Fattura elettronica: rivoluzione dal 2025

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Fattura elettronica: rivoluzione dal 2025

A partire dal 1° luglio 2025, l’ambito dello split payment subirà una significativa trasformazione. Le società quotate saranno escusse da questo meccanismo, tornando alle consuete regole IVA. Scopriamo come questa modifica, annunciata dalla Commissione UE.

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L’evoluzione del meccanismo della scissione dei pagamenti Dal 2014, lo split payment si è imposto come un pilastro legale per i fornitori della Pubblica Amministrazione e per soggetti di alta affidabilità fiscale. Tuttavia, a partire dalla metà del 2025, questo panorama cambierà. Formalizzato dalla decisione n. 2023/1552 della Commissione Europea, lo split payment proseguirà fino al 30 giugno 2026. Ma cosa significa veramente? Le società quotate non ne faranno più parte, essendo ora sottoposte alle modalità ordinarie previste per l’applicazione dell’IVA. Questo aggiornamento sancisce una sospensione temporanea di alcune norme UE sull’IVA, concordata tra l’Italia e l’UE.

I nuovi confini dello split payment

L’introduzione dello split payment ha radicalmente modificato le procedure di pagamento, consentendo al fornitore di ricevere l’importo della fattura senza IVA. Quest’ultima è corrisposta direttamente dall’Ente Pubblico. Con il recente aggiornamento normativo, le società comprese nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana saranno soggette, da luglio 2025, alle regole standard di fatturazione. La determinazione approvata dal Consiglio UE intende incrementare l’efficienza fiscale e ridurre le complessità burocratiche, pur mantenendo le deroghe necessarie fino a giugno 2026.

Verso la nuova era delle fatture elettroniche per le società quotate

Le aziende sono invitate ad aggiornare i loro sistemi di fatturazione in vista del cambiamento. Da luglio 2025, non sarà più applicabile l’art.17-ter del DPR 633/1972 nelle fatture elettroniche. La responsabilità dell’IVA tornerà integralmente sulle imprese, che dovranno quindi incassare e versare l’imposta. Questa modifica elimina la necessità per le società quotate di agire come agenti nel versamento dell’IVA per conto dei fornitori, semplificando così il processo per molti operatori economici.

Implicazioni per il futuro

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Le modifiche allo split payment prefigurano un cambiamento sostanziale nel regime fiscale per le società quotate. Questi aggiornamenti intendono allineare meglio le pratiche italiane con le normative europee, pur continuando a garantire il controllo sull’evasione fiscale. Questo spostamento paradigmatico non solo semplifica le operazioni per le imprese quotate ma riduce anche il carico amministrativo complessivo. Man mano che avanziamo verso il 2025, le aziende devono prepararsi a integrare queste nuove normative nei loro processi interni per garantire transizioni fluide e conformità continua.