Scoprire i segreti della pensione

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Scoprire i segreti della pensione

Esplorare il mito della pensione e delle sue soglie è una questione che affascina molti. Ognuno si chiede quanto tempo dovrà dedicare al lavoro prima di poter gustare il meritato riposo.

Pensione
Photo by Pixabay

Gli anni di Lavoro per il sogno della pensione

Mentre osserviamo il futuro incerto del 2027, la grande domanda è: verrà modificata l’età pensionabile? I dati ISTAT suggeriscono un fisiologico aumento di tre mesi. Tuttavia, esponenti del governo hanno espresso l’intenzione di stabilizzare queste modifiche. Attualmente, la soglia è fissata a 67 anni, ma rimarrà tale? Oppure salirà a 67 anni e 3 mesi? Anche se l’età ascia dei dubbi, i requisiti contributivi sono un pilastro altrettanto solido per l’accesso alla pensione.

Chi aspira a una pensione di vecchiaia deve soddisfare il criterio dei 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, per coloro che non hanno contributi versati prima del 1996, questa combinazione non basta. È essenziale che l’importo pensionistico sia superiore all’Assegno Sociale dell’anno in cui si congeda dal lavoro.

Così come l’età, anche i contributi variano a seconda delle opzioni pensionistiche. Si può anticipare il ritiro dal mondo del lavoro, ma solo con carriere significativamente lunghe. In alternativa, eccezioni limitate permettono il pensionamento con meno di 20 anni di versamenti. Ad esempio, la pensione anticipata contributiva consente di uscire a 64 anni con 20 anni di contributi e un importo che sia triplo dell’Assegno Sociale per uomini e donne senza figli.

Invalidità e altre misure: le strade meno battute

Spesso ci si chiede: in quali circostanze un lavoratore invalido può anticipare la pensione? In presenza di un’invalidità dell’80% o superiore, 20 anni di contributi possono bastare. In tali casi, le donne possono ritirarsi a 56 anni e gli uomini a 61.

Occorre distinguere fra invalidità pensionabile e invalidità civile. La prima interessa la capacità lavorativa nel settore specifico del lavoratore, mentre la seconda riguarda genericamente l’abilità di sostenere qualsiasi tipo di lavoro.

Percorsi alternativi: quando il lavoro domina la scena

Per alcune misure, la complessità dei requisiti contributivi e anagrafici rende la pianificazione più intricata. L’Ape Sociale necessita di almeno 30 anni di contribuzioni, riservato a disoccupati, invalidi e caregiver di età pari o superiore a 63 anni e 5 mesi. Svolgere lavori gravosi richiede 36 anni di versamenti, mentre l’Opzione Donna domanda 35 anni di contributi e un’età variabile tra 59 e 61 anni.

Esistono percorsi senza limiti di età ma con richieste contributive imponenti. Le pensioni anticipate ordinarie prevedono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. L’opzione Quota 41 è riservata ai lavoratori precoci che abbiano accumulato 41 anni di contributi nel contesto di lavori gravosi, disabilità, disoccupazione o assistenza. Infine, la Quota 103 è disponibile per chi ha almeno 62 anni e 41 anni di contributi.