Ape sociale e Quota 41: le vere opportunità per gli invalidi civili

Ape sociale e Quota 41: le vere opportunità per gli invalidi civili

Dall’Ape Sociale alla Quota 41, tutte le misure che permettono agli invalidi civili di andare in pensione prima e con quali requisiti contributivi.

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Gli invalidi civili in Italia beneficiano di speciali disposizioni previdenziali che garantiscono un sostegno economico significativo. Grazie al sistema previdenziale dell’INPS, esistono opzioni per la pensione che offrono un livello di assistenza adeguato. In particolare, le agevolazioni sono destinate principalmente agli invalidi civili gravi, con un grado di invalidità del 100%. Tuttavia, esistono anche misure dedicate a chi possiede un’invalidità pari o superiore al 74%, consentendo un accesso anticipato alla pensione, a patto che si vantino almeno 30 anni di contributi versati.

Ape sociale: un’opzione anticipata per i disabili

L’Ape Sociale rappresenta una misura specifica che, pur avendo una finalità assistenziale, richiede il possesso di requisiti contributivi ben precisi. Gli invalidi civili possono richiederla se soddisfano le seguenti condizioni:

  • Aver compiuto almeno 63 anni e 5 mesi;
  • Aver accumulato almeno 30 anni di contributi;
  • Possedere un’invalidità civile certificata non inferiore al 74%.

Questa normativa consente un pensionamento anticipato di quasi quattro anni rispetto all’età standard prevista di 67 anni. Inoltre, un’invalidità pari o superiore al 74% apre le porte anche ad altre forme di pensionamento anticipato, come la Quota 41 per i lavoratori precoci. Quest’ultima richiede un contributo di 41 anni, di cui almeno uno versato prima del compimento dei 19 anni.

L’Opzione Donna e Quota 41: altre strade per il pensionamento

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Per le lavoratrici, l’Opzione Donna è un’altra alternativa interessante. Questa misura prevede 35 anni di contributi e un’età minima variabile: 59 anni per chi ha avuto due o più figli, 60 anni per chi ha avuto un solo figlio e 61 anni per chi non ha avuto figli. Nonostante Quota 41 richieda più anni di contribuzione, rappresenta una possibilità per specifiche categorie di lavoratori, come i precoci.

Pensione per invalidi civili: i limiti dell’Ape sociale

Nonostante l’Ape Sociale sia una scelta accessibile per molti invalidi civili, è fondamentale conoscerne i limiti e le caratteristiche:

  • È una misura temporanea, scade al raggiungimento dei 67 anni, momento in cui è necessario presentare richiesta per la pensione ordinaria di vecchiaia;
  • L’importo massimo mensile è di 1.500 euro lordi;
  • Non prevede reversibilità ai superstiti;
  • Non include maggiorazioni, integrazioni o la tredicesima mensilità;
  • L’importo non è soggetto a rivalutazioni sull’inflazione;
  • Non permette il cumulo con redditi da lavoro, eccetto il lavoro autonomo occasionale entro un limite di 5.000 euro annui.

Per concludere, un esempio pratico fornito dalla lettrice Stefania mostra come suo padre, che ha 64 anni, il 74% di invalidità e più di 30 anni di contributi, possa soddisfare i requisiti per l’Ape Sociale. Tuttavia, è essenziale essere consapevoli che questo trattamento non offre la tredicesima, non subisce rivalutazioni e termina all’età di 67 anni, richiedendo una nuova domanda per la pensione ordinaria.