La domanda e l’offerta di beni: prodotti agricoli e manufatti

Andamento e distribuzione della popolazione

Il periodo medievale è caratterizzato dalla popolazione europea costantemente crescente, nonostante una mortalità “catastrofica”. Carlo M. Cipolla la valuta circa 30-35 milioni di abitanti intorno all’anno 1000, mentre calcola una crescita fino a 80 milioni alla metà del ‘300 (a causa della “peste nera”, la speranza di vita media non superava all’epoca i 40-45 anni); solo alla fine del 400 la popolazione totale sarebbe stata di nuovo intorno agli 80 milioni.

Un movimento ascendente sembra iniziare solo dopo il 1450 con la ripresa del sistema economico pesantemente condizionato dalla pestilenza che riduce la domanda e aumenta le risorse a disposizione dei singoli quindi migliora le loro condizioni di vita.

La popolazione europea aumenta e si concentra sempre più nelle città (in media il 20% degli individui risiedeva nei centri urbani).

Più numerosa è la popolazione accentrata, più ampio ed efficiente deve essere il sistema di approvvigionamento e di distribuzione dei beni di consumo primari organizzato dalle attività pubbliche.

Consumi e investimenti

La spesa globale è soprattutto di consumo ed è alimentata dalla domanda dei privati. La spesa pubblica non si differenzia molto da quella privata. Le uniche infrastrutture per le quali gli stati dimostrano una certa attenzione sono le vie ed i mezzi di comunicazione (porti, finanziamenti alla cantieristica, in particolare le spedizioni commerciali).

Sono le necessità primarie della popolazione che assorbono la quota più rilevante del reddito individuale. Circa l’80% del reddito risulta destinato ai beni primari e la domanda di questi beni è rigida ed aumenta proporzionalmente all’aumentare del reddito (vestiario).

Cereali e bevande energetiche sono alla base della dieta delle classi povere. Sale e spezie hanno a loro volta una domanda rigida, anche se limitata a ridotte quantità pro-capite.

Il settore primario: varietà di colture e innovazioni

L’agricoltura è l’occupazione principale della popolazione. Se cresce il reddito individuale del consumatore diminuisce la percentuale dell’investimento dello stesso in risorse alimentari. Esistono varie aree di diverse tipologie produttive:

  • Europa Mediterranea accomuna ai cereali alcune colture specialistiche come la vite.
  • Nelle terre settentrionali si coltivano piante tessili come il lino
  • Nell’Europa centrale e orientale si coltivano soprattutto i cereali

Il disboscamento consente l’estensione della superficie coltivata, incominciano le prime bonifiche. Si tratta di indicatori che permettono di considerare il 1400 periodo non di crisi ma di transizione positiva.

L’innovazione più importante è la rotazione binaria, con la quale, ad anni alterni, i campi venivano parzialmente lasciati a maggese; i vantaggi erano l’accresciuta produttività e una più equa distribuzione del lavoro agricolo. Altre due innovazioni furono l’introduzione dell’aratro pesante a ruote e l’uso dei cavalli come animali da tiro.

Il settore secondario

Nel XV secolo si è nel pieno dell’epoca preindustriale. La fabbricazione tessile e laniera impiega il maggior numero di addetti: le zone di produzione più importanti sono l’Inghilterra e la Spagna ma i centri di trasformazione vedono al primo posto le Fiandre e l’Italia Centro settentrionale.

Il mare offre risorse cui sono collegate attività di trasformazione e occasioni di lavoro per le popolazioni più vicine ad esso: corallo, pesce e sale (che serve alle popolazioni di montagna per nutrire gli animali, per conservare le carni eccetera).

Le importazioni dall’Asia

All’interno di “un’economia mondo” ipotizzata da F. Braudel esiste un particolare gruppo di beni, le spezie, per il quale gli europei sono dipendenti dall’Asia. Questi commerci si attuano in due fasi: la prima vede i mercanti asiatici consegnare i loro prodotti sulle rive dell’Oceano indiano agli arabi che ne curano il trasporto fino al Mediterraneo.

Veneziani e genovesi, e in misura minore provenzali e catalani, sono stati e continuano ad essere intermediari tra Oriente ed Occidente nel Mediterraneo. I beni di lusso costituiscono un bisogno la cui curva di domanda è tendenzialmente rigida.

I traffici internazionali, dopo la depressione, caduta Costantinopoli e conquistato l’Egitto da parte dei Turchi, attraggono interessi e capitali.