Struttura del bilancio preventivo

Il bilancio di previsione annuale si compone di due distinte parti una per le previsioni d’entrata e una per le previsione d’uscita. Nel bilancio sono riportati anche quadri generali e riepilogativi delle previsioni rilevate nello stesso. Il bilancio preventivo viene deliberato congiuntamente ai seguenti allegati:

  • Relazione previsionale e programmatica, grazie alla quale è possibile leggere per programmi le spese che l’ente intende sostenere. È uno strumento di programmazione pluriennale dell’ente che deve evidenziare con riferimento alle entrate una valutazione complessiva sui mezzi finanziari a disposizione e sulle fonti di finanziamento, e con riferimento alle uscite i programmi annuali e pluriennali, rilevando la percentuale d’incidenza della previsione con riferimento alla spesa corrente consolidata, a quella di sviluppo ed a quella d’investimento. La relazione si sviluppa attraverso tre differenti fasi: una ricognizione dei dati fisici (popolazione, territorio, economia insediata eccetera) e la descrizione delle caratteristiche generali dell’ente;  una valutazione generale sui mezzi finanziari; un’esposizione dei programmi di spesa (individuando: le finalità che si perseguono, le risorse umane e strumentali da utilizzare, la motivazione delle scelte adottate, la spesa complessiva articolata in spesa corrente e spesa in conto capitale);
  • Bilancio pluriennale: è uno strumento di programmazione finanziaria delle risorse. Ha durata triennale ed è autorizzativo: il primo annuo coincide con il bilancio di previsione. Per la parte entrate deve evidenziare: l’importo accertato dell’ultimo esercizio chiuso, la previsione dell’esercizio in corso, la previsione per ciascuno dei tre anni del triennio, la previsione complessiva del periodo di riferimento. Per la parte spese devono essere rilevati distintamente l’ammontare delle spese correnti e delle spese per investimento. Per quanto riguarda le spese correnti queste vanno a loro volta distinte in spese correnti consolidate e di sviluppo. Le previsioni organizzare per programmi e per servizi devono evidenziare per ciascun intervento: l’importo impegnato nell’ultimo esercizio chiuso, la previsione dell’esercizio in corso, la previsione per ciascuno degli anni del triennio, la previsione complessiva del periodo di riferimento.
  • Ultimo rendiconto deliberato.
  • Delibera del Consiglio Comunale con la quale s’individuano le aree e i fabbricati che potranno essere ceduti in proprietà o in diritto di superficie con la definizione del prezzo di cessione.
  • Delibera del Consiglio Comunale, precedente all’approvazione del bilancio, con la quale si definiscono i servizi a domanda individuale erogati dall’Ente, le tariffe e la percentuale di copertura finanziaria dei costi di gestione degli stessi.
  • Risultati (avanzi o disavanzi) degli ultimi rendiconti approvati di: unioni di Comuni, aziende speciali, consorzi, istituzioni, società di capitali costituite per l’esercizio di servizi pubblici, laddove esistono.

Le entrate dell’ente locale vengono rilevate nel bilancio preventivo aggregate secondo la fonte di provenienza (titoli) e la tipologia (categorie).

I titoli delle entrate sono 6, di seguito s’individuano nello specifico i 6 titoli e le relative categorie:

Titolo I – ENTRATE TRIBUTARIE:

  • Categoria la – Imposte;
  • Categoria 2a – Tasse;
  • Categoria 3a – Tributi speciali ed altre entrate tributarie proprie.

Titolo II – ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI DELLO STATO, DELLA REGIONE E DI ALTRI ENTI DEL SETTORE PUBBLICO, ANCHE IN RAPPORTO ALL’ESERCIZIO DI FUNZIONI DELEGATE DALLA REGIONE:

  • Categoria la – Contributi e trasferimenti correnti dallo Stato;
  • Categoria 2a – Contributi e trasferimenti correnti dalla Regione;
  • Categoria 3a – Contributi e trasferimenti correnti da altri enti del settore pubblico.

Titolo III – ENTRATE EXTRATRIBUTARIE:

  • Categoria la – Proventi dei servizi pubblici;
  • Categoria 21 – Proventi dei beni dell’ente;
  • Categoria 3a – Interessi su anticipazioni e crediti;
  • Categoria 4a – Utili netti delle aziende speciali e partecipate, dividendi di società;
  • Categoria 5a – Proventi diversi.

Titolo IV – ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI, DA TRASFERIMENTI DI CAPITALE E DA RISCOSSIONI DI CREDITI:

  • Categoria la – Alienazione di beni patrimoniali;
  • Categoria 2a – Trasferimenti di capitale dallo Stato;
  • Categoria 3a – Trasferimenti di capitale dalla Regione;
  • Categoria 4a – Trasferimenti di capitale da altri enti del settore pubblico;
  • Categoria 5a – Trasferimenti di capitale da altri soggetti;
  • Categoria 6a – Riscossione di crediti.

Titolo V – ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI:

  • Categoria 1a – Anticipazioni di cassa;
  • Categoria 2a – Finanziamenti a breve termine;
  • Categoria 3a – Assunzione di mutui e prestiti;
  • Categoria 4a – Emissione di prestiti obbligazionari.

Titolo VI  – ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO DI TERZI

Le entrate sono ulteriormente graduate per risorse e capitoli. Per esempio all’interno della categoria Imposte del titolo I, potremmo trovare nel bilancio di un Comune di medie dimensioni le seguenti risorse:

  • Imposta comunale sulla pubblicità
  • Addizionale energia elettrica
  • Imposta comunale esercizio imprese arti e professioni
  • Imposta comunale sugli immobili
  • Altre imposte

A loro volta anche le uscite dell’ente locale sono aggregate in titoli ed in particolare:

TITOLO I – Spese correnti;

TITOLO II – Spese in conto capitale;

TITOLO III – Spese per rimborso di prestiti;

TITOLO IV – Spese per servizi per conto di terzi.

Nell’ambito dei primi 2 titoli le uscite si articolano in relazione all’attività funzionale dell’ente in funzioni e servizi come di seguito evidenziato.

Tab. 1: Articolazione delle uscite in funzioni e servizi

Funzioni Servizi
1 Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo 1.1

1.2

 

1.3

 

1.4

1.5

1.6

1.7

1.8

Organi istituzionali, partecipazione e decentramento

Segreteria generale, personale, organizzazione e programmazione

Gestione economica, finanziaria, provveditorato e controllo di gestione

Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali

Gestione dei beni demaniali e patrimoniali

Ufficio tecnico

Anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico

Altri servizi generali

2 Funzioni relative alla giustizia 2.1 Uffici giudiziari, casa circondariale e altri servizi
3 Funzioni di polizia locale 3.1 Polizia municipale, commerciale ed amministrativa
4 Funzioni di istruzione pubblica 4.1

4.2

4.3

4.4

4.5

Scuole materna

Istruzione elementare

Istruzione media

Istruzione secondaria superiore

Assistenza scolastica, trasporto, refezione e altri servizi

5 Funzioni relative alla cultura e ai beni culturali 5.1

5.2

Biblioteche, musei e pinacoteche

Teatri, attività culturali e servizi diversi nel settore culturale

6 Funzioni nel settore sportivo e ricreativo 6.1

6.2

Piscine comunali

Stadio comunale, palazzo dello sport e altri impianti

7 Funzioni nel campo turistico 7.1 Servizi e manifestazioni turistiche
8 Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti 8.1

8.2

8.3

Viabilità, circolazione stradale e servizi connessi

Illuminazione pubblica e servizi connessi

Trasporti pubblici locali e servizi connessi

9 Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente 9.1

9.2

 

9.3

9.4

9.5

9.6

Urbanistica e gestione del territorio

Edilizia residenziale pubblica locale e piani di edilizia economico – popolare

Servizi di protezione civile

Servizio idrico integrato

Servizio smaltimento rifiuti

Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio ed all’ambiente

10 Funzioni nel settore sociale 10.1

10.2

10.3

10.4

 

10.5

Asili nido

Servizi di prevenzione e riabilitazione

Strutture residenziali e di ricovero per anziani

Assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona

Servizio necroscopico e cimiteriale

11 Funzioni nel campo dello sviluppo economico 11.1

11.2

11.3

Affissioni e pubblicità

Fiere, mercati, mattatoio e servizi connessi

Servizi relativi all’industria, al commercio, all’agricoltura e all’artigianato

12 Funzioni relative ai servizi produttivi 12.1

12.2

Distribuzione gas metano

Farmacie e altri servizi produttivi

Relativamente ai primi tre titoli le uscite sono ulteriormente graduate per interventi, in relazione alla natura economica dei fattori produttivi e con riferimento a ciascun singolo servizio.

Tab. 2: Graduazione delle uscite per interventi

Uscite correnti

(titolo I)

Uscite in conto capitale

(titolo II)

Uscite per rimborso di prestiti

(titolo III)

1 –

2 –

 

3 –

4 –

5 –

6 –

 

7 –

8 –

 

9 –

10 –

11 –

Personale

Acquisto di materie prime e/o di beni consumo Prestazioni di servizi Godimento di beni di terzi Trasferimenti

Interessi passivi e oneri finanziari diversi

Imposte e tasse

Oneri straordinari della gestione corrente

Ammortamenti di esercizio

Fondo svalutazione crediti

Fondo di riserva

1 –

 

 

2 –

 

 

 

3 –

 

4 –

5 –

6 –

7 –

 

Beni ed opere immobiliari a carico diretto dell’ente

Beni mobili, macchine ed attrezzature tecnico-scientifiche a carico dell’ente

Servizi a carattere pluriennale

Trasferimenti di capitale

Partecipazioni azionarie

Conferimenti di capitale

Concessioni di crediti e anticipazioni

1 –

 

2 –

 

3 –

 

4 –

 

5 –

 

 

Rimborso di anticipazioni di cassa

Rimborso di finanziamenti a breve termine

Rimborso di quote capitale di mutui e prestiti

Rimborso di prestiti obbligazionari

Rimborso di quote capitale di debiti pluriennali

Con particolare riferimento agli ammortamenti nell’intervento specifico di ciascun servizio l’ente deve iscrivere l’importo dell’accantonamento per i beni relativi, importo che non può essere inferiore al 30% del valore calcolato secondo i seguenti criteri:

  • I beni demaniali acquistati prima del 1995 sono valutati in misura pari al valore del residuo debito dei mutui ancora in essere per l’acquisizione degli stessi. Tutti quelli acquistati in seguito al 1995 sono valutati al costo;
  • I terreni di proprietà prima del 1995 sono valutati al valore catastale, rivalutato secondo le norme fiscali; i terreni acquistati dopo il 1995 sono valutati al costo;
  • I fabbricati acquistati prima del 1995 sono valutati al valore catastale, rivalutato secondo le norma fiscali, quelli acquistati dopo tale data sono valutati al costo;
  • I mobili sono valutati al costo.

Le somme accantonate possono essere utilizzate per investimenti solo dopo che gli importi corrispondenti sono confluiti nel risultato di amministrazione di fine esercizio che è stato deliberato dall’organo esecutivo come applicabile.

Il fondo di riserva è una particolare posta di bilancio nella quale gli enti locali iscrivono un importo non inferiore allo 0,30 e non superiore al 2% del totale delle spese correnti previste nel bilancio di previsione. Tale fondo può essere utilizzato con specifica deliberazione della Giunta che deve essere comunicata al Consiglio, nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie che non trovano un’adeguata copertura nelle dotazioni degli interventi di spesa specifici.