Debiti inesigibili: stop automatico dopo 5 Anni
A partire dal 2024, l’Italia introduce il discarico automatico delle cartelle esattoriali, mirato a cancellare i debiti fiscali più vecchi di cinque anni.

L’introduzione di una nuova normativa sulla riscossione, attiva dal 2024, mira a rivoluzionare il modo in cui vengono gestite le cartelle esattoriali in Italia. Il protagonista di questo cambiamento è il “discarico automatico delle cartelle esattoriali”, che promette di cancellare i debiti fiscali più vecchi di cinque anni senza necessità di alcuna domanda da parte del contribuente.
La misura, accolta con entusiasmo ma anche con molte domande, continua a sollevare dubbi tra i contribuenti italiani. Quali sono, allora, i termini e le condizioni di questa innovativa iniziativa fiscale?
Come e quando funzionerà la cancellazione automatica
Battersi la strada in mezzo alla confusione fiscale è complicato, ma il discarico automatico delle cartelle esattoriali cerca di semplificare almeno una parte di questo percorso. Presentato come parte della riforma 2024 sulla riscossione, questo provvedimento è stato accolto come una speranza significativa per molti. Tuttavia, è essenziale capire che non è un’opzione aperta a chiunque e non riguarda tutte le cartelle.
La misura entrerà in vigore con il decreto legislativo n. 33 del 24 marzo 2025, che sancisce l’effettiva operatività dal 1° gennaio 2026. Applicabile solo alle cartelle considerate inesigibili, cioè a quelle relative a contribuenti privi di beni aggredibili, questa procedura mira a eliminare quei debiti che rappresentano un peso eccessivo anche per le autorità fiscali.
L’Ingiustizia del vecchio sistema: uno sguardo ai dettagli
Da tempo, i contribuenti nullatenenti si trovano sotto il giogo di procedure esecutive che, pur non avendo alcuna chance di successo, continuano a inquietare le loro vite quotidiane. La cartella esattoriale, infatti, è un documento formale che richiede la riscossione di un debito; fino a ora, il mancato pagamento avrebbe potuto attivare molteplici azioni, come pignoramenti o ipoteche.
Ma per chi non ha alcun bene o reddito aggredibile—spesso denominati nullatenenti—tali metodi non sono che una formalità vuota di contenuto. Persistono, inoltre, solleciti e notifiche regolari, sebbene siano tentativi quasi sempre inutili.
Con il discarico automatico, le cartelle irrecuperabili saranno semplicemente cancellate. Questa misura alleggerisce notevolmente sia il carico amministrativo che la mole di dati inutili presenti nei registri delle Agenzie delle Entrate-Riscossione.
Il futuro del debito: come evolvono le cartelle
Sebbene questa cancellazione possa sollevare i contribuenti da un fardello percepito come infinito, non significa che il debito stesso scompaia. In effetti, una volta che una cartella esattoriale viene cancellata, il debito torna al suo ente creditore originario, che potrebbe essere una Regione, un Comune o un’altra istituzione locale.
Qui risiede la sottigliezza dell’intero sistema: queste autorità potranno decidere se considerare realmente inesigibile quel debito o riconsiderare la situazione alla luce di nuove circostanze patrimoniali o reddituali del contribuente. In tal caso, l’ente potrebbe anche tentare nuovamente un recupero crediti attraverso altri mezzi o concessionari.
Solo l’inizio del 2026 dimostrerà quanto radicale e praticabile possa essere questa riforma. Tuttavia, la speranza è che questa cancellazione automatica delle cartelle esattoriali porti finalmente sollievo a una realtà fiscale complessa e oppressiva.