Obbligazioni

Al momento dell’acquisto di una obbligazione, l’uscita corrisponde al corso telquel più eventuali oneri, il valore iscritto è quello del costo, che solitamente è quello del corso secco, più gli oneri accessori.
La parte degli interessi maturati dall’ultima cedola fino al momento dell’acquisto (il decimo di interesse) va rimborsato all’ente venditore e va registrato i DARE come un meno interessi attivi. La valutazione al 31/12 avviene sotto due profili: valutazione in linea interessi: dovranno essere indicati interessi attivi con corrispondenti ratei attivi per la cedola che matura dall’ultimo godimento al 31/12 e dovrà essere iscritto un altro componente di interesse attivo che corrisponde alla percentuale dello scarto di negoziazione (differenza fra il valore rimborsato alla scadenza e il costo d’acquisto comprendente gli oneri accessori) di competenza del periodo; valutazione in linea capitale: si riferisce alla valutazione del valore iscritto in contabilità che differisce se le obbligazioni sono circolanti o immobilizzate (se durevole o non durevole): per i titoli obbligazionari immobilizzati la valutazione è al costo salvo svalutazione per perdita durevole dove questa si intende per i titoli quotati un ribasso significativo basato sulla media dei prezzi degli ultimi sei mesi mentre per i titoli non quotati da un deterioramento delle condizioni finanziare dell’ente emettente. Per i titoli circolanti la valutazione è al minore fra costo e valore di mercato dove per quest’ultimo (per i soli titoli quotati) si intende il valore medio dell’ultimo mese.
In caso di vendita del titolo dovremo chiedere il rimborso degli interessi per la cedola in corso di maturazione, dobbiamo considerare la parte di scarto di negoziazione rateizzata fino a quel momento e successivamente calcolarne l’eventuale minusvalenza o plusvalenza rispetto al costo di vendita.
Zero – coupon – bond sono titoli senza cedola a breve termine, per essi che sono titoli circolanti sorgono problemi di valutazione solo nel caso che questi rimangano in contabilità il 31/12, per cui dovrò fare scritture di assestamento.
I pronti contro termine, sono operazioni di investimento di liquidità nei quali si affida alla banca una somma che acquista titoli per nostro conto rivendendoli a breve e restituendoci la somma aumentata di una giusta quota di interesse. Nella sostanza si tratta di un vero e proprio prestito alla banca, formalmente non figura un passaggio di proprietà del titolo perché per i principi contabili prevale la sostanza sulla forma.