Accordo storico sui dazi tra USA e UE: fissata tariffa al 15%

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Accordo storico sui dazi tra USA e UE: fissata tariffa al 15%

Evitata una crisi commerciale tra le due sponde dell’Atlantico: intesa raggiunta dopo negoziati intensi. Grande preoccupazione per  l’agroalimentare italiano. Meloni: “Base sostenibile, ma restano nodi da sciogliere”.

dazi doganali
Photo By Yau Ming Low

Un’intensa negoziazione tra Stati Uniti e Unione Europea ha condotto all’accordo tanto atteso sui dazi, fissando le aliquote al 15% con esenzioni previste per alcune categorie di prodotti strategici. L’accordo ha mosso gli animi e suscitato diverse reazioni tra esponenti politici e settori industriali fondamentali per l’economia dei due continenti. Tuttavia, il compromesso raggiunto ha evitato una potenziale crisi commerciale tra le due potenze.

Negoziazioni tese e soluzioni accettabili

La trattativa tra USA e UE sull’imposizione dei dazi si è dimostrata una vera maratona diplomatica. Il commissario europeo per il commercio, Maroš Šefčovič, ha sottolineato l’importanza di evitare una guerra commerciale, affermando che una tariffa superiore al 30% avrebbe messo in ginocchio il commercio transatlantico, mettendo a rischio milioni di posti di lavoro. Grazie all’intenso dialogo, entrambe le parti hanno convenuto che il 15% fosse una soglia accettabile, evitando residui di vecchi contrasti sui dazi dell’era Trump. “Abbiamo aperto un nuovo capitolo nelle relazioni economiche, una comprensione più profonda delle nostre esigenze reciproche”, ha aggiunto Šefčovič.

Un aspetto controverso dell’accordo riguarda il massiccio importo di 750 miliardi di dollari in commodities energetiche che l’Europa dovrebbe acquistare dagli USA entro tre anni. Questa cifra, però, è una stima basata sulla necessità dell’UE di ridurre la sua dipendenza energetica dalla Russia, senza rappresentare un vincolo legislativo poiché l’acquisto sarà gestito principalmente da compagnie private. Resta aperta la questione delle infrastrutture necessarie per tali importazioni, una sfida che l’Europa dovrà affrontare nei prossimi anni. Un funzionario UE ha ribadito che tali cifre non sono campate in aria, basandosi su un’analisi delle necessità energetiche dell’Unione.

Implicazioni per l’industria e azioni di sostegno

Mentre i settori tecnologici e industriali, come l’automotive, hanno mostrato un leggero sollievo dopo l’accordo, altri comparti come quello agroalimentare hanno espresso preoccupazione circa l’impatto delle nuove tariffe. In Italia, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) ha segnalato che un dazio del 15% potrebbe avere effetti significativi sull’export, aggiungendosi all’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. Le piccole imprese, parti cruciali del sistema economico italiano, potrebbero infatti risentire maggiormente dell’aumento delle imposte commerciali. Dario Costantini, presidente di CNA, ha dichiarato che queste misure penalizzano il Made in Italy, sollecitando misure di sostegno e compensazioni per mitigare gli effetti dannosi sul commercio.

Parallelamente, Bruxelles sta continuando a negoziare esenzioni per alcuni prodotti, in particolare il vino, sebbene al momento siano stati registrati progressi più significativi per i distillati. Le trattative sui dettagli sono ancora in atto e il governo italiano, insieme a istituzioni europee, è deciso a monitorare da vicino gli sviluppi. Le contromisure UE, inizialmente sospese, saranno pronte a entrare in vigore nel caso in cui i termini dell’accordo non vengano rispettati.

Risposte politiche e considerazioni economiche

Spesa
Photo By Pixabay

Il governo italiano, con il primo ministro Giorgia Meloni, ha accolto l’accordo come una base “sostenibile” dati i precedenti tassi doganali, ma ha ammonito che c’è ancora del lavoro da fare. Meloni ha sottolineato la necessità di analizzare i dettagli dell’accordo, in particolare sulle esenzioni e gli investimenti, per garantire che l’economia italiana possa beneficiare di questo compromesso. Anche il fondo per l’export previsto da Palazzo Chigi sarà essenziale per sostenere i settori colpiti dalle nuove tariffe.

Le opposizioni, invece, hanno duramente criticato la gestione della trattativa, descrivendola come una “Caporetto” per l’economia europea, additando Trump come il vero vincitore dell’accordo. Hanno sollevato questioni sulla capacità del governo italiano di sostenere le sfide economiche future in un contesto di crescente protezionismo commerciale.

Nel complesso, l’accordo sui dazi rappresenta un passo cruciale verso la stabilizzazione delle relazioni commerciali transatlantiche, sebbene permangano molte aree di incertezza che richiederanno ulteriori negoziazioni e adattamenti. Le imprese, particolarmente nei settori più colpiti, dovranno navigare attraverso queste acque complesse, mentre l’UE e gli USA continuano a rafforzare e ristrutturare i loro rapporti economici.