Decreto Fiscale 2025: proroga ufficiale per imposte e dichiarazioni dei redditi
Una boccata d’aria fresca per i contribuenti italiani: il governo allunga i termini per il pagamento delle imposte del 2025. Scopriamo insieme tutti i dettagli delle nuove disposizioni fiscali.

La riunione del Consiglio dei Ministri, tenutasi a Palazzo Chigi e durata poco più di un’ora, ha portato novità importanti per chi si prepara alla dichiarazione dei redditi del 2025. Con un decreto legge, l’esecutivo ha ufficialmente posticipato la data di scadenza per le imposte sul reddito, originariamente prevista per il 30 giugno 2025.
Dettagli del decreto: chi beneficia della proroga?
La norma fiscale adottata amplia i termini per il pagamento di varie imposte, tra cui l’IRPEF, l’IRAP e l’IRES, riguardanti il saldo del 2024 e l’acconto del 2025. Secondo quanto affermato dal vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, gli importi dovranno ora essere versati entro il 21 luglio 2025, considerando che il 20 luglio cade in un giorno festivo. Inoltre, chiunque scelga di procrastinare fino al 20 agosto 2025 dovrà far fronte a una maggiorazione dello 0,40% sull’importo dovuto.
I principali beneficiari di questa estensione sono i soggetti che adottano il regime ISA e i forfettari, ma anche coloro che operano all’interno di società, associazioni e imprese che applicano gli ISA. Tuttavia, le persone fisiche che non esercitano alcuna attività imprenditoriale o di lavoro autonomo sono escluse dal godere di questi termini allungati.
Proroghe per il 2025: non solo redditi

Oltre alle proroghe delle imposte sul reddito, il decreto fiscale 2025 comprende estensioni anche per altre scadenze. Nello specifico, i Comuni riceveranno tempo fino al 15 settembre 2025 per approvare le delibere relative all’IMU 2025, a condizione che non abbiano completato il Prospetto standard delle aliquote IMU entro la fine di febbraio o che non abbiano utilizzato il portale designato.
Una sanatoria viene accordata anche per i Comuni che hanno ritardato nell’approvazione delle delibere, purché questi documenti siano stati adottati prima che il decreto divenisse ufficiale. Questa proroga si traduce in un’opportunità per allinearsi alle nuove normative fiscali senza incorrere in sanzioni immediate.
Dichiarazioni retroattive e limitazioni del rimborso
Nel novero delle proroghe vanno incluse anche le dichiarazioni delle imposte sui redditi e dell’IRAP, la cui scadenza era fissata al 31 ottobre 2024. Chi invierà questi documenti entro l’8 novembre 2024 sarà considerato in regola. Tuttavia, per coloro che hanno già effettuato l’invio tramite ravvedimento operoso, nessun rimborso sarà fornito.
Va notato che alcune proroghe sono escluse da certi benefici: non si avrà accesso, infatti, al concordato preventivo biennale (la cui scadenza resta al 12 dicembre 2024), né al ravvedimento speciale regolato dall’articolo 2-quater del D.L. n. 113/2024.