Franchigia fiscale sportivi: cosa devi sapere

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Franchigia fiscale sportivi: cosa devi sapere

Esplora l’incertezza normativa riguardante l’applicabilità della franchigia di 15.000 euro per i professionisti sportivi in regime forfettario.

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Un nodo fiscale sta creando confusione tra i professionisti sportivi con partita IVA: la possibilità di applicare la franchigia di 15.000 euro nel regime forfettario. Esaminando la normativa fiscale e compiendo un viaggio tra interpretazioni e ipotesi future, cerchiamo di chiarire questa delicata faccenda.

Le sfide interpretative delle normative fiscali per lo sport

Il Decreto Legislativo n. 36 del 2021 ha istituito un’esenzione IRPEF finora poco chiara per molti. Mentre la legge sembra indicare con decisione l’applicabilità della franchigia di 15.000 euro, le istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi sembrano tacere proprio sulla sua applicazione per i professionisti sportivi in regime forfettario. Come navigare in questo mare di incertezze? Semplice: è essenziale affidarsi non solo a un’interpretazione letterale della normativa, ma anche a una comprensione più ampia che consideri il contesto e lo scopo della riforma.

In assenza di una guida ufficiale dell’Agenzia delle Entrate e con l’obiettivo di anticipare quali potrebbero essere le future prese di posizione ufficiali, alcuni ritengono che bisogna prepararsi anche all’eventualità di contestazioni. Sebbene la legge sembri chiara, l’interpretazione delle istruzioni e dei moduli di dichiarazione può generare insicurezze. In situazioni così ambigue, talvolta, l’opzione più prudente è includere quei 15.000 euro nella base imponibile, evitando possibili controversie in seguito.

Tassazione per i lavoratori sportivi autonomi

Che dire allora dei lavoratori sportivi autonomi? In base alla normativa, i compensi per attività sportive di dilettantismo non concorrono alla formazione dell’imponibile fino a 15.000 euro. Tuttavia, permane il dubbio se questa esenzione si applichi indistintamente anche ai titolari di partita IVA forfettaria, dato il silenzio della modulistica specifica. Sebbene il testo della legge non sembri lasciare spazio a diverse interpretazioni, la prudenza suggerisce un’attenta analisi dei rischi associati all’applicazione di tale franchigia senza il placet dell’amministrazione fiscale. Nonostante alcune voci suggeriscano che i professionisti debbano scegliere tra i benefici del regime forfettario e l’esclusione dei 15.000 euro dal reddito imponibile, la nostra analisi puntuale indica che entrambe le agevolazioni debbano coesistere, data l’assenza di restrizioni esplicite nella legge.

Dove si inseriscono i lavoratori dipendenti in questo quadro?

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E per i lavoratori dipendenti? Sebbene il meccanismo della franchigia sembri pensato per altri, molti esperti sostengono che non si applichi ai dipendenti per questioni terminologiche: “compensi” contro “retribuzioni”. Un dettaglio che, per quanto sottile, ha un impatto economico significativo. Questo distingue i rapporti di lavoro e potrebbe disincentivare l’impiego dipendente, che pure è favorito da un punto di vista normativo per la sicurezza e tutela del lavoratore. La prudenza e la diffusa interpretazione da parte dei consulenti del lavoro indicano che, attualmente, non si applica l’esenzione anche ai lavoratori dipendenti sportivi; una scelta sicura ma non senza dubbi.

Con la confusione che ancora regna nel campo normativo, adottare un approccio prudente sembra la scelta più sensata. Una piena comprensione delle leggi fiscali e una preparazione attenta sono la chiave per navigare in queste acque spesso incerte, assicurandosi di essere pronti a ogni eventuale sviluppo.