Gli usi degli strumenti derivati

Tutti gli strumenti derivati (exchange-traded, otc, a termine fermo e opzionali) possono essere utilizzati per tre finalità diverse:

copertura dei rischi: gli esempi già visti di utilizzo dei contratti a termine erano in realtà esempi di copertura, di eliminazione del rischio di cambio; arbitraggio: parlando dei cambi, abbiamo visto che i soggetti possono essere interessati ad acquistare o a vendere a termine anche quando i prezzi di mercato si disallineano da quelli teorici, ossia quando possono essere messe in atto strategie di arbitraggio.

In particolare, gli strumenti derivati a termine fermo presentano tutti lo stesso obbligo contrattuale, perciò devono essere tutti prezzati secondo lo stesso ragionamento, ossia sulla base della teoria del cost of carry. Tale formula subirà alcune variazioni, relativamente ai calcoli ma non al concetto, derivanti dal fatto che i futures e gli swap presentano una serie di flussi di cassa intermedi. In ogni caso, sia per i forward, sia per i futures, sia per gli swap può essere calcolato un prezzo teorico, che sarà poi confrontato con il prezzo di mercato, per verificare se ci siano scostamenti che possano essere opportunamente sfruttati con l’arbitraggio; speculazione.

Per spiegare meglio l’uso speculativo degli strumenti derivati è opportuno introdurre il concetto di posizione lunga e posizione corta.

Prendiamo ad esempio i contratti a termine sui cambi che già conosciamo, ma, poiché i cambi possono trarre in inganno, immaginiamo di applicarli ad una merce fisica, ad esempio patate. Ragioniamo perciò sull’acquisto e sulla vendita di patate a termine.

Supponiamo di aver acquistato patate a termine a 1 euro al chilo e che la consegna sia prevista tra 12 mesi. Dopo 12 mesi, ovviamente, verrà fissato un prezzo a cui le patate si negoziano a pronti. Se durante l’anno c’è stata una penuria di patate, dopo 12 mesi i prezzi delle patate saranno saliti, ad esempio a 2 euro al chilo: l’acquirente avrà perciò un guadagno pari ad 1 euro per ogni chilo di patate su cui è stato scritto il contratto.

Viceversa, se durante l’anno c’è stata un’abbondanza di patate, dopo 12 mesi i prezzi delle patate saranno scesi, ad esempio a 50 centesimi al chilo: l’acquirente avrà perciò un extracosto pari a 50 centesimi per ogni chilo di patate su cui è stato scritto il contratto. Perciò, da un lato l’acquirente avrà guadagni progressivamente crescenti mano a mano che il prezzo a pronti delle patate sale; dall’altro lato, l’acquirente avrà perdite progressivamente crescenti mano a mano che il prezzo a pronti delle patate scende.

Tutti coloro che hanno assunto posizioni per cui guadagnano quando il prezzo dell’attività sottostante il contratto sale e perdono quando il prezzo della stessa attività scende, si dice che hanno assunto una posizione lunga su quella specifica attività.

Ora supponiamo di essere la controparte del contratto, ossia il soggetto che vende patate a termine, sempre a 1 euro al chilo, e che si assume quindi l’obbligo di consegnare le patate tra 12 mesi. Se dopo 12 mesi il prezzo delle patate è salito a 2 euro al chilo, il venditore subirà una perdita pari a 1 euro per ogni chilo di patate oggetto del contratto. Viceversa, se dopo 12 mesi il prezzo delle patate è sceso a 50 centesimi al chilo, il venditore avrà un guadagno pari a 50 centesimi per ogni chilo di patate oggetto del contratto. Perciò, da un lato il venditore avrà perdite progressivamente crescenti mano a mano che il prezzo a pronti delle patate sale; dall’altro lato il venditore avrà guadagni progressivamente crescenti mano a mano che il prezzo a pronti delle patate scende.

Tutti coloro che hanno assunto posizioni per cui guadagnano quando il prezzo dell’attività sottostante il contratto scende e perdono quando il prezzo della stessa attività sale, si dice che hanno assunto una posizione corta su quella specifica attività (ad esempio la vendita di patate AT).

Chiarito che le parti di un contratto a termine possono assumere una posizione lunga oppure una posizione corta, il ragionamento sulla speculazione è molto rapido. La posizione di partenza dello speculatore è che le patate non le ha né gli interessa averle: egli semplicemente gioca su una serie di aspettative che ha circa l’andamento del prezzo delle patate, ossia scommette sul livello del prezzo delle patate fra 12 mesi. Se pensa che il prezzo delle patate salirà, acquisterà patate a termine; se, al contrario, pensa che il prezzo delle patate scenderà, venderà patate a termine. Quindi, lo speculatore assumerà una determinata posizione su un determinato strumento derivato, sperando di ottenere il risultato previsto.

Tutti gli strumenti derivati a termine fermo possono essere rappresentati come posizioni lunghe o corte su una determinata attività sottostante, perciò possono essere utilizzati sia con finalità di copertura sia come puri strumenti speculativi. Lo stesso ragionamento non vale per strumenti derivati come le opzioni, in cui le obbligazioni assunte dalle parti non sono simmetriche e saranno quindi rappresentate diversamente.