Cos’è il tasso di crescita dell’economia italiana

L’economia italiana tra il 1970 e il 2009 è poco più che raddoppiata. Voglio trovare quel tasso di crescita che mi consente il raddoppio del PIL nell’arco di 39 anni e questo è circa il 2%. 10043/552413 = tasso di crescita. È una crescita non regolare. L’aumento del tasso di crescita è accelerazione, diminuzione del tasso di crescita è decelerazione, tasso negativo è crisi. Negativo la prima volta per crisi petrolifera, nel 92 attacco sulla lira da Soros rischiato il default l’anno successivo crisi quindi anche per diminuzione spesa pubblica (stipendi dei pubblici dipendenti). 2009 peggiore crisi dal dopo guerra.
Il PIL è logaritmo naturale del PIL 13,22 è l’esponente che dobbiamo dare a e per avere il PIL. La variazione tra due valori logaritmici è un’ottima approssimazione del tasso di crescita. o è tasso di crescita degli occupati. y tasso di crescita del reddito, o tasso di crescita dell’occupazione, pi aumento della produttività.

Città futura: tendina politica, dietro la notizia ci sono i suoi articoli e poi ha scritto il gatto della crisi. Debito è lo stock alimentato dal flusso che è il deficit. Inoltre il fatto che hai debito allora l’anno dopo hai incremento perché ci sono gli interessi Dt=D0 (1+i)^ t. Col trattato di Maastricht abbiamo vincolo su debito /PIL quindi avremo sentiero temporale di crescita del debito e sentiero temporale di crescita del PIL.
Agnus Madison ha ricostruito i dati relativi a tutti i paesi e un allievo ha preso i dati di Madison e ha ristimato il PIL italiano di lungo periodo. Il grafico è in scala logaritmica. La crescita della popolazione è avvenuta in maniera regolare. Invece la crescita economica possiamo identificare le quattro grandi fasi. La prima fase è grazie all’aumento del commercio mondiale cioè è la prima fase della globalizzazione.

Appena c’è stata chiusura c’è stata prima GM e poi seconda GM. 50-70 enorme crescita e molto rapida è l’età d’oro dello sviluppo economico. Dagli anni ’70 c’è ristrutturazione, forte contestazione.

Un secolo di crescita dell’economia italiana: la crescita non avviene in maniera regolare, ci sono fasi.

  • Dal 70 è iniziato il declino dell’economia italiana. Ma perché il tasso di crescita era 7,2 poi è diventato 2.
  • Tra 2000 e 2007 è cresciuta ma molto poco alla volta. Ora c’è l’effetto di rimbalzo: se lascio pallina da 20 cm rimbalza di 15 cm, se da un metro e mezzo fa un metro.

Il problema diventa: abbiamo visto la contabilità cioè cos’è il tasso di crescita, il fatto che non cresce in maniera regolare, abbiamo anche visto che il tasso medio annuo fa scomparire la storia cioè il tasso di crescita annuo medio è quel numero che mi dice se l’economia fosse cresciuta sempre allo stesso tasso. Ma in realtà ci sono i cicli.

Quindi nel periodo in cui K lavorava la sua teoria e H la traduceva in termini dinamici si studiavano i cicli. Ciclo e crescita sono strettamente interconnessi in quanto la crescita è l’esito del ciclo. Però quasi tutte le teorie cercano di spiegare il tasso annuo medio quindi il trend quindi la crescita. La velocità costante è il trend ma il trend è fatto di cicli. Qualunque modello si porta dietro degli errori ma anche se sono minuscoli se lo facciamo girare nel tempo diventa un errore enorme. Non si possono usare modelli che si usano per il lungo periodo in un corto periodo.

Gli strumenti indispensabili per riuscire a capire le teorie di H e Domar. Sono due economisti che hanno criticato le teorie di K. Qual è l’ipotesi della teoria macrostatica Keynesiana: lui si occupa del periodo breve cioè quello in cui la capacità produttiva rimane immutata infatti lavorava sulla variazione delle scorte.

Il reddito di equilibrio attirava l’offerta aggregata a sé come una calamita. Per capire la teoria di H occorre sapere il perno della sua teoria che è la teoria dell’investimento che contrappone a quella di K. Domar ha scoperto anche lui che il problema degli investimenti non era trattato i maniera adeguata nella teoria keynesiana.

Allora cosa sono gli investimenti: il flusso dello stock di capitale. Se ci sono investimenti che fanno aumentare stock di capitale e stock di capitale influenza la capacità produttiva allora la teoria keynesiana non sta in piedi. H intitola il suo libro: the trade cycle.

Il suo obiettivo era ricondurre in termini dinamici la teoria macrostatica keynesiana. Dice che K individua 3 tipi di reddito: offerta aggregata, reddito di equilibrio, reddito di piena occupazione (potenziale). Ma se ce ne sono 3 allora ci sono tre tassi di crescita e tre sentieri di crescita. E allora bisogna indagare questi tre aspetti. Poi le teorie della crescita vanno in declino e rientrano negli anni ’60 quando occorreva spiegare la grande crescita. Poi occorre spiegare anche perché nelle prime fasi dello sviluppo economico ci sono tassi di crescita cinesi e poi scendono allora per dare risposta bisogna indagare il progresso tecnico.