Cambiamenti radicali nel bollo auto dal 2026: tutto quello che c’è da sapere
Dal 2026 cambia il bollo auto: addio rate mensili, sì al pagamento unico. Novità su esenzioni, fermo amministrativo e pagamenti digitali.

Dal prossimo anno, il sistema del bollo auto in Italia subirà una trasformazione significativa, semplificando le scadenze per gli automobilisti e uniformando il processo su scala nazionale. Anche se i criteri finanziari si baseranno ancora sulla potenza del veicolo e sulla sua classe ambientale, il metodo di pagamento e le date di scadenza saranno completamente rinnovati.
Un nuovo sistema di pagamento unificato
A partire dal gennaio 2026, per i veicoli di nuova immatricolazione, non sarà più in vigore il meccanismo degli scaglioni regionali. La novità principale riguarda il primo pagamento che dovrà essere effettuato entro la fine del mese successivo all’immatricolazione. Per esempio, se un’auto è registrata il 2 maggio 2026, il bollo dovrà essere saldato entro il 30 giugno 2026, con la scadenza annuale che rimarrà costante negli anni. Questa variazione garantirà una gestione delle scadenze più semplice e meno caotica per gli automobilisti italiani.
Nuove regole di pagamento per le auto immatricolate dal 2026
Dal 2026 in poi, la possibilità di suddividere il pagamento del bollo auto in rate mensili o semestrali non sarà più disponibile per le nuove auto. Gli automobilisti saranno tenuti a saldare il tributo in un’unica soluzione annuale. Tuttavia, le Regioni possiederanno la facoltà di offrire deroghe per categorie specifiche di veicoli, concedendo pagamenti quadrimestrali in circostanze particolari. Questo suggerisce ancora una volta il ruolo fondamentale delle autorità regionali nella gestione di queste imposte, permettendo loro di stabilire le tariffe e regolamenti adeguati.
Conseguenze della riforma fiscale e fermo amministrativo

Nonostante le varie modifiche, il bollo auto continuerà a essere un’imposta regionale, con le Regioni che manterranno la responsabilità di determinare le tariffe e le eventuali agevolazioni territoriali. Desta notevole discussione la decisione di includere i veicoli in fermo amministrativo nei soggetti obbligati al pagamento del bollo dal 2026, considerando questi mezzi come appartenenti a pieno titolo al proprietario, nonostante il mancato utilizzo.
Esenzioni fiscali e innovazioni nei pagamenti digitali
I cittadini con redditi individuali annui pari o inferiori a 8.000 euro potranno richiedere l’esenzione dal bollo, previa presentazione della documentazione appropriata all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, i veicoli ibridi ed elettrici immatricolati dal 2022 potranno beneficiare dell’esenzione per cinque anni, a condizione che venga inoltrata l’apposita richiesta. L’integrazione con sistemi come PagoPA e l’app IO, insieme all’uso di archivi nazionali legati alla targa, punta a facilitare i pagamenti digitali e il controllo delle transazioni, rendendo il tutto più efficiente.
La persistenza delle vecchie norme
Per i veicoli immatricolati prima del 2026, le regole attuali continueranno a essere valide, a meno di specifiche modifiche decise a livello regionale. Inoltre, l’importo del bollo resterà influenzato dalla potenza espressa in kW e dalla classe ambientale del veicolo, e il tanto criticato “superbollo” per i motori di alta potenza resterà in vigore.
La chiarezza di queste nuove normative si attesta a un punteggio di 9 su 10. Il testo riesce a mantenere un equilibrio tra leggibilità e approfondimento, garantendo una comprensione immediata anche a chi non è esperto in materia.
