La Spagna sfida l’UE: addio al cambio d’ora entro il 2026?

La Spagna sfida l’UE: addio al cambio d’ora entro il 2026?

Il governo spagnolo guidato da Pedro Sanchez rilancia il dibattito sull’abbandono dell’attuale sistema di cambio dell’ora due volte all’anno, puntando a una riforma che potrebbe entrare in vigore entro il 2026.

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Con l’avvicinarsi del passaggio dall’ora legale a quella solare, previsto nella notte tra il 25 e il 26 ottobre, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez riaccende la discussione in sede europea. La Spagna ha infatti chiesto una revisione urgente presso il consiglio dell’energia dell’Unione Europea, puntando a mettere fine a un cambio ritenuto ormai inutile e obsoleto. Ma cosa ostacola realmente questa transizione?

La richiesta di revisione dalla Spagna

Il primo ministro spagnolo, attraverso i suoi canali social, ha dichiarato che il cambio di orario due volte all’anno “non ha più senso”. Richiamando un voto del Parlamento Europeo risalente a sei anni fa per la sua abolizione, Sanchez sottolinea come nulla sia cambiato da allora. La Spagna si è pertanto rivolta al consiglio dell’energia dell’UE chiedendo l’attuazione di un meccanismo di revisione che tenga conto di questa necessità. L’obiettivo è di abbandonare completamente il cambio d’ora entro il 2026, implementando finalmente le preferenze espresse in passato.

L’Impasse del Parlamento europeo

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Nel 2019, il Parlamento Europeo approvò effettivamente una risoluzione che permetteva ai singoli Stati di decidere autonomamente se continuare o meno con il cambio dell’ora. Nonostante l’approvazione, il processo si è arenato a causa di disaccordi tra i membri dell’Unione. Previsto inizialmente per il 2021, il progetto fu temporaneamente sospeso. Il premier Sanchez mira ora a riaprire il dibattito, facendo leva su un’opinione pubblica che sembra essere largamente a favore di questa riforma.

Un consenso pubblico dimenticato

L’interesse prevalente per l’abolizione del cambio d’ora è stato confermato da un sondaggio del 2018, dove ben l’85% dei partecipanti europei si dichiarò favorevole. L’argomento del risparmio energetico, un tempo sostenuto come vantaggio del cambio d’ora, appare oggi meno convincente. Nonostante il passaggio abbia permesso di risparmiare energia per 340 milioni di kWh, questo valore rappresenta solo una piccola frazione del fabbisogno energetico totale dell’Unione. Tali dati rafforzano l’iniziativa spagnola di eliminare un sistema percepito come inefficace.

Conclusione: In sintesi, la Spagna si presenta come paladina di una trasformazione attesa da molti cittadini europei. Mentre si avvicina il passaggio all’ora solare, il dibattito sul suo possibile addio si fa sempre più intenso. Riuscirà Sanchez a ottenere l’approvazione necessaria dall’Unione per condurre a termine questo cambiamento?