Difendere il capitalismo dai capitalisti

Il capitalismo può essere considerato come una pianta da difendere dalle erbacce che rappresentano gli interessi precostituiti. Sostenitori dell’economia di mercato. I mercati ingrossano i portafogli della gente ma ne conquistano poco cuore e mente. L’imprenditore è colui che rischia il proprio capitale. Il sistema finanziario dà un supporto insostituibile al benessere economico, poiché svolge funzioni imprescindibili:

  1. funzione monetaria: produce e gestisce la moneta e i pagamenti (moneta emessa e creata dal mondo di carta, non da quello reale; attività finanziarie);
  2. funzione creditizia;
  3. mobilita e favorisce (valorizza) il risparmio: trasferimento temporale e intergenerazionale del risparmio (avere una pensione, assicurazioni eccetera).

Ci sono poi derivati delle assicurazioni: strumenti per coprire il rischio. Essi possono anche essere strumenti speculativi, oltre che di copertura:

  1. derivato climatico (imprese il cui reddito deriva dal clima): coprono da un rischio del divario della temperatura rispetto ad un indice (parametro di riferimento);
  2. derivato immobiliare.

Il sistema finanziario garantisce investimenti nel settore produttivo. Il PIL deriva dall’attività finanziaria produttiva e dall’investimento, quindi è decisivo per la crescita economica: se non funziona il sistema finanziario la produttività si impoverisce, declina.

Il problema dell’Italia non è la distribuzione ma la produzione che non cresce. Ciò si spiega in 2 modi: in chiave dinamica ed in chiave statica. Nel Sud Italia la finanza agevolata non ha comunque risolto il problema della produttività, perché mancano le basi produttive.

Il sistema finanziario è una condizione necessaria ma non sufficiente: ci vogliono condizioni minime di tipo reale. Quando la produttività aumenta, l’intervento del sistema finanziario è utilissimo per aiutare la crescita economica.

Il sistema finanziario ottimizza l’allocazione delle risorse e massimizza l’efficienza marginale del capitale.

Il sistema finanziario, inoltre, sceglie i migliori investimenti (chiave statica), guida anche il tasso di interesse.

La redditività degli investimenti guida, infatti, il tasso di interesse, che guida a sua volta l’allocazione del credito. L’impresa meno redditizia viene esclusa. Secondo la teoria della mano invisibile di Smith, se ognuno pensa al proprio interesse si giunge ad un beneficio generale.

Problema di accesso al credito

Gli investimenti molto redditizi possono essere esclusi per mancanza di sufficiente informazione. Il sistema finanziario è efficiente se svolge bene tutte le sue funzioni, ma può essere inefficiente: deve lasciare la porta aperta a tutti. In Italia non è così. Ci sono gli insiders (Cirio, Parmalat), che nascondono le notizie e riescono a stare dentro al sistema pur non essendo redditizi, ma solo potenti. In Italia il sistema finanziario è inefficiente per quanto riguarda l’accesso al credito: alloca il credito sulla base delle garanzie e della conoscenza delle persone, escludendo la possibile entrata degli outsiders, che magari avrebbero in mente ottimi investimenti, ma sono tagliati fuori in quanto non in grado di fornire garanzie. Un altro aspetto negativo è il fatto che, se un’impresa non va bene, il sistema finanziario italiano la lascia fallire oppure la acquisisce, ma falliscono soltanto le imprese piccole, quelle grandi sono difese ad oltranza. La disciplina di mercato prevede l’espulsione dell’impresa improduttiva. In chiave dinamica, il sistema finanziario ha lo scopo di sostenere l’innovazione, garantire il ricambio, allocare il credito in chiave prospettica, ragionando per il futuro. In America ci sono degli intermediari finanziari che sovvenzionano le idee innovative: adventure capitalists. In Italia non esistono. Uno dei temi chiave è la diversificazione del rischio, che aiuta anche il finanziamento delle imprese emergenti.