ISEE: libretti postali e titoli di Stato fuori dal calcolo. Cosa cambia

Autore:
Davide Bernasconi
  • Giornalista

ISEE: libretti postali e titoli di Stato fuori dal calcolo. Cosa cambia

È in vigore dal 5 marzo 2025 il DPCM che esclude dal calcolo dell’ISEE il valore di libretti, buoni postali e titoli di Stato. Cosa cambia e quali sono i tempi per la presentazione delle DSU aggiornate.

Lavori
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ISEE senza libretti postali e titoli di Stato, è in vigore dal 5 marzo 2025 il DPCM che, dopo più di un anno, recepisce le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024. Il valore di titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale esce dal calcolo dell’Indicatore della situazione economica ed equivalente, per un importo massimo pari a 50.000 euro. Per l’avvio delle novità bisognerà attendere fino al mese di aprile, quando sarà disponibile il nuovo modello di DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), che consentirà per l’appunto di escludere tali somme dal calcolo.

ISEE: libretti postali e titoli di Stato fuori dal calcolo. Cosa cambia

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È stata la Legge di Bilancio 2024 ad aver previsto l’esclusione dal calcolo del patrimonio mobiliare, ai fini ISEE, del valore di titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Una novità per la cui attuazione si è dovuto attendere a lungo: solo dal 5 marzo è in vigore il DPCM n. 13/2025 che modifica il regolamento n. 159 del 5 dicembre 2013 relativo al calcolo dell’Indicatore della situazione economica equivalente. Il valore degli investimenti negli strumenti di cui sopra resterà fuori dal calcolo dell’ISEE fino alla soglia di 50.000 euro, con un impatto diretto sull’accesso ad agevolazioni e prestazioni subordinate alla “prova dei mezzi”. L’ISEE è infatti, come noto, lo strumento utilizzato per l’accesso a numerose misure: dall’assegno unico al bonus nido, il suo valore determina anche l’importo riconosciuto. È quindi evidente che l’esclusione di titoli di Stato, buoni e libretti postali dal calcolo avrà un impatto diretto sulle prestazioni spettanti.

ISEE 2025, solo da aprile le nuove DSU

La data di entrata in vigore del DPCM con le modifiche al regolamento ISEE non corrisponde a quella in cui sarà effettivamente possibile presentare la DSU applicando le nuove regole di calcolo. Come specificato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’INPS, in accordo con la Consulta Nazionale dei CAF, bisognerà attendere fino al mese di aprile per la pubblicazione del nuovo modello tipo della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Questo il passaggio operativo necessario per poter effettivamente escludere dall’elenco dei documenti necessari per l’ISEE 2025 quelli che riguardano il valore di titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato) e i libretti di risparmio postale. L’attesa quindi non è finita: l’entrata in vigore delle novità al 5 marzo è solo teorica, e bisognerà attendere ancora per poter aggiornare l’ISEE applicando le disposizioni introdotte dalla Manovra del 2024.

Vale la pena evidenziare che resteranno in ogni caso valide le DSU già presentate nell’anno in corso, fino alla naturale scadenza del 31 dicembre. Resta ferma la possibilità di richiedere una nuova attestazione ISEE, calcolata secondo le nuove e più favorevoli regole. Non resta quindi che attendere la pubblicazione delle istruzioni da parte dell’INPS.