E’ nata per smentire l’esistenza dell’homo economicus.
La finanza comportamentale applica gli strumenti della psicologia cognitiva ai modelli della teoria economica.
Tre macrocategorie di analisi
Euristica: è un procedimento mentale non necessariamente basato sulla razionalità che fa si che arrivi a conclusioni ma non in maniera esatta, cioè più il processo mentale è complicato e più è probabile che ci siano degli errori; le decisioni degli individui si basano spesso su regole approssimative [esempio: bias status quo]. Bias: ponendo due gruppi di individui di fronte ad una scelta tra due allora l’opzione di default è molto forte cioè una delle due opzioni è più conveniente dell’altra ma difficilmente cambieranno polizza.
Inquadramento: le modalità e/o il contesto in cui un problema viene presentato portano alla creazione di filtri emozionali che influenzano i comportamenti di chi deve prendere una decisione [esempio: anchoring]. Un individuo è spesso mentalmente ancorato a situazioni mentali che lo fanno andare verso direzioni sbagliate, un esempio è quello su cui si basa l’economia della felicità dove si nota come l’idea generale sia che la ricchezza è uno dei fattori principali che portano alla felicità dell’individuo, mentre gli studi fatti sull’interazione tra ricchezza e felicità è molto basso.
Inefficienze di mercato: errate valutazioni dei prezzi o processi decisionali non razionali
portano ad esiti di mercato non efficienti [illusione monetaria, effetto dotazione]. Illusione monetaria fa sì che quando le banche centrali immettono liquidità nel sistema ci si pensa più ricchi mentre nel lungo periodo aumenterà anche l’inflazione e quindi non saremo più ricchi. Effetto dotazione la valutazione economica di un bene risente del fatto che una persona abbia o meno quel bene, una classe regalano la tazza e danno valutazione più alta della classe a cui la fanno soltanto vedere.