Entusiasmo per il bonus assunzione delle donne

Entusiasmo per il bonus assunzione delle donne

Il tanto atteso bonus assunzione delle donne ha finalmente ricevuto il benestare ufficiale. Le incertezze delle scorse settimane, che avevano congelato l’attuazione del provvedimento inserito nel decreto Coesione, sono superate grazie alla firma congiunta del Ministero del Lavoro e MEF sui decreti attuativi. 

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Nel dettaglio, ogni assunzione al femminile sarà supportata da un preciso scaglione di finanziamento: 7,1 milioni di euro per il 2024, un significativo incremento a 107,3 milioni nel 2025, un picco di 208,2 milioni nel 2026, e infine 115,7 milioni nel 2027. Dopo un dialogo intenso con la Commissione europea, è stato concesso il “doppio binario”. Questo significa che le condizioni di agevolazione variano a seconda delle regioni, con una particolare attenzione alle aree della Zona Economica Speciale, che include Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Come Funziona e Quanto Vale il Bonus Assunzione

Questo incentivo è aperto alle aziende private che, entro il 31 dicembre 2025, assumono a tempo indeterminato donne in situazione di svantaggio. Il beneficio consiste nell’esenzione totale dai contributi previdenziali fino a due anni, sebbene sia escluso il pagamento di premi e contributi all’Inail. Tuttavia, l’aliquota per il calcolo delle pensioni delle lavoratrici non subisce modifiche.

Ogni nuova assunzione deve rappresentare un incremento netto in termini di personale rispetto alla media degli ultimi dodici mesi, elemento cruciale per accedere all’agevolazione. Nei casi di part-time, il computo considera proporzionalmente le ore lavorate. Casi di riduzione del personale in aziende collegate non influenzeranno negativamente questo conteggio.

Il “Doppio Binario”: una novità per il Sud

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Un aspetto rilevante di questa misura è il sistema del “doppio binario”, che distingue due momenti per l’utilizzo del bonus. Le aziende su tutto il territorio nazionale, tranne quelle del sud, possono ottenere un finanziamento massimo di 650 euro per ogni donna disoccupata da oltre 24 mesi, entro il 31 dicembre 2025.

Nelle Regioni della Zona Economica Speciale, c’è un ulteriore passo da compiere: attendere il via libera della Commissione europea, atteso dal 31 gennaio 2025. Qui, le aziende che assumono donne svantaggiate e disoccupate da almeno 6 mesi potranno godere per due anni dell’esonero totale dai contributi fino a 650 euro al mese, con l’esclusione dei pagamenti all’Inail.

Requisiti e esclusioni: chi può beneficiarne

A livello di requisiti, il bonus è disponibile per due gruppi specifici: chiunque sia disoccupata da almeno 24 mesi, indipendentemente dalla residenza, e le donne disoccupate da 6 mesi che vivono nel Mezzogiorno, nelle regioni coperte dalla Zona Economica Speciale Unica (ZES).

È importante sottolineare che certi tipi di impiego, come il lavoro domestico – inclusi colf, badanti e baby sitter – e i contratti di apprendistato, non rientrano in questa agevolazione. Non è prevista la cumulabilità con altri sgravi contributivi, mentre resta compatibile con la maxi-deduzione fiscale al 120% per nuove assunzioni.

In conclusione, mentre si attende l’opinione della Corte dei Conti, la pubblicazione dei decreti in Gazzetta Ufficiale rappresenterà il passo finale per l’attuazione definitiva degli incentivi.