La genesi dei gruppi

I gruppi si generano per sviluppo:

  • endogeno
  • esogeno
  • collaterale (manutenzione, contabilità, servizi per l’unità core): l’impresa fondamentalmente ha bisogno di qualche servizio. Ciò non significa che entra in un settore per fare acquisizione di altre imprese, ma nascono gruppi per soddisfare un’esigenza ancillare rispetto alla propria attività storica (e non implica una crescita in altri settori).

Si distinguono gruppi:

  • monosettoriali (nazionali o internazionali)
  • integrati verticalmente
  • diversificati
  • conglomerati

Definizioni di gruppi

Il gruppo è un’azienda di produzione di beni e servizi: è un sistema aziendale costituito da più imprese, vale a dire un’azienda vera e propria, ma con più sistemi. Ogni impresa è dotata di un proprio soggetto giuridico (imprese controllate), ma con un comune soggetto economico: quello dell’impresa controllante (holding/capogruppo).

In particolare, distinguiamo la casa madre e le imprese sussidiarie (c.d. consociate estere).

Spesso si creano una serie di ambiguità per impedire la comprensione del soggetto economico da parte del pubblico: al contrario del manager, che vuole essere visibile (come già esposto), il soggetto economico “tende a nascondersi”.

Ad es., un’impresa può avere sede principale in altro Stato, per ridurre la visibilità dei soci (nonché la loro nazionalità).

Oppure si può nascondere, mantenendo visibile il soggetto economico (caso Emron negli USA), una cattiva gestione.

I gruppi e le strutture tipiche:

  • A partecipazioni dirette (la holding controlla tutte le imprese che gli fanno capo)
  • A partecipazioni indirette (A controlla B e B controlla C)
  • Miste (sia dirette sia indirette)
  • A partecipazioni reciproche (A ha partecipazioni in B e viceversa): sono limitate dalla legge (art. 2359 c.c.)
  • A partecipazioni incrociate (A controlla B che controlla C che controlla A): sono vietate dall’art. 2360 c.c., al fine di impedire la sottoscrizione reciproca di azioni.

Perché si costituiscono i gruppi?
Innanzitutto per avere diritto ad agevolazioni finanziarie statali e fiscali. Può essere sconveniente crescere con un’unica impresa, perché altrimenti si lede eccessivamente la concorrenza e si formano, nell’ambiente, pressioni eccessive.

La ragione economica aziendale, invece, è il fatto che, via via che l’investimento si esprime a cascata, necessita di un capitale economico decrescente.