I documenti consuntivi dell’Ente locale
Rendiconto della gestione
E’ un documento che viene redatto a consuntivo, viene redatto dal consiglio comunale che è lo stesso organo che ha emanato il bilancio annuale di previsione. Agli enti locali è apportato un termine:
- Deliberato dall’organo consiliare entro il 30 aprile dell’anno successivo (tradizionalmente il termine era il 30 giugno);
- Comprende:
- Conto del bilancio (è il rendiconto finanziario, è il documento che rappresenta i valori a consuntivo del bilancio annuale di previsione ma i conti sono presentati a consuntivo. La particolarità degli enti locali è che ha la stessa struttura del documento più sintetico che è il bilancio annuale di previsione, mentre non esiste un documento a consuntivo che abbia la stessa struttura del PEG);
- Conto economico e il collegato prospetto di conciliazione (il conto economico è la grande innovazione del 95 in quanto è molto simile a quello delle imprese. Il problema che si poneva era come costruire un ce se durante l’esercizio si tiene una contabilità finanziaria? Si fa grazie al prospetto di conciliazione che ha lo scopo di supportare la costruzione del ce anche in assenza di una contabilità economico – patrimoniale);
- Conto del patrimonio (rappresenta il patrimonio dell’ente quindi attività, passività e netto. In realtà questo documento non dovrebbe essere una novità nelle AP. Ma in realtà nella maggior parte dei casi non veniva redatto oppure aveva scarsa comunicabilità perché gli inventari non erano aggiornati).
Conto del bilancio
Unico vero documento di sintesi, evidenzia i risultati di gestione (in particolare evidenzia in modo analitico cioè per ogni voce elementare del bilancio di previsione gli impegni e gli accertamenti che si sono avuti durante l’esercizio, i pagamenti e le riscossioni, i residui attivi e passivi e prima di questi deve verificare che esistano tutti i presupposti dei residui attivi e passivi cioè devono essere veri debiti e crediti quindi se ho un’entrata che non è ancora stata riscossa deve prima verificare che ci siano tutti i requisiti del credito cioè soggetto, motivo, somma, scadenza.
L’altra voce che deve emergere è economie e diseconomie.
In termini complessivi invece vengono costruiti dei risultati:
- Equilibrio economico – finanziario;
- Equilibrio finale;
- Risultato di amministrazione;
- Risultato di gestione.
Fondi vincolati sono in genere derivanti da trasferimenti che sono fatte da altre AP verso il comune per spese specifiche che non ho ancora effettuato, quindi è vero che ho un avanzo di amministrazione ma non ho ancora provveduto a spenderli e in alcuni casi neppure a fare un impegno.
Quindi ho in effetti dei residui ma sono vincolati ad una certa spesa. La voce fondi per finanziamenti in conto capitale deriva dal fatto che ho avuto un’entrata però l’ammontare di investimento è inferiore all’importo, quindi l’avanzo libero e che posso usare come voglio è quello che si chiama fondo non vincolato.
Invece quando si parla di risultato di gestione dell’ente locale è solo il risultato di amministrazione che si è formato nel periodo e che non considera la gestione residui. Quindi non ha un gran significato, fa riferimento solo alla gestione di competenza.
Conto del patrimonio
- Rileva i risultati della gestione patrimoniale e riassume la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio, evidenziando le variazioni intervenute nel corso dello stesso, rispetto alla consistenza iniziale; quindi intende dare una rappresentazione del patrimonio dell’ente quindi attività, passività e netto.
Ma non solo, vuole anche l’anno precedente e le variazioni. Il primo problema che si pone nel momento in cui si costruisse il conto del patrimonio è darne una definizione. Ma ne dà una definizione che è la seguente:
- Complesso di beni e rapporti giuridici attivi e passivi;
- Suscettibili di valutazione;
- Attraverso la cui rappresentazione contabile e il relativo risultato differenziale;
- E’ determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale.
Non è facile fare la valutazione del Colosseo oppure degli archivi storici della Berio. Quale è il criterio che il legislatore ha individuato? Il costo.
Il costo rappresenta il criterio base per la valutazione degli elementi attivi del patrimonio dell’ente, se acquistati dopo il 1995, data in cui è stata approvata la legge di contabilità degli enti locali.
Quelli precedenti sono stati valutati sulla base di diversi criteri, in particolare i terreni e i fabbricati già esistenti sono stati valutati secondo i valori catastali in quanto sarebbe costato troppo far fare una valutazione. Con riferimento invece ai beni demaniali il criterio è stato l’ammontare del debito residuo che l’ente locale aveva eventualmente contratto per l’acquisto di questo bene.
Cioè se l’ente non aveva assunto nessun debito perché da sempre erano suoi allora il bene demaniale vale zero, quando invece l’ente assume un debito per acquistare un bene demaniale?
Di solito sono oggetti di scambio tra le AP quindi delle volte si è previsto il passaggio tramite risorse finanziarie, e se non aveva le risorse allora ha scritto il debito e il valore dell’attivo viene aumentato dell’importo del debito e quindi il netto non cambia variazioni da altre cause: sono variazioni extracontabili, sono importanti per la costruzione dello conto del patrimonio. variazioni di ciascun elemento patrimoniale non rilevate in contabilità finanziaria.
Variazioni da conto finanziario: variazioni di ciascun elemento patrimoniale per effetto della gestione finanziaria.
PATRIMONIO NETTO: dovrebbe essere l’attivo meno il passivo.
Conto economico
- Forma scalare.
- Indica, in modo analitico, i componenti positivi e negativi dell’attività dell’ente secondo principi di competenza economica.
- Comprende:
- Accertamenti e impegni del conto del bilancio, rettificati al fine di costituire la dimensione finanziaria dei valori economici riferiti alla gestione di competenza”;
- Insussistenze e sopravvenienze derivanti dalla gestione dei residui;
- Elementi economici non rilevati nel conto del bilancio. Si vuole che il ce contenga un pò quello che c’è in quello delle imprese. Quindi le intenzioni del legislatore voleva che fossero riportati valori economici di competenza dell’esercizio. Allora ha detto di prendere gli accertamenti e impegni e li rettifichiamo con certe rettifiche e così li trasformiamo in ricavi di competenza e in costi di competenza.
Ma siccome ci sono anche i residui allora dice che tipo ho residuo attivo ma poi verifico che il credito non sussiste più allora nella contabilità finanziaria non rilevo nulla perché non scrivo valori economici invece devo metterla. Il terzo punto è tipo una plusvalenza derivante da una alienazione. Quindi non viene creato come documento di sintesi della contabilità.
Nelle AP invece il ce è di derivazione finanziaria. Ma nel valore della produzione che cosa ci scrivo? Per trovare i ricavi parto dagli accertamenti infatti sono proprio i titoli delle entrate le prime voci. Quindi il risultato economico non può essere interpretato nello stesso modo che interpreto il risultato economico dell’impresa.
In questo caso invece nel valore della produzione non ho l’espressione dell’utilità che i cittadini hanno dato ai nostri servizi. Quindi il ce a cosa serve se intanto deriva da valori convenzionali? Si dice che serve per richiamare l’attenzione dell’ente sui costi. E quindi anche la possibilità di capire l’efficienza) per costruire il ce dobbiamo usare il prospetto di conciliazione che permette il passaggio dai valori del conto del bilancio ai valori del conto economico. È il documento compilando il quale si correggono gli impegni e le altre per arrivare alla contabilità economico – patrimoniale.
Nella parte descrittiva si riportano le voci del conto del bilancio e si riportano gli accertamenti finanziari di competenza. Poi in relazione alle operazioni che si sono realizzate durante l’anno, a partire dai valori del conto del bilancio si fanno delle rettifiche.
L’ente locale stipula, in data 01/11 un contratto di assicurazione contro rischi incendi della durata di 3 mesi, il contratto pagamento anticipato di 3.000.
Al 31/12 si forma quindi un risconto. Allora nel prospetto di conciliazione nella parte della descrizione siamo nelle spese correnti e nelle prestazioni di servizi e quindi ho impegno di 3.000 di competenza. Allora rilevo un risconto attivo di 1.000 e nel ce riporto 2.000 mentre nello stato patrimoniale ho 1.000 di risconti attivi.
Quindi con riferimento alle varie operazioni il prospetto mi consente di fare scritture di rettifica.