La spesa pubblica

Gli altri paesi hanno una spesa pubblica superiore alle entrate.

L’Italia il delta tra entrate e uscite è dovuto al fatto che dobbiamo pagare una montagna di debiti. Lo stato va sul mercato a farsi prestare dei soldi perché deve rimborsare i titoli vecchi.

Va sul mercato anche perché deve pagare gli interessi. Finché i tassi erano il 2,5% ok, ma ora diventeranno l’8, il 9.

Ma questo ammontare su una montagna di debito. Si potrebbero aumentare le tasse o ridurre la spesa pubblica. Tagli alla spesa pubblica oppure l’aumento di imposizione fiscale è quello che ci vuole. Ce l’abbiamo sempre avuto questo debito pubblico e cresceva anche fortemente perché c’era un disavanzo primario.

Ma che differenza c’è rispetto alle crisi di sfiducia passate?

Che prima si stampavano i soldi in Italia quindi se non riusciva a pagare stampava lire, anche se poi si verificare inflazione.

Quindi c’era la banca d’Italia che stampava i soldi, ora la BCE invece stampa in funzione diversa cioè se ne infischia del debito pubblico dei diversi paesi. Ora la BCE si è convinta a comprare un po’ di titoli pubblici italiani o spagnoli, quando vede proprio la disperazione lo fa.

Comunque è una cosa che fa poco perché mentre nella banca d’Italia c’erano gli italiani che comandavano, nella BCE è un organo dell’area euro allora un po’ perché lo statuto gli impedisce di fare queste cose e inoltre perché la Germania non vuole che si acquistino titoli dei paesi troppo indebitati e i tedeschi contano perché sono il paese che cresce, eccetera.

Pare che la Merkel e Sarkozy abbiano pianificato un modo per fare uscire la Grecia dall’euro, quindi l’idea che l’euro si frantumi.

Poi Berlusconi si è dimesso probabilmente. Ora bisogna fare di tutto per abbassare i tassi di interesse, per fare abbassare i tassi servono più tasse, che si cresca di più. Se si alzano le tasse per un certo livello di PIL allora si scoraggia anche la domanda sia dai dipendente, sia dagli imprenditori che dicono per lavorare di più e darne di più allo Stato allora non lavoro.

Cioè si deprime la crescita cioè l’anno dopo le entrate fiscali diminuiscono. Ora hanno capito che l’Italia non cresce da vent’anni. È da quarant’anni che il tasso di crescita italiano è la metà di quello europeo, quindi per far crescere le entrate fiscali siamo incastrati cioè o le teniamo così e crescono di poco o aumentiamo le tasse ma si deprime la crescita.

Per crescere cosa bisogna fare? Cercare di far funzionare il sistema economico italiano meglio. Si cerca di aumentare la concorrenza e si cerca di essere più efficienti.

La liberalizzazioni dei servizi pubblici locali può aumentare l’efficienza. Per la liberalizzazione dell’acqua abbiamo votato no, era comunque una proposta molto confusa.

Ai tedeschi non conviene che usciamo dall’euro e andiamo ad una moneta svalutata perché sennò non compriamo niente. Noi continuiamo a domandare.

Ma la Merkel non si può basare sulle opinioni degli industriali tedeschi. Ma la maggior parte della popolazione gli viene male a sentire che ci devono pagare i debiti.

Un governo di unità nazionale in cui sono tutti i partiti rappresentati così fanno i casini e perdono tutti i voti. Così i voti non passano da uno all’altro. Ma poi succede che qualcuno inizia a mandare messaggi all’elettorato che lui non è d’accordo.

La Marcegaglia dice che occorrono delle misure in favore della crescita quindi bisogna spostare l’imposizione fiscale dalla produzione ai beni. Questo significa dire mettete l’imposta patrimoniale e poi il ricavato lo date a me.

Lo spread BTP-BUND è sceso al 5,20%. Venduti 5 miliardi di BOT ad un tasso inferiore al 7%. Goldman Sachs dice che un governo tecnico farebbe scendere lo spread a 330 punti base.

Parentesi sul governo tecnico: governano dei professori, così nessun partito ha niente da perdere. Lui fa i provvedimenti e poi devono essere approvati dai partiti, così ci mettono la faccia ma indirettamente.

Si parla di affidare il governo tecnico a Mario Monti, forse lo hanno fregato facendolo senatore a vita. Oppure si parla di Giuliano Amato che l’ha già fatto di salvare l’Italia.

Ormai le borse di tutto il mondo si calibrano sulla borsa italiana. Il debito pubblico italiano è diventato il chiodo a cui sono appese il chiodo dell’euro e quindi degli stati uniti (che sono disperati per il fatto che la Germania non ci voglia aiutare) e della Cina e del Giappone.