Nuove norme sulla cittadinanza in Italia

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Nuove norme sulla cittadinanza in Italia

Il nuovo decreto cittadinanza apporta modifiche sostanziali, limitando l’acquisizione della cittadinanza per discendenza, introducendo facilitazioni per i minori apolidi e incrementando le quote per i discendenti di italiani nel decreto flussi. Scopriamo insieme i cambiamenti più rilevanti.

Cartelle,
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Recentemente la Camera dei Deputati ha definitivamente convertito in legge il decreto cittadinanza, suscitando diverse reazioni in Parlamento. La votazione ha visto 137 favorevoli, 83 contrari e due astenuti. Tra le principali novità, spicca un significativo cambiamento nelle condizioni di acquisizione della cittadinanza italiana per discendenza e nuove disposizioni per agevolare i minori stranieri o apolidi.

Chiusura sulle discendenze: solo due generazioni ammesse

Il recente decreto impone restrizioni sul diritto di cittadinanza attraverso il principio dello ‘ius sanguinis’. D’ora in poi, solo i discendenti di italiani fino alla seconda generazione avranno automaticamente diritto alla cittadinanza italiana. In pratica, questo significa che sarà necessario avere almeno un genitore o un nonno nato in Italia per vedersi riconosciuti come cittadini italiani dalla nascita. Tuttavia, questi genitori o nonni devono possedere, o aver posseduto al momento della loro morte, esclusivamente la cittadinanza italiana, o in alternativa, essere stati residenti in Italia per almeno due anni consecutivi prima della nascita del discendente.

Inoltre, il decreto stabilisce che le persone nate all’estero e in possesso della cittadinanza di un altro Stato non potranno acquisire la cittadinanza italiana. Questa disposizione si applica retroattivamente a chi è nato all’estero prima dell’entrata in vigore del decreto, a meno che una domanda non sia stata presentata all’ufficio consolare o al sindaco entro il 27 marzo 2025, o una comunicazione di appuntamento non sia stata ricevuta entro la stessa data.

Vantaggi per i minori stranieri e apolidi

Un’altra innovazione determinante riguarda i minori stranieri o apolidi che possono beneficiare della cittadinanza italiana se discendenti da genitori italiani per nascita. Con il consenso espresso dai genitori o dal tutore, questi minori possono acquisire la cittadinanza. Tuttavia, vi è un requisito che impone al minore di vivere legalmente e ininterrottamente in Italia per almeno due anni dopo tale dichiarazione. Questo cambiamento mira a semplificare l’integrazione di minori che abbiano legami stretti con il paese, offrendo loro nuove opportunità di inclusione nella società italiana.

Nuove direzioni per il decreto flussi e cittadinanza

Datore di lavoro
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Il decreto flussi ha subito delle modifiche significative per accogliere gli stranieri discendenti da italiani che vivono in nazioni con una storia di rilevanti flussi migratori italiani. Questi individui potranno entrare e risiedere in Italia per motivi di lavoro subordinato, ampliando così le opportunità offerte dal decreto flussi. Gli Stati specifici verranno definiti e pubblicati tramite un decreto del ministro degli Esteri.

Parimenti, è stata introdotta la possibilità di riacquistare la cittadinanza italiana per coloro che l’hanno perduta a seguito dell’acquisizione della cittadinanza di un altro Stato. Questa opportunità è concessa a chi è nato in Italia o vi ha risieduto per almeno due anni consecutivi. Tuttavia, è prevista una tassa di 250 euro per coloro che desiderano riacquistare la cittadinanza, un modesto contributo per riavere un legame formale con la propria nazione d’origine.