Gli strumenti di pagamento e del mercato monetario

È sensato parlare di strumenti di pagamento e di strumenti del mercato monetario, dal momento che il mercato monetario è logicamente e sostanzialmente collegato al tema dei pagamenti, vedremo poi in che modo.

Esistono tante chiavi di lettura per trattare il tema dei pagamenti e andremo a vederne alcune.

Il concetto di moneta dal punto di vista del regolatore (Banca Centrale)

Nella prospettiva del regolatore, la moneta assume connotazioni diverse a seconda degli elementi che vengono inseriti all’interno del contenitore monetario che si va a costituire. Ci limiteremo a considerare i primi tre livelli di moneta, che sono anche i più importanti: M1, M2, M3.

Circolante (banconote + moneta)

Depositi interbancari overnight (12 ore)

Depositi bancari £ 2 mesi Depositi bancari £ 3 mesi

Operazioni pronti contro termine

Quote di fondi monetari

Titoli di stato a scadenza < 2 anni

M1: contiene il circolante (banconote + moneta) e i depositi interbancari overnight (12 ore). Le banche scambiano tra loro depositi a tempo, la cui durata più breve è proprio l’overnight.

M2: è un aggregato più ampio, che contiene gli elementi contenuti in M1 e alcune altre voci relative a depositi con caratteristiche via via meno liquide, pur rimanendo nell’ambito di una liquidità naturale molto ampia. Queste voci sono i depositi bancari con scadenza inferiore ai 2 mesi e i depositi bancari con scadenza inferiore ai 3 mesi.

M3: contiene tutti gli elementi già presenti in M1 M2, ma anche depositi o investimenti con scadenza più lunga. Il primo elemento aggiuntivo sono le operazioni di pronti contro termine (con scadenza inferiore ai 12 mesi). Troviamo poi le quote di fondi monetari: i fondi monetari sono fondi comuni di investimento specializzati in investimenti a breve termine, con scadenza inferiore a 12 mesi. Infine, troviamo i titoli di Stato con scadenza inferiore ai 2 anni. Vediamo, quindi, che il terzo contenitore ospita strumenti con scadenze sempre relativamente brevi, ma comunque più prolungate.

La Banca Centrale tiene sotto controllo gli aggregati monetari per controllare l’inflazione e, in particolare, l’aggregato monetario target per le osservazioni, ossia l’aggregato più controllato, è M3.

Il concetto di moneta dal punto di vista degli strumenti di pagamento

Il secondo modo di guardare al tema della moneta ha a che fare con gli strumenti di pagamento, ossia con le modalità attraverso cui la banca trasferisce il denaro nello spazio. A tale proposito, ricordiamo il concetto di moneta scritturale, in contrapposizione con quello di moneta legale: si parla di moneta scritturale perché i pagamenti avvengono attraverso scritture contabili che ruotano intorno allo strumento del conto corrente. Il conto corrente, quindi, è l’origine di tutti gli strumenti di pagamento cui possiamo pensare.

Gli strumenti di pagamento che possono essere attivati vengono classificati sulla base del soggetto detentore del conto corrente. In particolare, distinguiamo tra:

– privati, o famiglie (a prescindere dal reddito);

– imprese (intese come tutti i soggetti non privati, comprese le Pubbliche Amministrazioni).

Tale classificazione viene utilizzata sulla base di una prassi dettata dalla necessità: infatti, gli strumenti utilizzati da una delle due parti sono insensati per l’altra, sebbene non ci sia nessun divieto che impedisce alle famiglie di utilizzare gli strumenti diffusi tra le imprese e viceversa.

Ricordiamo, inoltre, che esistono strumenti indistinti, utilizzati sia dai privati che dalle imprese: i bonifici e gli assegni. Nell’ambito dei bonifici, ricordiamo anche che esiste una forma di pagamento ricorsivo, che prende il nome di RID: si tratta di un bonifico automatizzato, ripetuto, ossia di una serie di bonifici nell’ambito di un singolo contratto. Per quanto riguarda gli assegni, osserviamo invece che, in certi ambiti, si preferisce far ricorso a strumenti di tipo cartaceo anziché telematico: in Francia, ad esempio, lo strumento dell’assegno viene ancora utilizzato intensivamente.

Prima di approfondire il tema degli strumenti utilizzati dalle famiglie e dalle imprese, è opportuno ricordare che l’Italia è il Paese che effettua il tasso di pagamenti in moneta

legale più alto: ciò significa che, dal punto di vista degli strumenti di pagamento, siamo molto arretrati rispetto al resto del mondo. Questa precisazione è opportuna perché, quando si parla di pagamenti, in realtà si parla di tecnologia: il pagamento di per sé è molto semplice; ciò che conta è il modo in cui il pagamento viene effettuato (e ancora oggi, il bonifico è la forma di pagamento più avanzata nel nostro Paese).

Strumenti per privati

– Carte di pagamento( POS – Point Of Sale): sono le carte utilizzabili nei POS, che, spiegato in maniera molto basilare, sono le macchine in cui vengono strisciate le carte. La carte di pagamento possono essere di due tipi:

  • carte di debito, in cui si ha l’immediato addebito in conto della somma pagata;
  • carte di credito, che prevedono l’addebito in data futura (ciascun fornitore di carte di credito stabilirà la sua data di addebito).

Strumenti per imprese

Parlando di imprese, dobbiamo innanzitutto ricordare che possiamo trovare strumenti che le imprese utilizzano con la clientela e strumenti che le imprese utilizzano tra loro: BTC (Business To Consumer) o BTB (Business To Business).

Fatta questa precisazione distinguiamo tra strumenti:

– domestici, ossia utilizzati all’interno del Paese di appartenenza dell’impresa. Essi si dividono in:

  • BTC – mav – mediante avviso;
  • BTB – RIBA.

– internazionali, ossia utilizzati per regolare scambi al di fuori del Paese di appartenenza dell’impresa. Tipicamente si tratta di strumenti BTB (è raro che un’impresa venda direttamente alla clientela di un Paese straniero; più frequentemente venderà a un’altra impresa situata in quel Paese, che poi entrerà in contatto con i clienti finali).

Analizziamo più dettagliatamente i singoli strumenti.

Mav (mediante avviso): si tratta di una procedura di pagamento attraverso cui il soggetto che deve pagare viene avvisato del pagamento da effettuare (generalmente, si usa il sistema postale per recapitare l’avviso indicante la somma dovuta). La principale caratteristica di questo strumento è quella di non prevedere la preventiva domiciliazione del pagamento: ciò significa che il pagatore, dopo aver ricevuto l’avviso, può recarsi presso qualsiasi sportello bancario o postale ed effettuare il pagamento senza alcun costo aggiuntivo rispetto a quelli previsti nell’avviso (la commissione viene pagata a monte dal soggetto fornitore del servizio che deve ricevere il pagamento). Il pagatore può anche consegnare l’avviso alla banca affinché questa attivi il bonifico per pagare il fornitore, ritornando quindi su uno strumento standard. In ogni caso, la mancanza di domiciliazione lo rende uno strumento particolarmente gradito ai privati, che possono pagare anche se non dispongono di un conto corrente o si trovano lontani dal luogo di residenza.

RIBA (ricevuta bancaria): la RIBA è uno strumento di pagamento puro, in cui non è insita alcuna componente creditizia (cosa che invece accade, ad esempio, con la cambiale), con cui le imprese sono solite effettuare pagamenti tra di loro. La RIBA viene predisposta dall’azienda fornitrice, che emette la ricevuta, su cui sono indicati gli estremi che hanno dato origine alla necessità di effettuare il pagamento e la somma che deve essere pagata, e la invia all’acquirente, come accadeva per il mav. Ciò che cambia rispetto al mav è che la ricevuta riporta anche l’indicazione delle due banche presso cui l’operazione deve avere luogo: una è la banca del pagamento, l’altra è la banca del beneficiario. Si parla di banca del pagamento e non del pagatore perché la banca presso cui il pagamento può avvenire è una banca qualsiasi, e non necessariamente la banca presso cui il pagatore detiene il conto, sebbene spesso venga scelta quest’ultima. Il pagatore, quindi, può pagare solo presso la banca indicata, alla quale dovrà rilasciare la ricevuta, contenente tutte le informazioni relative alla banca su cui accreditare i fondi. Pertanto, il pagamento si perfeziona con la consegna della ricevuta alla banca.

Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati per regolare gli scambi internazionali, è opportuno prendere in considerazione alcuni elementi che risultavano invece irrilevanti per gli strumenti destinati agli scambi domestici. Innanzitutto, quando si opera in campo internazionale, è possibile che gli interlocutori parlino lingue diverse e facciano riferimento a diritti diversi. Perciò è possibile che lo stesso strumento, in due Paesi diversi, conferisca diritti contrattuali differenti. A questo problema ha posto rimedio la Camera di Commercio Internazionale, che ha ideato una serie di “istruzioni”, che prendono il nome di Norme e Usi Uniformi, che fanno sì che un determinato strumento utilizzato in Italia trovi il suo corrispettivo in un altro Paese, e che entrambi gli strumenti attribuiscano gli stessi diritti.

I due strumenti più usati per i pagamenti internazionali, usando il nome italiano, sono:

– le Rimesse documentarie;

– i Crediti documentari.

Questi due strumenti risultano profondamente diversi dal punto di vista della tutela dell’esportatore, ma hanno in comune il fatto che il pagamento si perfezioni attraverso la consegna dei documenti. Questi possono essere documenti commerciali, certificati d’origine, documenti di trasporto, di assicurazione eccetera e possono essere recapitati insieme alla merce o separatamente.