Bilancio politico

A. Titoli

La macro-categoria (come voce) sono i titoli, tipicamente quelle delle amministrazioni pubbliche, il criterio con cui il titolo viene individuato è quello della fonte.

  1. Il primo titolo sono le entrate tributarie, è il titolo più rilevante in quanto derivano dall’imposizione fiscale (Irpef, Ires, Imposta sostitutiva, eccetera).
  2. Il secondo titolo sono le entrate extra tributarie, che danno luogo a entrate differenti, cioè quelle che derivano dai proventi della vendita di beni e servizi e da servizi diversi (tasse che il cittadino paga in virtù di un certo servizio che richiede, come le tasse giudiziarie), oppure i fitti attivi che lo Stato ha, i dividendi se ha società partecipate, eccetera.
  3. Il terzo titolo è quello dell’alienazione/ammortamento dei beni patrimoniali e le riscossioni di crediti. Dalle alienazioni possono derivare dei proventi delle dismissioni, dalla riscossione dei crediti, lo Stato fa prestiti, quindi ottiene gli interessi attivi. L’ammortamento dei beni, una voce che appare molto strana, è messa per memoria, perché la stessa voce con lo stesso importo viene indicata anche nella spesa in quanto l’ammortamento è un fenomeno economico e non finanziario, ciò perché il fenomeno del consumo del patrimonio è importante. Il legislatore, infatti ha ritenuto opportuno inserirlo per osservare l’esistenza del fenomeno anche nei bilanci degli EELL ma viene trattato in modo differente.
  4. L’ultima voce (o titolo) è l’accensione di prestiti. Sono le entrate che si prevedono di avere di diritto per riscuotere l’indebitamento che si intende l’effettuare nell’anno avvenire; non è l’ammontare del debito dello Stato ma sono entrate che si prevedono di incassare.

Nelle altre amministrazioni pubbliche (non lo Stato) vi è un’altra voce o titolo: entrate da trasferimento dello Stato.

Ciascun titolo viene poi suddiviso in due parti (è una novità introdotta dal D.Lgs. n.196/2009):

  • Entrate ricorrenti: sono quelle previste a regime, sono entrate che si avranno sempre;
  • Entrate non ricorrenti: sono quelle previste solo per alcuni esercizi (esempio: entrate da condono fiscale).

È stata introdotta questa distinzione per evitare che le entrate non ricorrenti vengano utilizzate per spese correnti (potrebbero verificarsi enormi problemi finanziari negli anni successivi).

B. Tipologie

Sono le singole tipologie di entrata, rappresentano le singole unità di voto, ovvero le singole categorie che il Parlamento deve approvare (esempio: se le entrate tributarie sono le imposte avremo la tipologia delle imposte sulle persone fisiche e quella sulle persone giuridiche, eccetera).

Bilancio amministrativo

Nel bilancio amministrativo, le singole tipologie vengono suddivise in categorie secondo la natura dei cespiti (singole voci), si va più nel dettaglio.

Le singole categorie vengono ulteriormente esplose in capitoli riguardando lo specifico oggetto di entrata, si va ancora più nel dettaglio. Talvolta i capitoli si suddividono ancora in articoli.

Finché le modifiche riguardano i capitoli e le categorie, non si passa dal Parlamento ma se si deve cambiare la tipologia, allora ci vuole il voto del Parlamento. Il Parlamento approva voci molto sintetiche ed aggregate (ciò non avveniva nel passato).