L’unità delle aziende, le relazioni di interazione e la complementarietà
L’unità delle aziende e, quindi, l’unità del fine d’azienda pur nella molteplicità dei suoi elementi. Le relazioni di interazione e complementarità degli elementi costituenti l’azienda in rapporto alle sue prefissate finalità
L’essere umano per soddisfare compiutamente i propri bisogni, si organizza in gruppi sociali o istituti sociali. I gruppi sociali nei quali si svolge un’attività economica diretta alla soddisfazione di bisogni umani, sono denominati aziende. Di queste, alcune – le aziende di erogazione – procedono alla soddisfazione diretta di bisogni umani, mentre altre – le aziende di produzione – vengono istituite per motivi prevalenti di lucro, ed in quanto produttrici di beni e servizi, consumati da altre economie, soddisfano indirettamente bisogni umani.
Vogliamo, ora, mettere in evidenza che l’azienda – sia essa di erogazione o di produzione – presenta dati caratteri mutuati dai gruppi sociali che procedono alla sua costituzione. Ci riferiamo, qui, ai caratteri dell’unità, dell’autonomia, della durabilità, della dinamicità e dell’equifinalità. Il carattere dell’unità d’azienda vuol dire che tutti gli elementi presenti in essa, siano essi beni economici o persone, sono legati da relazioni di interazione e complementarità e sono diretti, con dette peculiarità – di interazione e complementarità – alla realizzazione del fine per il quale la stessa azienda è stata costituita.
L’unità dell’azienda si rispecchia, pertanto, nell’unità del fine della stessa azienda o meglio – ma ciò vale soprattutto per le aziende di produzione – nella composizione ad unità delle finalità avvertite dai vari soggetti operanti in detti tipi di aziende. Vediamo, ora, come il carattere dell’unità – proprio di qualsiasi azienda – si realizza e con quali modalità, tanto nelle aziende di erogazione, quanto in quelle di produzione; perché è indubitabile che le differenze esistenti tra queste due grandi categorie di aziende, ma soprattutto quelle riguardanti le finalità delle stesse, si ripercuotono anche sul carattere dell’unità.
Si può affermare, al riguardo, anche sulla base di quanto abbiamo riferito in merito alle finalità delle aziende di erogazione e di produzione, che il carattere dell’unità caratterizza le prime ancor più delle seconde, o meglio quel carattere si presenta in dette aziende con peculiarità differenti. Invero, nelle aziende di erogazione il fine etico, morale, sportivo, politico, eccetera, tipico della data azienda è “sentito” in eguale misura, o quasi, da tutti coloro che hanno partecipato alla sua costituzione. Questo sentire comune del fine aziendale si traduce, ovviamente, in un’azione unitaria verso la realizzazione dello stesso fine.
In altre parole, l’identità del fine della data azienda di erogazione, ovvero il “sentire comune” dello stesso fine da parte degli associati, genera un’azione condivisa degli stessi e quindi l’unità verso il suo conseguimento. Nelle aziende di erogazione, pertanto, l’identità del fine da parte degli aderenti alla data azienda, comporta anche l’unità della stessa azienda. Nelle aziende di produzione, invece, questa corrispondenza biunivoca tra fine aziendale e sua unità – per dirla in termini matematici – è meno evidente o più difficile da raggiungere. Abbiamo, invero, riferito che il fine aziendale rappresenta lo strumento per la realizzazione di motivazioni interne di coloro che hanno costituito l’azienda.
Nell’azienda di produzione, operano vari gruppi sociali, tra cui lavoratori, finanziatori a titolo di credito, manager, le cui motivazioni possono essere, anche parzialmente, differenti da quelle avvertite dai soci, i quali, in virtù di queste motivazioni, hanno dato luogo alla nascita della data azienda. E questa diversità, sia pure relativa, di motivazioni avvertite dai vari gruppi sociali, può incidere negativamente sul loro comportamento e quindi sullo sforzo proteso a realizzare compiutamente il fine assegnato all’azienda dai soci fondatori. La varietà, pertanto, dei fini propri dei vari gruppi sociali – tipica delle aziende di produzione – comporta per le stesse un carattere di unità meno significativo rispetto allo stesso carattere nelle aziende di erogazione.
Quanto più il fine assegnato alla data azienda di produzione dai suoi soci è interiorizzato dagli altri gruppi sociali operanti nella stessa azienda, tanto più si manifesta il carattere dell’unità, ossia lo sforzo di tutti coloro che operano in azienda verso la realizzazione del suo fine. Per dirla in altre parole, quanto più operante risulti il processo di fusione tra il fine socializzante dell’impresa ed i fini personalizzanti, espressione dei vari gruppi operanti nella stessa, tanto più si realizza il carattere dell’unità in questa categoria di aziende.
Proprio allo scopo di rendere operante questo processo di fusione, la moderna teoria d’impresa da tempo suggerisce al suo soggetto economico la necessità – proprio nell’intento precipuo di realizzare la finalità dallo stesso assegnata all’azienda – di promuovere azioni dirette alla realizzazione delle motivazioni etico – morali del lavoratore, oltre che di quelle più squisitamente fisiologiche.
La scuola delle relazioni umane, prima, con i contributi soprattutto del suo caposcuola E. Mayo, gli studi del sociologo dell’organizzazione A. H. Maslow, la scuola decisoria (o delle decisioni) poi, con i contributi per molti aspetti originali di H. A. Simon e C. Barnard ed infine la teoria sistemica costituiscono significativi esempi di quanto prima affermato. Sulla base delle precedenti riflessioni si può dire che l’unità delle aziende di erogazione sta nell’unità della finalità delle stesse aziende, mentre l’unità delle aziende di produzione si può meglio ravvisare nella composizione ad unità delle finalità espresse dai vari gruppi di persone operanti in questa categoria di aziende.