Le città italiane dove si spende di più: la classifica 2025
Scopri come gli italiani distribuiscono i loro consumi a livello regionale offre una finestra interessante sulle differenze culturali ed economiche del Paese.

Le zone di maggiore spesa in Italia
Le grandi città settentrionali rappresentano i fulcri del consumo italiano. La metropoli di Milano, avvolta dalla sua frenetica vitalità, conduce la classifica della spesa pro capite. Con una media di 30.993 € all’anno, il capoluogo lombardo si staglia come un faro del consumismo nazionale, rappresentando l’8,3% del totale dei consumi italiani. Seguono Bolzano con 29.146 € e Monza-Brianza con 26.714 €, implicando che il Nord non solo detiene un costo della vita elevato, ma si adatta rapidamente ai nuovi trend di consumo e stili di vita più moderni.
In questa carrellata tra province cosmopolite, Como si distingue pure con un valore di spesa che supera la media italiana fissata a circa 25.510 €. Questo scenario delineato dal Centro Studi delle Camere di Commercio per il 2023 riflette non solo dove sia più cara la vita, ma anche una maggiore propensione a conformarsi ai ritmi e alle esigenze dei giorni nostri.
Le Province con il maggior esborso annuale

Scorrendo la graduatoria delle province dove si spende di più, il Nord primeggia con decisione. Milano è in testa, seguita da Roma solo di un soffio con un 8,2% dei consumi nazionali. Il capoluogo piemontese, Torino, si piazza con un 4,2%, mentre Napoli segna un 3,9%, evidenziando una vivace scena di consumo anche nel Sud. Proseguendo, troviamo Bologna e Brescia, ciascuna con il 2,1%, accanto a Bergamo che raggiunge il 2%.
Non da meno, Firenze, Monza-Brianza e Bari seguono con una quota attorno all’1,9%. Queste cifre ribadiscono quanto le città grandi e le aree urbane del Nord siano caratterizzate da un’intensa attività economica, rappresentando centri dinamici dove il denaro scorre con più facilità rispetto ad altre parti del Paese, confermando una netta spaccatura nel modo di approcciare il consumo.
Le province con minori esborsi
Contrariamente, le regioni del Mezzogiorno e le isole riportano un quadro più contenuto in termini di spesa familiare. A Foggia, il consumo medio pro capite si attesta sui 13.697 €, mentre in Calabria e Sicilia oscilla intorno ai 16.244 € l’anno, ben al di sotto rispetto alle abbondanti cifre del Nord. Qui, il panorama economico è caratterizzato da redditi più bassi, maggiore disoccupazione e una gamma più limitata di beni e servizi disponibili.
In queste zone, l’economia delle famiglie spesso gravita attorno alle necessità primarie, costringendo le persone a ridurre al minimo acquisti discrezionali o investimenti. La discrepanza tra Nord e Sud non si riflette solo nei numeri, ma si legge anche nel diverso approccio al quotidiano.
Una priorità del sud
Osservando la composizione dei consumi regionali, emerge con chiarezza l’importanza della spesa alimentare nel Sud e nelle Isole, dove raggiunge il 26% del totale, in netto contrasto con l’11% del Nord. La Campania, la Sicilia e la Puglia evidenziano come, nonostante una spesa complessiva inferiore, i nuclei familiari attribuiscano un peso rilevante alla componente alimentare.
Diversamente, a Milano e nelle province economicamente più floride, si assiste a una tendenza verso spese in ambiti quali tecnologia, cultura e intrattenimento, una dimostrazione chiara di come varia il tenore di vita. Le diverse priorità di spesa delineano un quadro socio-economico variegato che dipinge un’Italia profondamente diversificata nel modo di nutrirsi e vivere.