Abolizione del coacervo, autoliquidazione e nuove agevolazioni per imprese e famiglie ridisegnano la successione in Italia, aprendo la strada a un sistema più moderno, digitale e fiscalmente vantaggioso.

In Italia, il panorama della successione è in rapida evoluzione grazie a una serie di riforme fiscali e procedurali. Con l’eliminazione del “coacervo” e l’entrata in vigore dell’autoliquidazione dal 2025, gli eredi possono risparmiare fino a 40.000 euro. Inoltre, il Fisco renderà più facile l’uso delle società semplici e delle holding estere per i trasferimenti generazionali. L’impatto di questi cambiamenti è già visibile, con un aumento significativo degli atti notarili registrato dal Notariato.
L’Italia sta abbandonando il vecchio sistema del “coacervo successorio“, un cambiamento dirompente nell’interpretazione fiscale che ha reso le successioni più favorevoli agli eredi più vicini, come coniugi e figli. Il nuovo approccio fa uso di una “doppia franchigia“, raddoppiando l’area esente da tasse.

A partire dal 2025, le cose si complicano sul fronte procedurale con l’introduzione dell’autoliquidazione per i tributi di successione e donazione. Gli eredi e i loro notai avranno la responsabilità di calcolare autonomamente l’imponibile e le imposte dovute, li comunicando digitalmente al Fisco.
L’Agenzia delle Entrate manterrà comunque la prerogativa di revisionare i calcoli entro due anni, riservandosi la possibilità di applicare sanzioni e interessi sugli importi rettificati. Quindi, anche se l’autoliquidazione alletta per la rapidità, non esclude un successivo controllo fiscale.
Un importantissimo elemento della riforma è l’estensione dei benefici fiscali alle imprese familiari durante i passaggi generazionali. Le imposte sono azzerate per il trasferimento di aziende o quote a coniugi e figli, a condizione di mantenere l’attività per un minimo di cinque anni. Questo vantaggio si applica ora anche a società di servizi e semplici in precedenza escluse e alle partecipazioni in società con sede fiscale in UE o nelle cosiddette “white list”.
Con l’evoluzione del patrimonio verso beni non tradizionali, come quello digitale, emerge la necessità di regolamentare il passaggio virtuoso di questi beni. Sebbene lo Stato italiano sia ancora in ritardo su una legge chiara che disciplini tale successione, le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) e i lasciti solidali mostrano una crescente attenzione. Coinvolge account social, archivi Cloud, email, portafogli di criptovalute, miglia aeree, e molte altre risorse ormai essenziali. L’assenza di direttive formali può portare a complicazioni nel trasferimento, come segnalato dall’esperta Flavia Fiocchi, con il rischio di dispute legali a livello internazionale data la diversità geografica dei server e dei provider coinvolti.