La rettifica della dichiarazione a favore del contribuente

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La dichiarazione può essere corretta dal contribuente a proprio favore mediante istanza di rimborso delle maggiori imposte versate per effetto dell’errore commesso: ad esempio mi accorgo di aver dichiarato qualcosa che non è corretto, ci sono tante cose che potremmo dover correggere, posso correggere ma non con una nuova dichiarazione ma presentando istanza di rimborso e per ogni imposta si dice il termine massimo in cui si può presentare l’istanza. L’istanza deve essere proposta nei termini previsti dalle singole leggi d’imposta, solitamente variano dai 48 mesi ai 2 anni in mancanza di un termine di legge.

Inoltre, è possibile anche una dichiarazione riduttiva cioè in diminuzione (si ripresenta un’altra dichiarazione che si chiama riduttiva perché si sta riducendo il reddito imponibile) da presentare entro il termine di presentazione della dichiarazione dell’anno successivo (arco temporale molto breve rispetto al tempo che ha il fisco quindi asimmetria forse non troppo corretta). L’istanza di rimborso è rischiosa perché non sempre l’amministrazione finanziaria risponde. La dichiarazione può essere corretta dal contribuente a proprio sfavore mediante la presentazione di una dichiarazione integrativa (avendo versato meno possiamo essere sanzionabili).

Se la presentazione precedente sia all’inizio di un attività di controlli fiscale nei suoi confronti sia la scadenza del termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo successivo le sanzioni sono ridotte ad un quinto del minimo (ravvedimento operoso) questo deve avvenire prima dei controlli dell’amministrazione finanziaria sennò arrivano i controlli in azienda e impongono il pagamento dell’importo che non è stato dichiarato. Il termine è quello di prima è così ristretto per beneficiare di riduzione di sanzioni ad un quinto, altrimenti rimane un termine di 4 anni in cui la riduzione delle sanzioni non c’è.