Bonus casa 2025: aggiornamenti dell’agenzia entrate

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Bonus casa 2025: aggiornamenti dell’agenzia entrate

Scopri come le nuove regolamentazioni influenzeranno le detrazioni fiscali a partire dal 2025, con importanti modifiche per i proprietari di prima casa.

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Con l’arrivo dell’attesa circolare, l’Agenzia delle Entrate chiarisce le novità sui bonus edilizi previsti dalla Legge di Bilancio 2025, in particolare sui criteri di accesso alle detrazioni maggiorate. Cambiamenti significativi attendono chi intende usufruire di agevolazioni per ristrutturazioni e risparmio energetico.

Le indicazioni ufficiali, contenute nel documento del 19 giugno 2025, segnano una svolta nei benefici fiscali, svelando una revisione profonda dei bonus edilizi. Vediamo ora di cosa si tratta nel dettaglio.

La nuova struttura dei bonus casa rivisitata dal Fisco

Nella circolare n. 8/E, l’Agenzia delle Entrate offre un quadro dettagliato delle modifiche alla normativa sui bonus edilizi apportate dalla Legge di Bilancio 2025. Da gennaio di quest’anno, le detrazioni previste sono state ridotte al 36% per la maggior parte delle spese, con una significativa eccezione: i lavori sulla prima casa eseguiti da proprietari o titolari di diritto reale di godimento mantengono una detrazione del 50%, ma solo se associati a specifici requisiti.

Gli adattamenti non si fermano qui. I familiari conviventi e i locatari, che speravano di beneficiare delle agevolazioni maggiorate, non potranno usufruire di tale vantaggio seppure continuano ad accedere a una detrazione ridotta. Chi aveva interpretato in modo ottimistico le nuove regolamentazioni si trova ora a fare i conti con restrizioni più rigide.

Requisiti essenziali per le detrazioni maggiorate

Per ottenere la detrazione del 50% sui lavori alla prima casa, un contribuente deve possedere il diritto di proprietà o un diritto reale di godimento sull’immobile al momento d’inizio lavori o al momento della spesa, se antecedente. Questo principio esclude alcune categorie prima ammesse, come familiari conviventi e locatari, restringendo il campo di applicazione delle agevolazioni.

L’Agenzia delle Entrate mette chiaramente in evidenza che i benefici maggiorati si applicano solo quando l’immobile è destinato ad abitazione principale del proprietario o dei suoi familiari. Citando il comma 3-bis dell’articolo 10 del TUIR, viene sottolineata la rilevanza dell’abitazione principale — ovvero quella in cui il possessore, a titolo di proprietà o altro diritto reale, risiede abitualmente con la famiglia.

Detrazioni per lavori in contesti condominiali

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Quando si parla di lavori condominiali, il discorso si arricchisce di ulteriori precisazioni. La circolare sottolinea che la maggiorazione può essere applicata solo alla parte di spese attribuite al singolo condomino, a condizione che costui soddisfi i requisiti di proprietà e destinazione dell’immobile. Bisogna effettuare una doppia verifica: una all’inizio dei lavori, per quanto riguarda la titolarità del diritto sull’immobile, e un’altra alla fine dei lavori, per confermare che l’unità immobiliare sia destinata ad abitazione principale.

Anche in caso di cambio di destinazione dell’immobile negli anni successivi, il diritto a beneficiare dello sconto fiscale maggiorato rimane inalterato, rendendo questa misura particolarmente appetibile per chi pianifica investimenti a lungo termine. È chiaro che le direttive puntano a premiare soprattutto coloro che vedono nella loro prima casa un progetto di vita stabile, con implicazioni rilevanti per il mercato immobiliare.