I bisogni finanziari

Introduzione

Il nome attribuito alla materia che tratteremo, ossia “Economia degli intermediari finanziari” è un nome storico, sebbene sarebbe più appropriato parlare di “Economia dei sistemi finanziari”. Come prima cosa, perciò, andiamo a definire cosa sia un sistema finanziario.

Sistema finanziario: sistema organizzato di regole, strumenti, mercati e istituzioni volto a soddisfare bisogni di natura finanziaria.

Il primo elemento da analizzare saranno quindi i bisogni; poi cominceremo a declinare i vari elementi che compongono il sistema.

– Regole: il sistema finanziario è uno dei sistemi maggiormente controllati; studieremo

come viene controllato nel complesso e come vengono controllati gli strumenti, i mercati e le istituzioni che lo compongono.

– Strumenti.

– Mercati finanziari: ci occuperemo in particolare dei mercati mobiliari.

– Istituzioni finanziarie (o intermediari): le banche sono le più importanti, anche dal

punto di vista quantitativo, ma esistono anche istituzioni di altro tipo.

I bisogni finanziari

Classificazione dei bisogni

I bisogni di natura finanziaria possono essere raggruppati in alcune categorie generali:

– bisogno di finanziamento / bisogno di investimento: vengono indicati allo stesso punto perché sono in realtà due facce della stessa medaglia: da un lato troviamo chi prende denaro e dall’altro chi fornisce denaro.

– bisogno di pagamento: fa riferimento alla creazione della moneta e alla gestione dei pagamenti. Tale bisogno è soddisfatto dalla Banca Centrale, anche nota come Istituto di Emissione, che è una delle istituzioni finanziarie del sistema finanziario.

I bisogni soddisfatti dal sistema finanziario sono anche altri, ma per il momento ci concentriamo su questi, che apparentemente potrebbero sembrare la stessa cosa: infatti, è abbastanza ovvio che chi prende a prestito del denaro ha intenzione di spenderlo, il che ricondurrebbe al bisogno di pagamento. Tuttavia, ciò che conta ai fini della distinzione è il bisogno principale: nel primo caso il bisogno principale è ottenere denaro, mentre nel secondo caso è farlo circolare.

Questi due bisogni possono essere identificati anche con due termini diversi:

– bisogno di trasferimento di fondi nel tempo = bisogno di finanziamento/investimento: chi prende a prestito del denaro si impegna a restituirlo in futuro, mentre chi concede del denaro ne richiede la restituzione in futuro.

– bisogno di trasferimento di fondi nello spazio = bisogno di pagamento: in questo caso il trasferimento di fondi è spaziale e non temporale.

Il sistema finanziario è tanto più efficiente ed efficace quanto più soddisfa questi bisogni in maniera adeguata, in termini di gamma, sicurezza, costi, eccetera

È necessario ricordare un terzo bisogno di cui si occupa il sistema finanziario:

– bisogno di gestione dei rischi: all’interno del sistema finanziario esistono vari tipi di rischi, che vengono gestiti da istituzioni diverse.

La prima tipologia di rischi che troviamo all’interno del sistema finanziario è quella dei

cosiddetti rischi puri. I rischi puri sono quelli che derivano da eventi negativi che, nel momento in cui si manifestano, cagionano inevitabilmente un danno. In Europa, ma probabilmente anche nel resto del mondo, i rischi puri sono gestiti con riserva di legge da una specifica tipologia di istituzione finanziaria: la compagnia di assicurazione.

I rischi puri si dividono in due categorie: gli eventi avversi che riguardano la vita e gli eventi avversi che cagionano danni, ossia i rischi puri ramo vita e i rischi puri ramo danni. L’evento avverso del ramo vita è solo uno, ed è la morte: in questo caso ci si assicura contro la morte e la compagnia di assicurazione offre una somma come ricompensa finanziaria qualora l’evento si verifichi. Il ramo danni comprende, sostanzialmente, tutto il resto: i danni possono essere molto vari a seconda del soggetto, della professione, dello stile di vita, dei mezzi di cui si dispone, ecc (ricordiamo, ad esempio, la responsabilità civile, ossia i danni che il mio operato o la mia proprietà cagionano a terzi; oppure i danni che riguardano la mia persona). Le compagnie di assicurazione, per legge, devono specializzarsi in uno dei due rami, ossia devono esistere due aziende separate, anche se non è escluso che queste appartengano allo stesso gruppo.

Oltre ai rischi puri, il sistema finanziario si occupa di una seconda tipologia di rischi, ossia i rischi finanziari. In finanza, il termine rischio è usato con un’accezione diversa dal termine assicurativo, ed è in qualche modo sinonimo di incertezza relativamente ai risultati che un certo evento potrà determinare in futuro. Perciò non si parla di eventi necessariamente nocivi, ma semplicemente di eventi incerti, come, ad esempio, l’oscillazione dei tassi di cambio o dei tassi di interesse, che possono determinare guadagni inferiori ma anche superiori alle aspettative. Questa tipologia di rischi viene gestita dai cosiddetti strumenti derivati.

Questi tre grandi blocchi sono i principali gruppi di bisogni cui il sistema finanziario cerca di offrire soddisfacimento.

Il bisogno di pagamento

Breve percorso storico

Il bisogno di pagamento, o bisogno di trasferimento di fondi nello spazio, è il bisogno storicamente più antico, che nasce con la creazione della moneta.

Da dove nasce tale bisogno? Il bisogno di pagamento è la diretta conseguenza del fatto che viviamo in un’economia specializzata di tipo monetario. Specializzata significa che ciascuno di noi si specializza in una determinata attività, perciò, per soddisfare i suoi bisogni ha la necessità di scambiare: economia specializzata implica, quindi, economia di scambio. In un’economia di questo genere nessuno è autosufficiente, perché nessuno ha tutto ciò che gli occorre per soddisfare i propri bisogni: per questo motivo, tutti decidono di specializzarsi in un’attività utile a soddisfare anche i bisogni altrui e di cercare qualcuno che svolga un’attività utile a soddisfare i propri bisogni. Dal bisogno di scambio deriva, perciò, il bisogno di compravendita, che non nasce con la moneta, ma esisteva già ai tempi del baratto. Infatti, un’economia specializzata, prima di essere di tipo monetario, è un’economia di baratto. Tuttavia, la pratica del baratto presenta diversi problemi:

– simmetria dei bisogni: per poter scambiare, è necessario trovare una controparte che soddisfi il mio bisogno e che, allo stesso tempo, abbia il bisogno che io sono in grado di soddisfare;

– valorizzazione soggettiva: quando avviene uno scambio si pone il problema di stabilire quanto vale ciascun bene o servizio offerto. Nel baratto, la valorizzazione dei beni o servizi è fatta su base singola, di volta in volta, cioè si tratta di una valorizzazione non oggettiva, ma soggettiva;

– perdita di valore: è un problema che non vale per tutti i baratti, ma che può emergere.

Tutti questi problemi fanno sì che, in un’economia di baratto, si scambi meno di quanto potenzialmente sarebbe possibile: i problemi legati alla ricerca della controparte, alla contrattazione e alla perdita di valore incidono pesantemente sui tempi e sui costi degli scambi. Si tratta di un sistema che non ottimizza la crescita economica, anzi, agisce contro una possibile espansione dell’economia: siamo quindi di fronte a un sistema economico imperfetto. Per tutti questi motivi, il baratto ha perso progressivamente il proprio significato (sebbene esista ancora oggi, specialmente per scambi molto alti, ad esempio tra Paesi fornitori di materie prime e Paesi fornitori di prodotti finiti).

Si ha quindi il passaggio dal baratto alla moneta merce, ossia un bene che veniva scambiato per tutti gli altri beni. Questo bene è cambiato nel corso del tempo: il sale fu il primo ad essere utilizzato, mentre gli ultimi furono i metalli preziosi.

Dalla moneta merce si passa quindi alla moneta contemporanea, che risolve tutti i problemi che invece erano presenti con il baratto:

– asimmetria dei bisogni: il baratto imponeva che lo scambio avvenisse tra due persone con bisogni simmetrici, mentre la moneta fa sì che io venga pagato per il bisogno che soddisfo e, con quel pagamento, posso pagare una terza persona che soddisfi il mio. In questo modo, anche con asimmetria di bisogni, è possibile scambiare;

– valorizzazione oggettiva: la moneta consente di valorizzare oggettivamente ogni bene o servizio oggetto di scambio, dal momento che tutto viene quantificato in unità di moneta;

– riserva di valore: il compenso che ricevo per il bisogno che soddisfo vale come riserva di valore, che può essere utilizzata per scambi futuri.

Grazie a tutto ciò, la moneta permette di ottimizzare la quantità di scambi: minimizza i costi e i tempi di ricerca; riduce il tempo di contrattazione, dal momento che il costo di ogni bene e servizio è fissato dal mercato; consente di spendere in futuro ciò che non spendo oggi.

Il bisogno di pagamento e il sistema finanziario

Il primo compito del sistema finanziario è quello di creare la moneta con cui poter pagare, il cui problema principale è la fisicità. Per questo motivo, nel tempo, sono stati creati vari tipi di moneta:

– moneta legale: è la moneta cartacea o metallica emessa dalla Banca Centrale nel suo ruolo di Istituto di Emissione. Oggi, questo ruolo è attribuito esclusivamente alla Banca Centrale, ma in passato vi erano più istituti bancari che svolgevano tale funzione. La moneta legale ha potere liberatorio, ossia nel momento in cui pago il bene che ho acquistato sono liberato da qualsiasi impegno contrattuale nei confronti del venditore. Persino nel caso in cui il denaro usato per pagare risulti rubato, lo scambio resta valido. Tuttavia, il pagamento con moneta legale comporta alcuni problemi. Innanzitutto, la moneta legale è fisica, e ciò implica che può essere distrutta, sottratta, smarrita o contraffatta. Inoltre, vi sono casi in cui utilizzare la moneta fisica è costoso: se la somma che devo pagare è ingente dovrò sostenere costi di assicurazione per i rischi puri; se le parti sono distanti si manifesteranno una serie di costi di spedizione; eccetera. In generale, si possono manifestare una serie di costi di trasferimento che possono ridurre la quantità di scambi che teoricamente un’economia è in grado di generare. Considerando questi limiti della moneta legale, il sistema finanziario ha deciso di facilitarne la circolazione attraverso una serie di modalità che, nel loro insieme, prendono il nome di sistema dei pagamenti;

– sistema dei pagamenti: all’interno del sistema dei pagamenti troviamo, in particolare, la moneta scritturale, così chiamata perché lo scambio avviene attraverso scritture contabili (addebito di, accredito di). La moneta scritturale può essere emessa dalle banche, ma anche dal sistema postale o dalle grandi reti di distribuzione commerciale, ossia i grandi magazzini (sebbene questo metodo sia poco diffuso in Italia). Tutti questi soggetti detengono, per la clientela finale, una qualche forma di conto corrente: alla base, quindi, deve esserci una qualche forma di deposito di moneta legale. A differenza della moneta legale, la moneta scritturale non ha potere liberatorio: pagare con moneta scritturale implica effettuare uno scambio che è regolato salvo buon fine (sbf), ossia lo scambio è definitivo solo dopo aver verificato che c’è una disponibilità sottostante di moneta legale. Ad esempio, se decido di pagare con un assegno, il venditore verificherà solo nel momento dell’incasso se tale assegno è coperto o meno; nel caso in cui l’assegno non fosse coperto, il venditore può contattarmi e richiedere il pagamento con moneta legale. Inoltre, il venditore che ha ricevuto il mio assegno, può girare quell’assegno per effettuare un altro pagamento prima di aver verificato se tale assegno è coperto o meno, e così via: l’assegno si trasformerà in moneta legale solo dopo un numero imprecisato di passaggi.