Indennità di accompagnamento 2025

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Indennità di accompagnamento 2025

Scopri come accedere all’indennità di accompagnamento offerta dallo Stato per i cittadini con invalidità civile totale. Dalle istruzioni dettagliate dell’INPS per il 2025 ai criteri per presentare correttamente la domanda, ecco tutto ciò che devi sapere.

Disabili
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L’indennità di accompagnamento costituisce un’ancora di sostegno economico per chi, a seguito di invalidità civile totale, necessita di supporto continuo per le attività quotidiane. Chi può richiedere questo aiuto? Si tratta di coloro che affrontano gravi difficoltà motorie o che non sono autonomi nelle attività essenziali, come vestirsi o mangiare. Questa forma di sostegno si rinnova ogni mese per un anno intero, e a partire dal 2025, l’assegno ammonta a 542,02 euro mensili. Importante notare che tale indennità non subisce interruzioni dovute al reddito, ma si sospende se il beneficiario viene ricoverato in una struttura sanitaria a carico dello Stato per più di 29 giorni consecutivi.

Requisiti per ottenere l’indennità di accompagnamento

Non tutti possono beneficiare di questa indennità; ci sono requisiti stringenti da rispettare. Il riconoscimento dell’inabilità totale è uno di essi, dovuta a problemi fisici o psichici severi che compromettono gravemente l’autonomia personale. In particolare, chi ha subito questa condizione deve affrontare l’impossibilità di muoversi autonomamente o di eseguire le normali attività quotidiane senza assistenza costante.

Altre condizioni per richiedere l’indennità includono la cittadinanza italiana, l’iscrizione regolare al comune di residenza per i cittadini comunitari, oppure un permesso di soggiorno valido di almeno un anno per i cittadini extracomunitari. È fondamentale risiedere stabilmente in Italia.

Le patologie che più frequentemente giustificano la concessione dell’indennità comprendono schizofrenia, disturbi bipolari, sindromi congenite come la sindrome di Down, e malattie neurodegenerative come Parkinson o Alzheimer. L’indennità può anche essere concessa a pazienti sottoposti a terapie oncologiche intensive, comprese brevi sessioni di chemioterapia.

Come raggiungere l’assistenza di accompagnamento

Impresa
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Avviare la pratica per ottenere l’indennità richiede alcuni passi fondamentali. In primis, bisogna richiedere un certificato medico introduttivo al proprio medico curante. Successivamente, si può presentare domanda online tramite il portale dell’INPS, utilizzando credenziali come SPID, CIE o CNS. Il processo online si articola attraverso il percorso “Servizi on line > Servizi per il cittadino > Invalidità civile: invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari”.

Se la tecnologia non è il tuo forte, puoi affidarti agli enti di patronato o a organizzazioni convenzionate come ANMIC o ANFASS per ricevere assistenza nella compilazione e nell’invio della domanda. Devi fornire informazioni socioeconomiche fondamentali, come eventuali periodi prolungati di ricovero o dati riguardanti il tuo reddito e il lavoro svolto. Infine, è imperativo che la condizione di invalidità sia formalmente accertata e certificata dalla Commissione medico legale.

Una richiesta parallela non è concepibile se un procedimento è già in corso, fino alla sua conclusione o all’emissione di una sentenza definitiva in caso di ricorso.

Compatibilità dell’Indennità con Altri Trattamenti

Quando si parla di indennità, spesso ci si chiede come questa possa integrarsi con altri aiuti economici. L’indennità di accompagnamento non è cumulabile con altri benefici derivanti da cause di servizio, lavoro o guerra, sebbene la scelta del trattamento economico più vantaggioso per il beneficiario sia possibile.

Nondimeno, l’indennità è completamente compatibile con l’attività lavorativa, sia essa dipendente o autonoma. È altresì cumulabile con la pensione di inabilità e con indennità per disabilità visive come la cecità totale o parziale, qualora si presentino più invalidità.