Patto di stabilità e crescita a livello europeo

Indebitamento netto della PA/PIL < 3%.

Debito pubblico della PA/PIL convergente verso il 60%.

Fanno riferimento a tutte le PA quindi lo Stato chiede l’apporto da parte di tutte le altre PA, ed è per questo che è stato creato il patto di stabilità interno il cui scopo è quello di definire obiettivi della gestione finanziaria di Regioni ed Enti Locali affinché concorrano al rispetto del patto di stabilità e crescita.

Quindi sono delle regole che il governo dà al fine di raggiungimento degli obiettivi. Sono un insieme di regole che si trovano nel patto di stabilità quindi nella legge finanziaria. Il governo impone a questi soggetti di raggiungere determinati obiettivi. Il primo patto di stabilità interno è stato fatto nel ‘99 poi di anno in anno sono cambiati molto. Disposizioni che il governo impone affinché si raggiungano gli obiettivi a livello paese per rimanere nell’area euro.

Destinatari

Il patto si applica attualmente alle Regioni, alle Province ed ai Comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti. Sono quindi stati risparmiati alcuni comuni. Tutte le altre AP non sono toccate dal patto di stabilità interno ma concorrono comunque, e ci sono altri modi per imporre dei vincoli alla gestione, un modo diverso di imporre le limitazioni della spesa (in uni la cosa del 90%).

Il rispetto del patto deve essere garantito anche nel bilancio di previsione degli Enti locali.

Enti locali quindi solo comuni e province. Anche se il bilancio di previsione in linea teorica deve essere approvato al 31/12 in realtà poi il legislatore concede delle proroghe perché gli EELL non sanno qual è la versione definitiva del patto di stabilità interno. Si ritiene che questo rispetto già nel bilancio annuale di revisione sia un fatto di legittimità cioè i revisori non danno il benestare se non è rispettato il vincolo.

Definizione e monitoraggio degli obiettivi

Gli obiettivi del patto di stabilità che spesso provocano tensioni tra EELL e governo centrale, possono essere definiti secondo due modalità

  • Tetto di spesa (corrente e/o conto capitale); gli EELL hanno criticato parecchio perché è una ingerenza esagerata
  • Saldo finanziario (differenza tra entrate e spese) di cassa e/o di competenza; accertamenti di entrata e impegni di spesa oppure entrate e uscite. Dà più flessibilità, possono agire sulle due grandezze in modo diverso per ottenere il saldo. Ora si usa di più questo gli obiettivi del patto sono anche monitorati nel corso del tempo. Devono essere inviati al dipartimento di ragioneria generale dello Stato. Devono essere oggetto di:
    • Comunicazioni al Mef tramite web;
    • Con periodicità semestrale per gli Enti locali e trimestrale per le Regioni invece la corte dei conti fa controllo posticipato. Vengono quindi dati degli obiettivi che poi vengono monitorati nel corso del tempo.