L’impresa dal punto di vista tecnico, giuridico, amministrativo e strategico

Definiamo i confini giuridici per stabilire quale socio ha il potere di controllo nell’assemblea.

Il soggetto giuridico si identifica spesso con il titolare, ovvero gli si imputano i diritti di proprietà e le obbligazioni dell’impresa. Il netto aziendale non è, infatti, di proprietà del titolare, ma della società, che a sua volta sarà controllata da un imprenditore. Ricordiamo, tra l’altro, la distinzione tra persona giuridica e persona fisica e tra società di persone e di capitali e la distinzione (o meno) tra patrimonio dell’impresa e patrimonio dell’imprenditore.

Analizziamo i soggetti dell’impresa:

  • Il soggetto economico (detto anche dominus) fa tutt’uno col capitale di comando, ovvero è colui che:
    • decide l’orientamento aziendale
    • determina il controllo totale sul passivo patrimoniale
    • ha il dominio nell’assemblea (con o senza maggioranza)
    • nomina amministratori e sindaci.
  • L’assemblea dei soci prende le decisioni critiche (ad es.: la nomina del collegio sindacale), a maggioranza dei presenti (non è detto che sia la maggioranza assoluta).
  • Il soggetto giuridico è sempre una società, a parte per la ditta individuale dove il corpo del titolare pervade quello della società.
  • Il collegio sindacale è un organo di controllo, da nominarsi insieme col consiglio di amministrazione.

Si possono o meno concedere rappresentanze alle minoranze, con esse potendo definire delle strategie aziendali che siano di mutuo interesse (es.: Pirelli era socio della FIAT e aveva uno spazio nel consiglio di amministrazione).

  • Altri soggetti, detti soci di minoranza, sono i proprietari del capitale controllato.

Sintetizzando, quali sono gli organi volitivi attraverso cui si esprime la società?

  1. Assemblea dei soci,
  2. Consiglio di amministrazione
  3. Collegio sindacale

Il capitale umano non risulta da bilancio, ma il soggetto economico deve sempre salvaguardare il know-how (le proprie conoscenze rilevanti sotto il punto di vista della competitività) valorizzando ed attraendo anche i portatori di capitale non finanziario (es. designers). Anche i finanziatori (le banche di solito), hanno influenza, perché cercano di ottenere un certo controllo (espresso mediante la richiesta di rapporti periodici sull’operato).

Il soggetto economico, quindi, deve tener conto anche di queste relazioni, ovvero, ripetiamo ancora, non deve fare il manager ma esercitare la governance, senza disinteressarsi dei soci di minoranza, ma occupandosi del controllo di tutti questi tipi di capitale:

  1. netto
  2. di prestito
  3. umano

Brand = marchio: il soggetto economico è l’IFI SPA (comandata dal gruppo Agnelli, controllato dalla famiglia Agnelli) che controlla la FIAT SPA, che a sua volta controlla FIAT AUTO (è il gioco delle scatole cinesi, dette holding).

In poche parole, risalendo verso l’alto, il soggetto economico è la famiglia Agnelli.

In quanti modi la proprietà si esprime? Il rapporto di forza identifica il soggetto economico. Vediamo ora le tipologie di assetto proprietario:

  1. dominio (100%)
  2. assetto paritario (50%, detto fifty fifty, o controllo per spartizione, facile origine di conflitti)
  3. controllo pieno (51%)
  4. forte maggioranza relativa (esempio la IFI)
  5. controllo instabile, assicurato da coalizioni
  6. controllo stabilizzato (da un patto di sindacato)
  7. controllo limitato da stakeholders (stakeholder = detentore di interessi; shareholder = detentore, solo, di azioni)
  8. proprietà dispersa (public company, con controllo strategico manageriale mediante patti detti parasociali: il livello dirigenziale passa a soggetto economico, P → D)