Il controller

L’azienda è una struttura composita (qualsiasi organizzazione: indipendentemente dall’organizzazione, dalla funzione, dal settore) formata da risorse (lavoro, capitale, etc.) di diversa natura, organizzata nelle sue varie parti, per conseguire, attraverso un processo di produzione di ricchezza (grandezza astratta, non utile, capitale, profitto o soddisfazione del cliente o del proprietario o del fisco etc.; teoria multi-stakeholder: tutti i detentori di interessi devono essere soddisfatti), finalità ed obiettivi, strumentali al raggiungimento del suo scopo ultimo quale risulta dalla vision aziendale (mission: documento in base al quale l’azienda dice chi è: “una carta d’identità”; Vision: in relazione alla mission, si rende riconoscibile l’azienda collocandosi in un contesto di mercato dal quale non è costretta ad uscire).

Nel formulare la propria vision l’azienda definisce la sua meta specificando (dichiarazione di obiettivi concreti): il ruolo sociale che intende svolgere (è chiaro che non sia il vero obiettivo, ma l’imprenditore deve capire che il consenso possa esser viziato altrimenti; vedi “caso Nike”); i confini entro i quali intende muoversi; i principi etici a cui intende ispirare le sue scelte di governo ed i suoi comportamenti (mission: i bilanci si aprono sempre con una dichiarazione di missione, come nei link: “investor relation”. Si sta addirittura iniziando a redigere bilanci sociali, nei quali le aziende si occupano solo esclusivamente di questi fenomeni: “esempio: aziende a grande impatto ambientale: Ikea per ogni albero tagliato pianta un albero”; “CSR = corporate social responsability”: aspetti collaterali innovativi).

Il controller deve individuare una mission che possa mettere d’accordo gli stakeholder; è attraverso il consenso che l’azienda riesce a permanere sul mercato. Il tutto deve essere finalizzato a garantire nel tempo una conveniente ed adeguata remunerazione degli stakeholder. Gli stakeholder sono tutti i portatori di interessi direttamente o indirettamente coinvolti nell’attività d’impresa: azionisti, lavoratori, finanziatori reali e potenziali, clienti e fornitori, comunità sociale, pubblica amministrazione.

Il soddisfacimento degli interessi istituzionali può realizzarsi solo se l’azienda è in grado di svolgere la sua attività economica in condizioni di tendenziale equilibrio economico. La durabilità di tale equilibrio è legata alla capacità dell’azienda di aumentare il suo valore economico. Quando si cerca di passare da debiti a breve a debiti a lungo, si hanno riflessi sul conto economico, perché comporta costi. Operare in condizioni di economicità trova espressione nel manifestarsi di:

  • equilibrio economico: capacità costante di copertura dei costi da parte dei ricavi, residuando un utile congruo: capacità di remunerare tutti i fattori produttivi, compreso il capitale di rischio;
  • equilibrio finanziario: capacità costante di disporre del capitale monetario necessario per far fronte agli obblighi di pagamento (copertura delle uscite con le entrate), senza compromettere l’equilibrio economico;
  • equilibrio patrimoniale: capacità di remunerare il capitale proprio.

Un’impresa nuova o altamente innovativa può non aver equilibrio economico, perché è appena nata. I giudizi, quindi, devono esser ponderati al ciclo di vita dell’azienda nel lungo periodo. Il principio dell’economicità ed il principio del valore (è un concetto ampio, fino alla sociologia come creazione di consensi etc.) sintetizzano, dunque, le condizioni necessarie a soddisfare le attese degli stakeholder e rappresentano due parametri di riferimento alla luce dei quali valutare le modalità di svolgimento della combinazione produttiva. Tali principi devono trovare applicazione nelle relazioni che si vengono ad instaurare tra l’impresa e l’ambiente circostante.

Ciò implica che le decisioni e le azioni poste in essere da chi governa l’azienda devono essere volte a coniugare l’efficienza della combinazione produttiva con il soddisfacimento delle attese degli stakeholder ed in particolare con quelle del cliente. Ecco perché nelle aziende il responsabile del settore commerciale è il più importante. In sintesi, il sistema aziendale dev’essere efficace ed efficiente, ossia deve rispondere alle esigenze del mercato e dell’ambiente utilizzando al meglio le risorse disponibili. Feedback: controllo dei risultati rispetto agli obiettivi da raggiungere: obiettivi => decisioni => azioni => risultati => obiettivi.

Cercheremo di formulare un giudizio sulla situazione di bilancio: parleremo di performance e non di risultati. Il modello del bilancio e l’analisi economico-finanziaria. Obiettivi conoscitivi:

  • comprendere la validità del modello come strumento di misurazione delle performance aziendali;
  • individuare un quadro di indicatori che consenta di esprimere un giudizio sull’economicità aziendale;
  • condurre un’analisi di gestione basata sugli indici e sui flussi

Il sistema informativo è il principale mezzo di comunicazione delle informazioni economiche aziendali all’ambiente di cui l’impresa è parte. Ogni informazione contenuta nel sistema bilancio-relazione trova la sua ragion d’essere nel rendere più comprensibile l’evoluzione dell’assetto reddituale, finanziario e patrimoniale d’insieme. Il sistema bilancio-relazione è l’occasione per presentare e diffondere:

  • le linee ispiratrici del progetto strategico d’impresa, lo stile di comportamento, i tratti essenziali della sua attività, i modi per realizzarla;
  • il modo in cui sono state gestite le risorse acquisite da terzi e quelle proprie;
  • la collocazione dell’impresa in prospettiva, sui mercati e nell’ambiente economico sociale, per ciò che è e per ciò che si propone di essere.

Art. c.c. sul bilancio: 2423-2428. Tuttavia, allegati ai 3 documenti fondamentali del bilancio (CE, SP, NI) esistono molti altri documenti. Anche studiando molto bene il bilancio di un’azienda non si è in grado di capire la dinamica aziendale.