Planimetria catastale: cos’è e come si ottiene

Planimetria catastale: cos’è e come si ottiene

La planimetria di un bene immobile (terreno o fabbricato) è un documento indispensabile per evadere le formalità burocratiche connesse a determinate transazioni, come ad esempio la compravendita di una proprietà immobiliare o la richiesta di un mutuo. In Italia, le planimetrie sono conservate presso gli archivi del Catasto e possono essere visionate previa richiesta da inoltrare tramite un’apposita procedura.

Quali informazioni contiene una planimetria

La planimetria catastale, come spiega la sezione dedicata del portale ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, è un disegno tecnico, realizzato in scala (in genere il rapporto è di 1:200), di un’unità immobiliare registrata presso l’archivio del Catasto.

La trasposizione grafica consente di desumere le caratteristiche dei locali che compongono l’immobile nel suo complesso, ossia i contorni esterni, la suddivisione degli ambienti interni e la destinazione dei singoli locali; in aggiunta, la planimetria è corredata da riferimenti metrici e riscontri tecnici di altro tipo.

È bene sottolineare come per alcune categorie di immobili non sia prevista, per motivi di sicurezza, la possibilità di consultare le planimetrie catastali; in particolare si tratta degli edifici di tipo B3 (prigioni e riformatori) e D5 (banche, istituti di cambio e sedi di assicurazioni).

Come accedere al documento

Per accedere ad una planimetria catastale è necessario richiedere una visura, ossia una procedura di ricerca all’interno degli archivi del Catasto.

I soggetti che hanno diritto alla consultazione del documento sono coloro i quali vantano diritti reali sul bene immobile; qualora siano impossibilitati, possono delegare tale prerogativa, presentando un apposito modulo (scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate). Esistono due modi per richiedere la visura della planimetria:

  • presso l’ufficio provinciale competente per il territorio, fatta eccezione per i beni che si trovano nelle Province autonome di Trento e Bolzano dove vige il catasto tavolare e i servizi di visura sono gestiti autonomamente dagli enti provinciali;
  • per via telematica. In tal caso è possibile rivolgersi direttamente all’Agenzia delle Entrate, accedendo all’apposita sezione all’interno del portale ufficiale dell’ente; in alternativa, la richiesta può essere inoltrata ad un portale specializzato come www.Ivisura.it.

Nel momento in cui inoltra la richiesta, il soggetto richiedente deve fornire una copia di un documento di identità in corso di validità, una copia del proprio codice fiscale e, eventualmente, il modulo di delega compilato in ogni sua parte; inoltre, deve indicare con precisione i dati dell’immobile (comune e provincia in cui si trova l’unità immobiliare) ed alcuni riferimenti catastali (il foglio e la particella).

Se il grafico planimetrico deve essere impiegato per la stesura di un atto notarile o un altro documento con valore legale, è necessario richiedere una planimetria certificata.

La planimetria certificata

Qualora la richiesta venga inoltrata seguendo quest’ultima modalità, il richiedente riceverà il documento che riporta la piantina della casa e tutti i riferimenti tecnici e grafici dell’unità immobiliare in formato digitale, all’indirizzo di posta elettronica indicato durante la procedura di invio della visura. Nel caso in cui l’immobile sia stato soppresso è comunque possibile richiedere la planimetria catastale (può farlo solo chi, al momento della soppressione, vantava diritti reali sull’immobile) ma può essere rilasciata soltanto da un ufficio provinciale competente per il territorio sotto forma di copia cartacea.

Per le planimetrie disponibili solo in formato cartaceo (non necessariamente correlate a unità soppresse o a stadi superati) la procedura di rilascio prevista dall’Agenzia delle Entrate prevede la compilazione di un apposito modulo e il pagamento di tributi speciali assieme ad una tassa di bollo. Il rilascio prevede un sovrapprezzo anche nel caso in cui si tratti di una planimetria non meccanizzata, ossia registrata negli archivi del catasto prima dell’introduzione del sistema meccanografico. Parimenti, se la richiesta viene inoltrata ad un portale specializzato, l’utente potrebbe dover pagare un conguaglio per coprire le spese tecniche per le ricerche d’archivio.