Nuovo accordo CCNL per le funzioni locali: scopri tutte le novità
L’attesa è terminata: finalmente arriva la firma sull’ipotesi di rinnovo del CCNL per le funzioni locali, con gli attesi aumenti salariali e novità rivoluzionarie sul fronte dello smart working, dei buoni pasto e della settimana corta.

Quando il cambiamento bussa alla porta, è importante rispondere con entusiasmo. Ecco come il rinnovo del contratto collettivo per le funzioni locali porterà vantaggi tangibili ai dipendenti di regioni e comuni.
Aumenti salariali: un incremento significativo
Il nuovo contratto collettivo per il triennio 2022-2024 porta con sé una buona notizia: un aumento medio di stipendio di circa 140 euro lordi mensili su 13 mensilità. Questo incremento rappresenta una ventata di freschezza per circa 430.000 lavoratori delle regioni e dei comuni.
La firma sull’ipotesi di rinnovo è stata apposta da CISL, UIL e CSA, segnando la fine di uno stallo durato oltre 15 mesi. La promessa del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, è stata chiara: avviare immediatamente nuove trattative per il prossimo rinnovo triennale.
Ma non è tutto: gli arretrati accumulati ammontano a circa 2.357 euro, un contributo significativo per molti lavoratori. Tuttavia, la CGIL rimane ancora contraria a questa ipotesi.
Innovazioni del CCNL: settimana corta e smart working

Una delle novità più attese è l’introduzione della settimana lavorativa di quattro giorni, già prevista per i dipendenti delle Funzioni Centrali. Anche i lavoratori di regioni e comuni avranno questa opportunità, sebbene con l’obbligo di mantenere inalterate le 36 ore settimanali complessive. Questo significa un riproporzionamento di ferie e assenze previsto dalla normativa vigente.
Parallelamente, si avanza una modifica significativa riguardante i buoni pasto. D’ora in poi, questi saranno concessi anche ai lavoratori che prestano servizio in smart working, segnando un progresso verso una maggiore flessibilità lavorativa.
Progressioni e tutele: verso un futuro migliore
L’ipotesi di rinnovo del CCNL non porta solo novità economiche e organizzative. Sul fronte delle progressioni professionali, viene concesso più tempo, fino al 31 dicembre 2026, per il completamento delle pratiche in deroga tra le aree, consentendo anche agli assistenti con adeguata esperienza di accedere a ruoli di funzionario senza necessità di laurea. Per coloro che ricoprono incarichi di elevata qualificazione, la retribuzione di posizione massima passa da 18.000 a 22.000 euro. Inoltre, per i funzionari della Polizia Locale, è stata riconosciuta la possibilità di sommare ai compensi aggiuntivi anche gli incentivi monetari derivanti dal Codice della Strada e l’indennità di ordine pubblico.
Dal lato delle tutele sociali, il nuovo CCNL prevede che l’ente debba farsi carico delle spese legali per i dipendenti aggrediti da terzi e amplia le esenzioni dal calcolo del periodo di malattia. Vengono, infatti, incluse anche accessi ambulatoriali, visite specialistiche ed esami, garantendo così maggiore tranquillità ai lavoratori. Infine, in termini di welfare aziendale, viene incentivata la mobilità sostenibile e ampliata la possibilità per chi ha particolari necessità, come problemi di salute o assistenza familiare, di lavorare in modalità agile o da remoto.
