Caratteristiche del ciclo gestionale delle Amministrazioni Pubbliche

1. NO capitale con il vincolo del pieno rischio (non ho un capitale d’apporto e se voglio che operi in modo aziendale devo darle un patrimonio di dotazione e dirle che tu parti con questa ricchezza e poi vediamo se riesci ad incrementarla oppure se la depauperi.

Nelle ASL viene fatto così, devo partire con un capitale d’apporto e ti dico ti do questo, vediamo poi se questo patrimonio lo bruci o lo porti alle generazioni future)

2. SI indebitamento (di solito con i limiti fissati dalla legge. Il bilancio annuale di previsione impone un certo tetto di indebitamento e poi quel vincolo. Si può ricorrere all’indebitamento ma con certi limiti)

3. REALIZZO:

1. NO (in caso di soli servizi a domanda collettiva)

2. ANOMALO (in caso di servizi a domanda individuale con prezzo politico)

3. SI (in caso di servizi a domanda individuale offerti in concorrenza con i privati, ma per le fasce di reddito alte cioè i ricchi riescono benissimo a pagare l’asilo e allora glielo facciamo pagare, lo mando all’asilo pubblico perché offrono davvero dei buoni servizi) sono dotate di vitalità economica non propria ma riflessa cioè gliela danno il prelievo fiscale cioè i trasferimenti. Quindi hanno la necessità di avere la finanza di trasferimento.

A. Ma se ho la finanza di trasferimento, questa è decisa dai politici quindi è il politico che decide quanto darmi e come devo spenderlo cioè quanto in c/esercizio e quanto in c/capitale. L’università non più del 90% per pagare stipendi.

Allora viene meno l’AUTONOMIA GESTIONALE, è il politico che decide. L’amministratore pubblico che ora deve rispondere in termini di qualità e quantità di servizi erogati. Quindi altri decidono gli impieghi in c/esercizio e in c/capitale e altri possono condizionare i prezzi politici.

B. DA MANCATO O ANOMALO REALIZZO

Viene meno valore della produzione attuata. Allora non si può conoscere in modo immediato l’utilità che l’utente attribuisce al servizio. Non riesco a misurare l’economicità perché non so il valore della produzione e in più ho difficoltà a verificare l’equilibrio economico.

Iniziative proposte

  • Cercare di riscuotere i crediti.
  • Aumentare la tassa sui rifiuti.
  • Incrementare le entrate da rette RS, da ingresso allo stadio.
  • Intensificare la lotta all’evasione.
  • Dimettere parte del patrimonio pubblico.
  • Ridurre le spese di funzionamento.
  • Dilazionare i termini di pagamento.

Le indicazioni sopra è quello che occorreva fare per raggiungere gli obiettivi imposti dal patto occorreva agire sulle entrate o sulle spese in termini di competenza e di cassa (quindi aumentare le entrate o diminuire le spese).

Per le entrate in termini di competenza bisogna agire sui primi tre titoli.

1. Incrementare le entrate tributarie -> è in vigore il blocco delle aliquote ossia l’ente locale attualmente non può aumentare l’imposizione locale come vuole, magari lo potrà fare con il federalismo fiscale ma per ora non può.

Ci sono alcune eccezioni tra cui la tassa sui rifiuti. Ma cerchiamo di non dire che aumentiamo le tasse ma diciamo che facciamo una lotta all’evasione e magari dovremo fare un gruppo di persone ad hoc anche temporaneamente.

Un altro modo senza aumentare l’imposizione fiscale è aumentare gli spazi per la pubblicità cioè in riferimento alla cartellonistica pagano un’imposta che però deturpa il paesaggio. Oppure ancora è possibile creare un’imposta di scopo cioè viene creata ad hoc dai comuni e imposta apposta per finanziare un certo progetto, se il progetto non è completato allora devono restituire i soldi ai cittadini, infatti quasi nessuno l’ha fatta.

Da trasferimento -> sono soldi che mi arrivano da altri soggetti allora o vado a Roma e chiedo di avere più soldi oppure meglio maggiore ricorso a forme di finanziamento UE, devo fare un bel progetto e se me lo riconoscono valido allora mi danno i soldi.

Extratributarie -> come le possiamo aumentare? Cerchiamo di trovare soluzioni che danneggino il meno possibile il cittadino. Valorizzazione del patrimonio pubblico spesso i comuni hanno un grande patrimonio non valorizzato. Ricerca di sponsorizzazioni andiamo a cercare sponsor che finanzino le nostre iniziative. Aumento delle entrate da 5 per mille, devono essere destinati in modo preciso.

Aumento canoni concessioni cimiteriali, bisogna andare a spulciare tutte le voci delle entrate e vedere cosa si può migliorare. Se invece ho bisogno di risorse velocemente posso fare un aumento delle tariffe per i servizi pubblici. Dal punto di vista politico è l’ultima ratio, non crea consenso.

Per le spese in termini di competenza a parità di risorse cerchiamo di usarle al meglio. Facciamo riferimento alle spese correnti quindi usiamo meno risorse per ottenere gli stessi risultati. Facciamo le stesse cose usando meno input. Ridurre le spese per il funzionamento relative a:

  • Personale:
    • Incentivi ai pensionamenti: chi ha i contributi minimi gli si manda lettera con scritto perché non te ne vai?
    • Blocco del turn over: devo pianificare e non farlo a caso, magari un ufficio si svuota completamente perché sono tutti anziani.
  • Acquisto di beni e servizi:
    • Centrali acquisti: se ho tante sedi decentrate tipo università allora creo degli acquisti centrali così ho più potere contrattuale e posso avere a prezzi inferiori;
    • Aste elettroniche: inizio a comprare non più dai canali tradizionali;
    • Minor ricorso a consulenze esterne: magari al mio interno ho professionalità che non sono state utilizzate;
    • Esternalizzazioni di servizi pubblici locali (a società o a forme associative come le Unioni di comuni);
    • Riduzione dei servizi erogati: do la colpa al governo oppure alla giunta precedente e dico che non riesco più a mantenere lo stesso standard di servizio e cerco di ridurre le spese.
  • Interessi:
    • Ristrutturazione del debito: creo clima di competizione tra le banche visto che ho un bel pò di potere. Se ho tanto debito ho risparmio rilevante, sennò non ha tanto senso.

Per le entrate e le spese in c/capitale in termini di cassa:

  • Incrementare le riscossioni da alienazioni di beni patrimoniali (devo trovare effettivamente qualcuno che me lo compra e devo già riscuotere, non solo decidere di dare il via all’iter, devo riscuotere!)
  • Migliorare la gestione dei residui dilaziono i passivi e riscuoto gli attivi.
    • Esaminare i residui attivi del titolo IV, individuando i presumibili incassi e sollecitando i soggetti debitori dell’Ente (in specie la Regione e lo Stato).
    • Rivedere il ciclo passivo della spesa in c/capitale, con particolare riferimento ai lavori pubblici, per programmare le fasi di stato avanzamento lavori – fattura – mandato di pagamento (chiedere dilazione sui pagamenti).
    • Possibili effetti distorsivi del Patto (ciò che si è verificato).
  • Impatto sulle spese di investimento in termini di:
    • Rallentamento/contrazione degli investimenti (l’opera pubblica rimane a metà oppure brutto impatto sull’economia in termini di imprese fallite e in difficoltà).
    • Formazione di residui passivi -> nuovi oneri (interessi di dilazione, di mora, contenziosi legali cioè imprese che mi fanno causa, inoltre diminuisce il potere contrattuale delle amministrazioni pubbliche perché l’impresa sa già che verrà pagata tardi e aumenta il prezzo).
  • Ricorso eccessivo ad esternalizzazioni: dal 1996 al 2006 le unioni di comuni cioè si uniscono per erogare insieme un servizio sono aumentate del 170% perché non sono soggette al patto. Oppure si crea una spa che non sono soggette a tutte le regole del patto e così si aggira l’ostacolo.
  • Utilizzo distorto di strumenti finanziari derivati: viene usato di solito lo swap per far fronte al rischio tassi dell’indebitamento (se ho variabile faccio swap con tasso fisso) e subito entrano soldi all’ente locale appena lo fa e poi le uscite vengono dopo, ma se faccio lo swap solo per avere un premio all’inizio allora ora va bene e poi avrò problemi. Molti enti sono in causa con le banche perché si sono accorti degli enormi costi sommersi.

Non si riesce a calcolare l’utilità che l’amministrazione pubblica produce. Per l’impresa è facile perché scambia il prodotto con un prezzo, l’impresa quindi sa quanta utilità riesce a creare, ma l’amministrazione pubblica è in difficoltà, non so quanto vale il corso di laurea in economia aziendale, la Bocconi invece lo sa.