INPS può ridurre la pensione se hai altri redditi elevati
Molti pensionati si chiedono se guadagnare troppo possa compromettere l’importo della pensione. La risposta è meno scontata di quanto sembri: tutto dipende dal tipo di prestazione ricevuta e dal reddito dichiarato.

Per chi ha lavorato una vita intera, la pensione rappresenta un traguardo atteso e spesso accompagnato da incertezze. Se prima del pensionamento i dubbi ruotano intorno all’età anagrafica, ai contributi versati o all’importo futuro, una volta ottenuto l’assegno mensile subentrano nuove domande. Una delle più frequenti riguarda l’impatto di altri redditi: è possibile che l’INPS riduca la pensione se si guadagna troppo? La risposta, come spesso accade in materia previdenziale, è: dipende.
Previdenza o assistenza? La distinzione che fa la differenza
Le prestazioni pensionistiche non sono tutte uguali. Alcune derivano dai contributi versati durante la carriera lavorativa: sono le misure previdenziali, e spettano indipendentemente dal reddito attuale. Altre, invece, sono legate alla situazione economica del beneficiario: sono le misure assistenziali, e prevedono limiti precisi.
Un esempio chiaro è l’assegno sociale, pensato per chi vive con redditi molto bassi. Nel 2025 ammonta a 538,69 euro al mese. Il diritto pieno si ha solo in assenza di altri redditi, ma si può percepire anche in forma parziale se si guadagna meno di quella soglia. Per i coniugi, il tetto complessivo sale a 1.077,38 euro. Superare questi limiti significa perdere il diritto alla prestazione.
Quando i redditi incidono sull’importo della pensione
Se percepisci una pensione di vecchiaia, anticipata o superiore al minimo INPS, puoi stare tranquillo: il tuo assegno non dipende dai redditi personali. Il discorso cambia, però, per le pensioni integrate al minimo o con maggiorazioni sociali. In questi casi, redditi superiori alle soglie stabilite possono ridurre o annullare l’integrazione ricevuta.
Il principio è semplice: se dopo la liquidazione della pensione subentrano nuovi redditi (da affitti, investimenti, lavoro, ecc.) che fanno superare i limiti fissati dall’INPS, allora l’importo complessivo può essere ricalcolato al ribasso.
Attenzione alle comunicazioni: il modello RED è cruciale
Proprio per evitare indebiti o errori di calcolo, ogni anno l’INPS richiede ai pensionati che ricevono integrazioni o prestazioni assistenziali di presentare la dichiarazione reddituale.
Lo strumento ufficiale è il modello RED, attraverso cui si dichiarano tutti i redditi percepiti nell’anno precedente. Questa comunicazione consente all’INPS di verificare se permangono i requisiti per le prestazioni integrative e, se necessario, di adeguare l’importo.
Ignorare o omettere questa comunicazione può portare alla sospensione o riduzione dell’assegno.