CAF: tagli retroattivi e il futuro del 730 precompilato
La Legge di Bilancio 2026 introduce significativi cambiamenti per i centri di assistenza fiscale (CAF), prevedendo tagli ai rimborsi con effetti retroattivi. Questo mutamento è parte di un più ampio sforzo per consolidare il modello del 730 precompilato, ma cosa comporta realmente per i contribuenti e i loro consulenti?
Una riduzione dei fondi ai CAF: l’inizio di una nuova era?
Il nuovo disegno di legge approvato dal Governo comporta una revisione al ribasso delle risorse destinate ai CAF per l’assistenza fiscale ai cittadini. Il provvedimento, contenuto nella parte finale della normativa, riduce i rimborsi di ben 21,6 milioni di euro annui a partire dal 2026, coinvolgendo anche le attività dell’anno precedente. Questa significativa sottrazione di fondi è direttamente collegata al rafforzamento delle dichiarazioni dei redditi precompilate, un meccanismo che mira a semplificare le procedure fiscali, rendendole più accessibili per una parte della popolazione.
Dichiarazione dei redditi precompilata: un futuro ancora incompleto

Nonostante la spinta verso un sistema di dichiarazione dei redditi più centralizzato e “fai da te”, il 730 precompilato rimane ancora una realtà limitata. La Legge di Bilancio, in particolare all’articolo 129, comma 5, riduce i finanziamenti nel programma “Accertamento e riscossione delle entrate e gestione beni immobiliari dello Stato”. Tuttavia, il vero impatto di questi tagli si vedrà quando il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) emetterà un successivo decreto per stabilire i nuovi importi dei compensi per i CAF. Il 730 precompilato, nonostante sia potenzialmente disponibile, resta una scelta praticabile solo per un numero limitato di cittadini, a causa della complessità delle situazioni fiscali individuali.
L’importanza dei CAF e la reazione del mercato
La decisione di ridurre i fondi ai CAF è parte di un disegno più ampio del Governo volto alla riduzione della spesa pubblica. Tuttavia, i dati dell’Agenzia delle Entrate dimostrano chiaramente che l’assistenza fiscale offerta da CAF e professionisti rimane un elemento cruciale per molti contribuenti italiani. Durante la campagna fiscale precedente, solo 5 milioni di modelli 730 sono stati trasmessi autonomamente dai cittadini, a fronte di un totale di 24,7 milioni di dichiarazioni precompilate inviate. Ciò significa che 19,7 milioni di documenti sono stati preparati e inoltrati grazie ai CAF e agli intermediari. Questo dato sottolinea un’evidente necessità di supporto per affrontare il complesso panorama fiscale italiano, un aspetto che il Governo sembra sottovalutare.


