Novità fiscali 2025: tassazione per i dipendenti

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Novità fiscali 2025: tassazione per i dipendenti

In arrivo per il 2025 importanti mutamenti nel calcolo delle tasse in busta paga per i lavoratori dipendenti. La pubblicazione della circolare n°4/2025 da parte dell’Agenzia delle Entrate risolve molte ambiguità legate alle recenti riforme fiscali.

FINANZA,
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Queste riforme derivano sia dal decreto delegato n. 192/2024 sulla riforma del sistema IRPEF e IRES, sia dalla Legge di bilancio n°207/2024, assicurando così profondi cambiamenti nel panorama fiscale italiano.

Le nuove norme influiscono direttamente sull’imposizione fiscale dei dipendenti, attraverso nuove aliquote, variazioni nella no tax area e detrazioni aggiornate. Le dichiarazioni ufficiali spiegano tali modifiche e come esse influenzeranno la busta paga nei prossimi anni. In questo articolo, esploriamo i chiarimenti decisivi e riveliamo le principali implicazioni fiscali per i contribuenti.

Conferma delle Aliquote IRPEF a Tre Scaglioni

Una delle trasformazioni più significative riguarda la conferma del sistema delle aliquote IRPEF, che rimangono su tre livelli. Questa struttura a più scaglioni, adottata con la riforma del 2024, continua a valere nel 2025 e oltre, con le seguenti aliquote: 23% per i redditi fino a 28.000€, 35% da 28.000€ a 50.000€, e 43% oltre i 50.000€. Il precedente scaglione del 25% per i redditi da 15.001€ a 28.000€ è stato abolito, integrando tali redditi nel primo scaglione.

Nel garantire coerenza con i cambiamenti apportati l’anno scorso, la no tax area per lavoratori dipendenti è stata innalzata a 8.500€, equiparandosi a quella per i pensionati. Questa modifica è intesa a bilanciare l’incremento delle detrazioni per determinate categorie di reddito. Per i redditi fino a 8.500€, tutte le imposte sono assorbite dalla detrazione esistente, pari a 1.955€ annui, che è stata leggermente aumentata. Al superamento di questa soglia, la detrazione diminuisce progressivamente seguendo le formule stabilite, azzerandosi infine per i redditi più elevati.

Per calcolare le detrazioni per tipologia di reddito, la circolare n°4/2024 sottolinea l’esclusione del reddito derivante dall’abitazione principale e dalle sue pertinenze, stabilendo che il reddito complessivo deve essere netto da tali valori.

Bonus Cash: L’Addio allo Sconto sui Contributi INPS

Un’ulteriore novità cruciale esplora il carattere del bonus previsto in busta paga a partire dal 2025, sostituendo lo sconto sui contributi INPS. La Legge di bilancio 2025 definisce che i lavoratori dipendenti con un reddito annuo fino a 20.000€ riceveranno un bonus, che non influenzerà il calcolo della loro base imponibile IRPEF.

Questo bonus viene calcolato come una percentuale sul reddito annuo: 7,1% per i redditi fino a 8.500€, 5,3% per i redditi tra 8.500 e 15.000€, e 4,8% per quelli tra 15.000 e 20.000€. È fondamentale applicare questa percentuale all’intero reddito effettivamente percepito nell’anno, tenendo presente che per determinare la percentuale applicabile, si deve proiettare il reddito teorico per l’intero anno.

Oltre a tale bonus, per i redditi complessivi tra 20.000 e 40.000€, è prevista un’ulteriore detrazione in busta paga: 1.000€ per coloro che guadagnano fino a 32.000€, diminuente fino ad azzerarsi a 40.000€. Questo importo deve essere proporzionato al periodo di lavoro svolto durante l’anno. L’assegnazione del bonus cash e della detrazione è automatica, ma il datore di lavoro può recuperare eventuali somme indebite nel conguaglio.

Calcolo del Reddito Complessivo: Modalità per Determinare Detrazioni e Bonus

Per il calcolo del reddito complessivo ai fini del bonus percentuale e della detrazione aggiuntiva per i redditi tra 20.000 e 40.000€, si deve includere il reddito esente sotto regimi agevolati per impatriati e ricercatori, e sottrarre il reddito dell’abitazione principale e delle sue pertinenze.

Determinare l’importo di bonus e detrazione richiede quindi l’identificazione del reddito complessivo imponibile, al quale applicare le percentuali di riferimento del 7,1%, 5,3% o 4,8%. Queste percentuali si applicano esclusivamente alla parte imponibile del reddito da lavoro dipendente che è tassato in Italia.

La chiarezza e la precisione di queste regole promettono un maggiore controllo e comprensione del nuovo sistema fiscale, garantendo ai lavoratori un approccio più chiaro alla gestione delle loro imposte.