Riforma catastale Italiana: addio alla burocrazia cartacea

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Riforma catastale Italiana: addio alla burocrazia cartacea

Un cambiamento significativo nell’ambito della riforma fiscale italiana sta prendendo forma: dal 1° luglio 2025, entrata in vigore una nuova gestione dei frazionamenti catastali, promettendo efficienza e semplicità.

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L’obiettivo principale di questa riforma è duplice: da un lato, sgravare i tecnici abilitati dal peso della burocrazia; dall’altro, potenziare l’integrazione tra l’Agenzia delle Entrate e gli enti locali. Questo approccio rinnova il processo di aggiornamento delle mappe catastali e la gestione documentale delle divisioni fondiarie in maniera significativa.

Rivoluzione telematica nei frazionamenti catastali

La trasformazione si concentra sulla trasmissione degli atti che certificano i frazionamenti catastali. Queste operazioni, che dividono un terreno in più porzioni, devono ora essere registrate attraverso un sistema innovativo. Finora, i tecnici gestivano manualmente il deposito presso i Comuni; questo onere burocratico, però, diventa un ricordo del passato. L’Agenzia delle Entrate, grazie a un canale informatico dedicato, prende in carico la comunicazione diretta agli enti locali.

Le informazioni vengono trasmesse tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), con i Comuni che riceveranno conferma dell’avvenuto deposito sotto forma di ricevuta elettronica. Immagina un processo senza la necessità di recarsi fisicamente agli uffici comunali: ecco dove la tecnologia ci sta conducendo.

Digitalizzazione: semplificazione e trasparenza

Questa proposta si inserisce perfettamente nel contesto di semplificazione previsto dalla riforma del sistema fiscale italiano. La digitalizzazione dei frazionamenti non solo si allinea con l’articolo 30, comma 5-bis, del D.P.R. n. 380/2001, ma promuove anche maggiore trasparenza e tracciabilità dell’intero flusso informativo.

I professionisti non solo riceveranno gli attestati di approvazione censuaria e cartografica, ma anche la copia della comunicazione PEC inviata al Comune, arricchita dalla ricevuta di consegna. Questo passaggio conferisce una certificazione chiara e inappellabile dell’avvenuto deposito, migliori pratiche in campo documentale.

Evoluzione del software pregeo e nuovi adempimenti

In parallelo alla nuova procedura, l’aggiornamento del software Pregeo si presenta come fondamentale nella gestione delle pratiche catastali. I professionisti del settore, come geometri e architetti, troveranno un potente alleato nella nuova versione del programma, progettata per adattarsi all’innovativa modalità operativa.

L’Agenzia delle Entrate dettaglia le fasi di transizione nella risoluzione n. 40, pubblicata il 9 giugno. I tecnici devono redigere i frazionamenti secondo le specifiche del nuovo Pregeo 10, corredando la trasmissione con una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti il deposito digitale dell’atto. La telematica diviene la soluzione esclusiva per la trasmissione, con l’Agenzia stessa che si occupa di notificare il Comune interessato, semplificando il lavoro dei tecnici e minimizzando errori documentali.

Effetti della riforma e ambito di applicazione

La riforma abbraccia specifiche tipologie di aggiornamenti:

  • Tipi di frazionamento (FR): finalizzati alla suddivisione delle particelle catastali.
  • Atti di aggiornamento misti (FR + FM): comprendono frazionamenti e modifiche mappali.
  • Tipi mappali con stralcio di corte (SC): relativi a modifiche delle aree di corte.

Per questi casi, la telematica è l’unica modalità permessa, mentre per le altre tipologie catastali il sistema precedente resta invariato. Questo passo segna un progresso nella macchina amministrativa, introducendo modelli operativi più efficienti e coordinati. La connessione diretta tra Agenzia e Comuni non solo accelera le pratiche, ma favorisce una gestione territoriale più accurata.

Rivoluzionando il dialogo con i professionisti del settore, la riforma libera risorse da compiti tediosi e permette una gestione più qualitativa dei dati catastali, riducendo le incongruenze esistenti. In definitiva, la digitalizzazione non è solo un progresso tecnologico, ma un vero e proprio salto verso un’amministrazione pubblica più efficiente e moderna.