Guida essenziale al pagamento del canone RAI
Scopri come gestire correttamente il canone RAI quando l’utenza elettrica non è a nome tuo o non rientri nel pagamento tramite bolletta.

Immagina di vivere in un’abitazione dove il contratto energetico è intestato a qualcun altro, come un proprietario o un coinquilino, mentre tu possiedi un televisore. In questa circostanza, ti troverai nella necessità di provvedere al versamento indipendente del canone RAI tramite modello F24. Ma non è l’unico caso da considerare. Alcuni utenti ricevono la fornitura elettrica tramite reti locali, come stabilito dal decreto ministeriale n. 94 del 13 maggio 2016, e devono anch’essi saldare tramite F24. Vediamo ora le opzioni di pagamento disponibili.
Modalità di Versamento del Canone RAI per Chi Usa il Modello F24
Gli individui coinvolti nelle situazioni sopra descritte hanno tre modalità di pagamento tra cui scegliere per il canone RAI. La prima è il pagamento in un’unica soluzione, che prevede un versamento totale di 90 euro da compiere entro il 31 gennaio 2025. Questa opzione è ideale per chi desidera semplificare la gestione dei propri impegni fiscali.
Un’alternativa è il pagamento semestrale, articolato in due rate da 45 euro ciascuna. Le scadenze fissate sono il 31 gennaio per la prima rata e il 31 luglio per la seconda. Quest’ultima data richiede particolare attenzione e pianificazione da parte di chi sceglie questa modalità.
Chi preferisce suddividere ulteriormente il dovuto può optare per il pagamento trimestrale, con quattro rate da 23,93 euro. Le date da segnarsi sul calendario sono il 31 gennaio, il 30 aprile, il 31 luglio e il 31 ottobre. Anche in questo caso, il 31 luglio rappresenta un momento cruciale per il versamento della terza rata.
Per assicurarsi che il pagamento venga registrato correttamente dall’Agenzia delle Entrate, è imperativo usare i codici tributo corretti nel modello F24. Sono due le opzioni: “TVRI” per chi rinnova un abbonamento esistente e “TVNA” per chi procede a una nuova sottoscrizione. Entrambi i codici devono essere inseriti nella sezione “Erario”, indicando l’anno di riferimento del pagamento.
Queste regole, dettagliate nella Circolare n. 45/E del 2016 dell’Agenzia delle Entrate, disciplinano gli importi e le rate del canone. Anche se l’addebito automatico in bolletta è prevalente, le direttive restano valide per i casi eccezionali che abbiamo descritto.
Conseguenze del Mancato Pagamento e Importanza delle Scadenze

Non rispettare le scadenze può portare a serie conseguenze fiscali. Oltre all’obbligo di versare l’importo dovuto, il ritardo nei pagamenti porta con sé sanzioni pecuniarie e interessi di mora, rendendo gli inadempimenti più onerosi. Pertanto, è essenziale tenere a mente le scadenze principali. In particolare, quella del 31 luglio 2025 è una data da non dimenticare, per evitare spiacevoli imprevisti.