Mercati finanziari

Sul mercato finanziario le imprese possono finanziarsi in due modi quindi col debito o col capitale. Quando un’impresa è quotata il modo in cui raccoglie debito sul mercato è detto obbligazione, mentre se il finanziamento è raccolto sotto forma di capitale questo avverrà sotto forma di titoli che si chiamano azioni.

Oggi ci occuperemo delle obbligazioni e soprattutto del tasso di interesse.

Se prendi denaro a prestito dovrai pagare una somma maggiore in virtù di questo principio qua.

Esiste un altro ente che emette obbligazioni e si tratta dello Stato che emette un particolare tipo di obbligazione che si chiama titolo di Stato.

Finanziamento con debito

Quando prendiamo del denaro a prestito in futuro dovremo darne indietro di più. Questa maggiorazione è definita interesse e si può dire che il tasso di interesse è il costo di prendere a prestito del denaro, il costo del denaro è aumentato o diminuito.

Il tasso di sconto è l’opposto del tasso di interesse, quando sappiamo di dare in prestito una certa quantità di denaro oggi ci dicono quanto interesse ci verrà dato per remunerare il nostro capitale e in futuro avremo il nostro capitale iniziale più una certa quantità.

Questa operazione si definisce capitalizzazione.

Lo sconto è l’esatto contrario, si parte da una cifra in futuro e si guarda attraverso il tasso di sconto quanto sarà la cifra che devo investire oggi per avere nel momento t+1 una certa quantità di denaro.

Tasso di interesse e tasso di sconto: relazione

Supponiamo di investire 80 euro oggi e che me ne vengano restituiti 100 l’anno prossimo.

Per calcolare i faccio (100-80)/80 = 25%.

Il tasso di sconto invece è (100-80)/100 = 20%.

Arriviamo così con pochi calcoli ad avere una relazione tra tasso di interesse e tasso di sconto.

D = 25%/(1+25%)= 0,2

Esempi di applicazione

L’uso più comune del tasso di interesse è quello del conto corrente che ha una capitalizzazione che una volta era annuale e adesso è trimestrale. Una volta le banche facevano le furbe e quando il conto era in attivo capitalizzavano ogni anno mentre quando era passivo capitalizzavano ogni tre mesi.

Gli interessi a loro volta diventano capitale e producono nuovi interessi, se la banca capitalizza trimestralmente i passivi e annualmente gli attivi di fatto applica un tasso più alto ai passivi rispetto agli attivi.

Fino ad oggi la tassazione sui conti correnti è stata al 27% mentre con la riforma di questa estate si è deciso di portare ad una unica aliquota quasi tutte le rendite finanziarie al 20%. Quindi la tassazione sui conti correnti scende, mentre molte rendite erano al 12,5% quindi sale. Questo non c’è sul libro ma lo ha aggiunto lui.

Si parla spesso dello spread che c’è tra bond tedeschi e BTP.

I titoli di stato servono a finanziare il debito pubblico. Si usa il tasso di sconto perché è prefissato il valore a scadenza e cambia il prezzo di acquisto da parte dei sottoscrittori. I titoli di stato possono sottoscriverli tutto tramite un’asta pubblica a cui tutti possono partecipare, ce n’è una alla settimana.

Ma non sempre vengono mantenuti nel portafoglio dell’investitore fino a scadenza ma possono essere anche scambiati sul mercato. È questo scambio sul mercato che determina variazioni nel valore del portafoglio e quindi determina differenze nello spread di cui parlavano prima.

Aumento dello spread significa che i titoli italiani vengono visti più rischiosi rispetto a quelli tedeschi, il rischio che può sussistere è quello che lo stato non sia più in grado di ripagare il debito emesso. Mediamente lo stato è più sicuro perché è difficile che fallisca.