Imposte sui redditi

Libri consigliati per approfondire questi appunti:

Negli anni 70 non c’erano le imposte sostitutive che sono state piano piano aggiunte. E questa è un’imposta reale. A titolo d’imposta esaurisce il prelievo e non dovrà dichiarare il reddito nella dichiarazione (interessi attivi su c/c). è reale perché viene colpito soltanto quel reddito e non si tiene conto di tutti gli altri redditi del soggetto, mentre personale considera tutti i vari tipi di reddito del soggetto ma anche se ha famiglia a carico, oneri deducibili, il contribuente possa aver posseduto redditi ma anche prodotto perdite nella personale si tiene conto di tutto ciò, tanto dei redditi quanto delle perdite, nell’imposta reale invece no, esiste quel reddito e si tassa quel reddito a prescindere da qualsiasi altra situazione che abbia il soggetto.

Sostitutive in senso stretto: reddito che rientrerebbe nell’IRPEF rientra in un’altra imposta. In questo caso invece si parla di sostitutive in senso lato perché non ci faccio rientrare solo quelle auto-liquidate (sostitutive in senso stretto) ma anche quelle ritenute a titolo d’imposta. Le rendite finanziarie possiamo riferirci tanto alla categoria dei redditi di capitale tanto a quella dei redditi diversi, perché posso essere di fonte estera che sono difficilmente monitorabili e quindi soggetti ad evasione quindi buona parte dei redditi finanziari sono soggetti a regime sostitutivo in senso lato. L’aliquota d’imposta è relativamente bassa (16,5 o 27), i redditi soggetti ad imposta sostitutiva sfuggono alla progressività dell’IRPEF, questo contribuisce a portare delle discriminazioni all’interno del sistema finanziario.

Viene danneggiato quindi chi ha redditi di lavoro autonomo perché rimane dentro alla progressività dell’IRPEF, quindi grosse frange di redditi riconducibili spesso a grandi contribuenti che si stanno sottraendo alla progressività del sistema. I redditi d’impresa sono soggetti alla progressività dell’IRPEF però piccoli imprenditori dichiarano pochissimo (meno del reddito del dipendente) quindi il reddito d’impresa è volto soggetto ad evasione e questo vale anche per i professionisti soprattutto per quei professionisti che lavorano per i privati che non hanno interesse ad emettere fattura, il privato se richiede fattura vede l’importo aumentato del 20% quindi queste sono le storture d’impresa. Quindi si parla in questi anni di crisi del sistema personale d’impresa. Si parla di introduzione del flat rate cioè larghissima base imponibile e bassa aliquota.

Irpeg e Ires

Presupposto:

–          art.1 tuir (entrato in vigore 01-01-1988 con questo testo unico sono state raccolte due decreti legislativi emanati in virtù della riforma fiscale del ’70 uno tutto sull’IRPEF uno tutto sull’IRPEG, poi si è deciso di riunire la disciplina nel testo unico delle imposte sui redditi e prima parte IRPEF e seconda parte era IRPEG ora IRES quindi le due norme sono gemelle ma distanti nel testo unico) “presupposto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è il possesso di redditi in denaro o in natura rientranti nelle categorie indicate nell’art 6”

–          art.72 tuir “presupposto dell’imposta sul reddito delle società è il possesso di redditi in denaro o in natura rientranti nelle categorie dell’art 6”

Assumono rilievo i redditi in denaro e in natura. es. se mi pagano il compenso con un quadro o una moto, questo non significa che quello non è un reddito tassabile perché quelli in natura sono tassabili come quelli in denaro. Ma non tutti i redditi sono tassabili, solo quelli che ricadono nelle categorie che l’art.6 elenca. Quindi bisogna vedere che quell’entrata è considerata come reddito tassabile o no vedendo le categorie rientranti nell’art.6. quindi non è stata accolta una nozione di reddito entrata perché se così fosse qualunque entrata sarebbe stata tassata. Invece ha accolto reddito prodotto. Esistono nella normativa vari tipi di redditi, che possono essere così riassunti:

–          redditi fondiari

–          redditi di capitale

–          redditi di lavoro dipendente

–          redditi di lavoro autonomo (derivanti da esercizio di arti e professioni)

–          redditi d’impresa (commerciale, non agricola, quelli derivante da impresa agricola rientrano nei fondiari perché se i terreni sono coltivati allora i redditi sono fondiari. Quindi d’impresa non agricola ma commerciale)

–          redditi diversi [è una categoria residuale ma contiene comunque un’elencazione quindi non è che se non lo trovo nelle categorie precedenti allora va nei diversi perché non deve essere nemmeno nella categoria dei redditi diversi per non essere tassato. Molte rendite finanziarie sono sia nei redditi di capitale che nei redditi diversi (dividendo è capitale, vendita di azioni allora redditi diversi)]

Ogni categoria ha di diverso dall’altra la fonte produttiva del reddito, le fonti sono capitale e lavoro nei redditi di capitale è detto chiaro perché ci rientrano redditi che hanno fonte produttiva nell’impiego di capitale, se parlo dei redditi di lavoro dipendente allora è lavoro ma con una certa caratteristica (subordinazione), uguale redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa hanno fonte l’attività d’impresa che è fonte mista di capitale e di lavoro. Quindi il legislatore ha detto che è reddito prodotto e si vede da questa classificazione.