Pensione anticipata: diritto per i lavoratori invalidi

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Pensione anticipata: diritto per i lavoratori invalidi

Un’opportunità sottovalutata, ma preziosa per chi ha una ridotta capacità lavorativa. Ecco come funziona la pensione anticipata.

pensioni
Photo by Pixabay

Il sistema previdenziale italiano, in talune circostanze, offre una scorciatoia verso la pensione di vecchiaia attraverso il riconoscimento di un’invalidità. Si tratta di una misura riservata a specifici lavoratori dipendenti del settore privato, che devono dimostrare una significativa riduzione della capacità lavorativa. Tuttavia, l’accesso a questa opportunità è regolato da rigidi requisiti sia contributivi che sanitari.

Destinatari della Pensione di Vecchiaia Anticipata

Non tutti possono godere di questo vantaggio. Infatti, il diritto è riservato esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore privato, registrati all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o ai fondi ad essa sostitutivi, a condizione che i contributi siano stati versati entro la fine del 1995. Questo implica che i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e i dipendenti pubblici sono esclusi da questa possibilità.

Un altro criterio fondamentale è il riconoscimento di una validità dell’80% o superiore, attestata attraverso un’accurata valutazione da parte dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). Questo livello di invalidità è essenziale per dimostrare una compromissione della capacità lavorativa che giustifichi un accesso anticipato alla pensione.

Requisiti Anagrafici e Contributivi Necessari

I criteri per ottenere la pensione di vecchiaia anticipata non si fermano alla sola invalidità. Anche l’età e i contributi giocano un ruolo cruciale. Le lavoratrici possono anticipare la pensione a 56 anni, mentre i loro colleghi maschi devono attendere il compimento di 61 anni. In entrambi i casi, l’accesso è subordinato a un contributo minimo di 20 anni nel sistema previdenziale.

Raggiunti questi requisiti, il lavoratore può presentare domanda all’INPS, che procederà con un iter di verifica e, in caso di esito positivo, con l’erogazione della pensione. Ma la strada verso la pensione non si conclude qui: una volta ottenuta, bisogna considerare la “finestra mobile” di 12 mesi, ovvero un intervallo di tempo necessario affinché l’ente previdenziale completi tutte le valutazioni e le verifiche richieste.

Il Processo di Accertamento dell’Invalidità

Anche se si è già in possesso di un certificato di invalidità civile, ciò non garantisce automaticamente l’accesso alla pensione anticipata. L’INPS conduce una propria valutazione attraverso commissioni mediche specializzate. In questo frangente, il riconoscimento dell’invalidità civile può supportare il processo, ma non ha un valore definitivo.

Successivamente alla domanda di pensione, il lavoratore viene chiamato a un controllo medico per determinare l’esattezza del grado di invalidità rispetto ai parametri previsti, ovvero l’80% minimo. La pensione verrà concessa solo dopo esito favorevole di questo procedimento.

Una considerazione importante riguarda il momento in cui l’invalidità viene accertata. Se la valutazione dell’invalidità avviene prima dell’età minima necessaria (56 anni per le donne, 61 per gli uomini), la pensione sarà avviata dal mese successivo a quello in cui è compiuta l’età prescritta, sempre considerando la finestra di 12 mesi. Al contrario, se l’invalidità viene riconosciuta dopo il raggiungimento dell’età pensionabile, la decorrenza sarà legata alla data di accertamento, slittando comunque di un anno.