenibilità: nuovo quadro fiscale

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Auto aziendali e sostenibilità: nuovo quadro fiscale

Sfide e opportunità per le imprese nel passaggio a veicoli eco-friendly, in linea con la Legge di Bilancio 2025 e il green transition.

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L’introduzione della nuova normativa fiscale nel 2025 trasforma il panorama delle auto aziendali, eliminando le deroghe che erano in vigore fino al 30 giugno. La Legge di Bilancio anticipa un cambiamento strutturale significativo nella modalità di calcolo delle tasse sui veicoli aziendali.

La nascita di un nuovo regolamento

Dal primo luglio 2025, verranno implementate senza più eccezioni le nuove regole fiscali riguardanti le auto aziendali. Questa transizione era già stata prevista per i veicoli ordinati entro il 2024 e concessi fino a metà 2025. Ora, le normative entrano in piena operatività, esattamente come delineato dalla Legge di Bilancio 2025. Secondo il nuovo schema, il reddito da tassazione include il 50% dell’importo calcolato sulla base di una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri. Questo calcolo prende spunto dalle tabelle dei costi chilometrici fornite dall’ACI.

Tassazione mobilitata da tipologia di veicolo

Le regole fiscali del 2025 evidenziano un approccio differenziato basato sui tipi di veicoli. Mentre la tassazione per le auto a benzina e diesel vedrà il 50% dell’importo rilevante ai fini fiscali, le auto elettriche e le ibride plug-in godranno di tariffe più amichevoli. Per i veicoli totalmente elettrici, il carico fiscale è ridotto al 10%, mentre per le ibride plug-in sarà del 20%. Questo rappresenta una svolta notevole rispetto alle vecchie modalità che correlavano strettamente la tassazione alle emissioni di CO2. Tuttavia, per chi spera in un risparmio, queste nuove aliquote potrebbero sembrare una brezza fresca.

Criticità e transizione graduale

Nel passaggio dalle vecchie alle nuove regole fiscali, emerge un’importante distinzione. Il contesto precedente basava le aliquote sul tasso di emissione di CO2 dei veicoli. Ora, questo criterio è stato depennato in favore di una categorizzazione per tipologia di veicolo. Fino al 31 dicembre 2024, la tassazione oscillava dal 25% al 60%, a seconda delle emissioni del veicolo. Le nuove regole potrebbero risultare vantaggiose per chi opta per auto a basso impatto ambientale, ma penalizzano i modelli più inquinanti con percentuali che scendono al 50% per le auto di grossa cilindrata. Questo rappresenta un’importante inversione di tendenza rispetto alle politiche fiscali precedenti. Le auto aziendali immatricolate nel 2025 saranno soggette al nuovo regime fiscale, mentre restano esclusi i veicoli ordinati entro il 2024 e consegnati nella prima metà del 2025, beneficiando così della vecchia normativa.

Scenari futuri e impatto economico

Le nuove regole influiscono non solo sui datori di lavoro, ma anche sui dipendenti che usufruiscono dei veicoli aziendali. L’aggiornamento delle tabelle ACI per il 2025 è destinato a incidere considerevolmente sui costi in busta paga. Per i veicoli con contratti stipulati all’inizio del 2025, entrano in scena fisicamente le nuove aliquote più rigide, che potrebbero influire sui costi del personale. Dunque, mentre i veicoli più ecologici raccolgono vantaggi fiscali, le vecchie formule legate alle emissioni sono ormai un ricordo del passato. L’adozione delle nuove regole prevede vantaggi per chi investe in automobili a minor impatto. È un cambio di paradigma che, pur essendo più gravoso, punta all’ecosostenibilità e a una modernizzazione del parco auto aziendale.