Scopri come alleggerire le spese universitarie

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Scopri come alleggerire le spese universitarie

Affrontare le spese universitarie può sembrare un viaggio interminabile tra rette, libri e alloggio. Non disperare! Alcuni di questi costi possono essere ridotti grazie a deduzioni fiscali. Scopriamo se queste spese iniziali rientrano tra quelle fiscalmente vantaggiose.

Università
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Quando si pianifica il percorso universitario, le questioni economiche sono inevitabili. Molti si domandano se le spese iniziali, come i corsi per test d’ingresso, possano essere scaricate fiscalmente. Può sembrare complicato, ma come vengono effettivamente classificate queste spese ai fini fiscali?

Detrazione delle spese universitarie: un approfondimento normativo

Il TUIR, ovvero il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, è il pilastro normativo per chi cerca sollievo fiscale. L’articolo 15, comma 1, lettera e) disciplina la detrazione del 19% per le spese universitarie. Ma di quali spese parliamo?

Normalmente, ammettiamo le tasse d’iscrizione, i costi di frequenza e vari contributi obbligatori per servizi universitari. Tuttavia, non tutte le spese sono coperte. Quali voci specifiche rientrano effettivamente tra quelle deducibili?

Test di ammissione: quando il contributo è deducibile

Per molti, affrontare i test d’ingresso rappresenta il primo passo verso l’università. Cosa ci dice l’Agenzia delle Entrate? Con la Risoluzione n. 87/E del 2008 si stabilisce che le spese per i test d’ingresso sono deducibili, a condizione che il test sia obbligatorio per accedere al corso.

Di fronte a questo scenario, tali contributi non sono semplici spese accessorie, ma rappresentano un passaggio necessario per l’ammissione. Ecco perché sono considerati assimilabili a costi di istruzione, guadagnandosi così una posizione tra le detrazioni.

Corsi di preparazione: nessun supporto fiscale

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Gli studenti ambiziosi spesso si iscrivono a corsi di preparazione, offerti da vari enti, con l’intento di aumentare le loro chance ai test d’ingresso. Tuttavia, la natura facoltativa di questi corsi li esclude da agevolazioni fiscali. Essi non fanno parte integrante del percorso ufficiale universitario.

In effetti, le detrazioni riconoscono solo i corsi ufficiali post-iscrizione. I percorsi preparatori, non essendo parte del curriculum accademico riconosciuto, non hanno diritto a sgravi fiscali.

Quali spese universitarie possono essere detraibili?

Per ottenere le detrazioni, le spese devono essere connesse a corsi universitari ufficialmente riconosciuti, sia in Italia che all’estero, pubblici o privati. Le voci detraibili includono:

  • Tasse di iscrizione e contributi universitari
  • Spese per corsi di laurea triennale, magistrale e a ciclo unico
  • Costi per master e dottorati riconosciuti

Rimangono esclusi i corsi preparatori esterni, anche se mirano al superamento dei test d’ingresso. Non si considerano nemmeno i materiali didattici o le spese di trasporto, salvo specifiche agevolazioni per studenti fuori sede.

Conservare la documentazione: un passo fondamentale

Per beneficiare del 19% di detrazione sulle spese universitarie, è cruciale conservare tutta la documentazione dei pagamenti. Queste dovranno includere ricevute universitarie, quietanze bancarie e bollettini postali. Dal 2020, i pagamenti devono altresì essere tracciabili tramite bonifico, assegno, o carta di credito.

In caso di controllo, le autorità fiscali potrebbero richiedere prove della spesa e della sua pertinenza alle categorie detraibili.