Concetto di crisi economica e di crisi finanziaria

La teoria neoclassica dice che il mercato si regola da solo e che il fenomeno economico si può studiare usando strumenti matematici e statistici: Repec, ssrn.

Il 90% dei lavori economici hanno un grande contenuto matematico e statistico. Questa scuola ragiona sulla base di un equilibrio che si da per scontato sia più o meno sempre raggiunto. Gli studiosi che andremo ad analizzare invece vedono l’equilibrio come una cosa precaria e non comune e il contesto economico è dominato da squilibrio.

Quindi la scuola neoclassica non analizza i termini di crisi. Il problema del moral hazard è il problema degli incentivi.

Crisi sistemica: è una crisi generalizzata, tocca tanti settori e tanti paesi.

Teorie, spiegazioni approcci

Minsky ha descritto il funzionamento dei sistemi economici e spiega come funziona il ciclo economico.

Non c’è una grande attenzione per l’enorme sistema finanziario che per le sue modalità di funzionamento, per le regole che gli vengono cucite addosso influenza enormemente il sistema economico.

Passività finanziarie in proporzione al PIL USA

Misura il rapporto tra passività e PIL negli usa. Il debito finanziario è cresciuto moltissimo specie dagli anni 60 – 70 in avanti.

Passività finanziarie private

In particolare è cresciuto il settore finanziario fatto di banche e operatori che Minsky definisce banche ombra cioè operatori finanziari che non hanno uno statuto di banca (uno che lo è soggetto a molti controlli specifici, l’operatore non bancario è soggetto a molte meno regole e può fare la cartolarizzazione).

US Credit Market Debt Outstanding

Saldo finanziario delle famiglie significa che è un risparmiatore netto.

Minsky

Il concetto che va capito è quello di banca ombra.

Negli anni 70 – 80 negli usa il sistema bancario è andato in crisi. Il sistema bancario viene aiutato, strutturalizzato, i modi in cui il credito può essere erogato, il settore bancario viene caricato di enormi regole da rispettare però il comparto non bancario rimane libero di operare. Quindi c’è stata una enorme crescita di operatori finanziari non bancari che hanno influenzato l’operare delle banche e di tutto il sistema.

Abbiamo di fronte un creditore che non è un prestatore di denaro ma è un originator o paper creator, non è un soggetto vigilato ma è un operatore di servizi che mi da i soldi perché ha a disposizione una linea di credito da una banca oppure dei soldi di un fondo comune, gli operatori che vendono i mutui sono pagati a commissione quindi vogliono solo vendere più mutui possibili.

Le investment bank prendono questi attivi semplici e creano delle minibanche. I fondi comuni (un esempio di sb) hanno dei soldi e non sanno come investirli allora prendono 1000 mutui, la investment bank da questi mille mutui mi crea due strumenti (il fondo comune vuole una cosa che renda un po’ più dei titoli di stato ma che sia sicura. La banca di investimento vuole collocare questi 1000 mutui allora crea una passività che vale 90 milioni e diventa di alta qualità ed è sovraordinata a 10 milioni di tranche equità.

Questi 100 milioni mi generano 6 milioni di euro come interessi, questi 90 milioni io li pago il 4%. Tutte le prime perdite gravano sull’equity. Devo 3,6 milioni alla investment bank e 2,4 agli azionisti quindi faccio il 24% che è tanto. Ma se va male è un casino.

Questo è il processo di cartolarizzazione.

Questo è un operatore non bancario, sono almeno 4 figure. Il paper creator concede il mutuo cioè genera il business, l’ib ci mette la strutturazione. Questo operatore non è soggetto a nessuna regola, al massimo ci sono le agenzie di rating che danno valutazione sui 90 milioni tipicamente una AAA.

Si genera così un settore in cui entrano tutti perché si guadagna, iniziano allora a tagliare sulle % dei debiti quindi l’attivo va al 5% e la remunerazione sull’equity si dimezza. Tutte le grandi banche e anche le investment bank si sono messe a comprare i paper creator così facevano anche loro il gioco.

Il sistema finanziario è hedge cioè l’operatore finanziario presta pochi soldi, bene cioè una qualità del credito elevato e il sistema è equilibrato e quindi ci sono utili alti, ricorso limitato all’indebitamento. Poi il sistema passa ad una fase speculativa cioè visto che gli utili sono buoni, i default sono bassissimi quindi posso usare un po’ più di leva cioè aumento il debito e aumentano gli operatori quindi il 6% passa al 5% perché c’è competizione.

Un sistema speculativo è uno in cui si fa ricorso abbondante alla leva e gli utili servono per rimborsare il costo del finanziamento, questa capacità di fare utili non mi permette più di rimborsare i debiti che ho fatto (compro capannone per vendere bulloni ma lo fanno tutti e quindi il prezzo del bullone crolla e non riesco più a pagare il debito, pago solo gli interessi).

Poi si genera lo schema Ponzi, evolvo in questo modo, c’è una tendenza ad accumulare rischio, si considera il recente passato come la parte più significativa, siccome è sempre andato bene allora andrà sempre bene e quindi il sistema economico va verso una situazione di disordine.

Qui Minsky resuscita Irving Fisher che aveva identificato il fenomeno della debt deflation.

Si innesca un fenomeno in cui le iniziali perdite innescano delle vendite perché l’attivo non sta più in piedi. Quindi ondata di vendita, i prezzi precipitano e questa situazione di dissesto non fa che aumentare. Questo fenomeno crea la contrazione dell’attivo e tutti gli operatori si mettono il casco e non rischiano più niente. Una situazione in cui non è un’impresa che ha dei problemi, è su tutto perché è sbagliata la logica, sono in uno schema Ponzi.

Se i bankers diventano businessman scoppia tutti perché cercano solo idee profittevoli e rischiose.

Il sistema è instabile, espansione e contrazione, è un fenomeno normale, non è l’eccezione ma è la regola, più è lunga la fase di prosperità e più aumentano i rischi di esplosione (l’equity lo mette l’investment bank o i fondi. Su un pacchetto di mutui creo una gamma di prodotti.